Rhapsody (Fabio Lione, vocals)

In occasione dell'uscita del primo live album dei Rhapsody abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Fabio Lione, uno dei singer più famosi della scena Metal italiana ed europea. Ecco cosa ci ha detto Fabio sul nuovo lavoro della band triestina!

Fabio, quale motivo vi ha spinto a registrare questo Live Album proprio in Canada?

Perché è stata davvero una sorpresa, non ci aspettavamo una reazione simile da parte del pubblico canadese. E non sto parlando soltanto della data di Montreal, sto parlando di tutte le date che si sono fatte in Canada, quindi anche Toronto e Quebec.

Eravate lì come headliner oppure in veste di ospiti dei Manowar?

Eravamo di supporto ai Manowar. Ma, con grande sorpresa nostra, ci siamo resi conto che probabilmente molta più gente era lì per noi che per i Manowar! E' stata una bella soddisfazione. Suonare di fronte a 2500 persone (la data di Montreal), quando magari te ne aspetti 500-1000, è sicuramente una sorpresa! E' stato quasi come suonare in Europa, anche se il mercato nordamericano non è sicuramente paragonabile a quello europeo, per quel che riguarda il Metal. Anche lo stesso Joey e gli altri ragazzi dei Manowar sono venuti da me e Luca dicendoci che quella era la nostra serata. Sentirselo dire dagli stessi membri dei Manowar è veramente una grande cosa.
Abbiamo pensato che dopo nove anni fosse comunque ora di pubblicare un live, e ci siamo chiesti: “Perchè non pubblicarlo come tributo ai nostri fan canadesi?” invece di fare un classico “Live in Germany”, dove magari si parla inglese, insomma una cosa un po' più banale. Anche per questo abbiamo cercato di avere un'interazione col pubblico in francese, oltre che in inglese.

Quindi te la cavi bene anche col francese?

Diciamo che non lo parlo al livello dell'inglese, ma in questi anni sono potuto migliorare molto, dal momento che anche un paio di componenti della band sono francesi. Anche senza volerlo, impari per forza qualcosa! (ride)

Come avete scelto le canzoni della scaletta? Perchè non c'è neanche una canzone di "Legendary Tales"?

Questa è stata una coincidenza. Essendo un tour di supporto, non potevamo suonare oltre un certo tempo. In un'ora non è facile rappresentare tutta la discografia di una band. Alla fine “Legendary Tales” è rimasto escluso, ma non c'è un motivo particolare. Abbiamo suonato in due festival nel mese successivo, uno in Germania ed uno in Repubblica Ceca, e se non ricordo male abbiamo suonato anche “Land of Immortals”. Magari in questi festival potevamo suonare leggermente di più. Oltre ad essere una coincidenza, magari è capitato perché abbiamo privilegiato le canzoni dell'ultimo album, facendo un “esperimento”: scegliendo di suonare una canzone come “Erian's Mystical Rhymes”, che è già di per sé molto lunga. L'abbiamo resa ancora più lunga, perché abbiamo inserito all'interno della canzone un assolo di batteria ed uno di basso, quindi alla fine la canzone live dura quindici minuti. E' stato un esperimento perché non avevamo mai “affrontato” questo pezzo e ci è piaciuto molto farlo, dal momento che è molto bello, epico e complesso. Però magari, a posteriori, dopo questa tua domanda, mi viene in mente che avremmo potuto sacrificare questo pezzo di quindici minuti ed inserirne tre normali... anche se “Erian's Mystical Rhymes” è uno dei miei pezzi preferiti dell'ultimo disco!
Non escludo che questo possa comunque avvenire nel prossimo tour europeo. Non avrebbe molto senso riproporre la stessa scaletta del live, né per la band, né per i fan. Noi siamo più motivati e ci divertiamo maggiormente nel variare i brani, e anche per i fan potrebbe risultare più noioso assistere ad un concerto con la stessa scaletta del disco dal vivo.

Dunque siete stati costretti dalle circostanze a rinunciare ad un live più lungo, magari su due dischi?

Esattamente. Devi anche considerare che i Manowar storicamente non hanno praticamente mai avuto un gruppo di supporto, quindi il nostro caso è stato già un'eccezione. Questo perché il rapporto tra le due band è molto buono, è stata una cosa di favore.

Quindi la pubblicazione di un DVD aspetterà ancora un po'?

Sì, lo abbiamo in programma. Lo faremo uscire in futuro, quando avremo più materiale a disposizione. Anche se abbiamo effettuato una quindicina di date, la scaletta era sempre la stessa: quindi il materiale non era sufficiente alla realizzazione di un DVD corposo. Abbiamo deciso di filmare tutti gli show, cosa che abbiamo sempre fatto, e credo che con un nuovo tour europeo coi Manowar, qualche festival estivo e magari un eventuale tour da headliner quando uscirà il nuovo album, sicuramente avremo materiale più che sufficiente per pubblicare un DVD lungo e corposo.

I brani dei Rhapsody proposti dal vivo sono più "snelli" e diretti rispetto alle relative studio version. Quanto è stato difficile riadattare i vecchi pezzi alla dimensione live?

Il fatto che siano un po' più snelli è una cosa normale, anche perché ovviamente molte delle nostre canzoni hanno degli arrangiamenti molto complessi, abbiamo moltissimi strumenti. Quindi anche se usiamo qualche macchinario per avere un po' dell'orchestra e dei cori del disco, non potremo mai avere comunque la stessa resa. A meno che tu non abbia con te sul palco una vera orchestra ed un vero coro. Quindi questo è uno dei motivi della maggiore snellezza.
In secondo luogo dipende dal tipo di pezzo: noi cerchiamo di dare ai pezzi un taglio che sia più “live” rispetto al disco, e credo che con questo “Live in Canada” la cosa si senta molto. Pur avendo fatto un lavoro di ottimizzazione dei volumi in studio, cancellando rumori fastidiosi ed equalizzando i livelli del pubblico (che in alcuni momenti era troppo alto) con quello della voce, si sente comunque nel disco un taglio più aggressivo. Questo riguarda sia la parte musicale, sia quella vocale.
Alcune persone mi hanno detto che ho cantato “benino”, altre che ho cantato identico al CD. Credo di aver fatto il meglio che potevo, ma ascoltando il disco ti rendi conto che è un live, la mia parte vocale è molto più energica ed aggressiva rispetto allo studio album.

Credo che i Rhapsody negli ultimi anni abbiano raggiunto una notevole qualità anche in sede live. Dal vostro primo concerto di Milano di spalla agli Stratovarius, le cose sono migliorate molto...

(ride) Se devo essere proprio franco, quel concerto non fu affatto positivo, ed è un'opinione condivisa da tutti i membri della band: è stato comunque il nostro primo tour, e alcune persone non erano molto “esperte” dal punto di vista live. Poi c'è da dire che non sapevamo bene a cosa andavamo incontro. Ci è servito perché ci siamo davvero fatti le ossa: è stato un tour di quaranta date, suonando tutte le sere, un tour piuttosto importante. Però magari, per una band come la nostra, che ha un sound un po' complicato ed un po' particolare, è già difficile essere un gruppo di supporto. Se poi non hai tecnici che ti seguono, o sono comunque tecnici che non hanno mai ascoltato un tuo CD, come è successo nel tour con gli Stratovarius, la cosa si fa un po' ardua. A me piace cantare comunque in queste situazioni, ma se non ti senti “bene” sul palco, diventa tutto più difficile. E questo è capitato a tutti i componenti della band. E' stato comunque un tour che ci è servito molto, dal punto di vista dell'esperienza.
Inoltre personalmente non ho mai cercato una resa identica a quella del CD. E' una cosa che non mi piace. Non voglio dire che per un cantante sia facile cantare in maniera uguale al disco, tutt'altro! Ma io parto dall'idea di non volerlo proprio fare. Secondo me non ha proprio senso avere lo stesso identico andamento.

In occasione dell'uscita del nuovo album, avete dato ai fan la possibilità di ascoltare in anteprima tutte le canzoni in streaming dal vostro sito. Questa iniziativa ha avuto successo? Credi che ripeterete l'esperimento con le vostre prossime uscite?

Non so dirti se la ripeteremo. E' stata un'idea che è venuta a noi ed al management, dare ai nostri fan l'occasione di ascoltare in anteprima il disco. Se apprezzeranno gli spezzoni che possono sentire acquisteranno il CD, altrimenti no. E permette anche alle persone che non conoscono la band di farsi un'idea di come suona la band dal vivo. Non credo che sia stata una scelta stupida, dal punto di vista del marketing, soprattutto se si considera quante persone scaricano brani da Internet oggigiorno. Il fenomeno della pirateria è comunque molto presente, ma non credo che ventiquattro ore di ascolto in anteprima abbia arrecato un danno ingente alla band o alla casa discografica.

E in merito alla possibilità di acquistare, sempre dal vostro sito, le singole canzoni in formato MP3?

Questa è stata una cosa interessantissima. Oggigiorno sta diventando molto diffuso l'iPod e tutti questi lettori MP3 che moltissimi ragazzi hanno. Quando qualcuno invia degli MP3 al mio PC, vengono automaticamente aggiunti ad iTunes e all'iPod, quindi è comodissimo. Da quanto so, l'iniziativa ha avuto un discreto successo. Non una cosa incredibile, ma comunque discreta. Questo è anche dovuto al fatto che si è limitato a sole ventiquattro ore, non potevamo sperare di avere centomila contatti in così poche ore.

Quando tornerete a suonare dal vivo in Italia? Sono passati quasi quattro anni dalla vostra ultima data! Non c'è la possibilità di vedervi al Gods of Metal di quest'anno?

(ride) In effetti è una domanda interessante, perchè anche noi “soffriamo” per questa cosa. Avremmo voluto suonare molto prima in Italia. Ultimamente c'è stato un piccolo problema, perchè Karl (Logan ndr), il chitarrista dei Manowar, ha avuto un brutto incidente in moto, e probabilmente il tour verrà spostato. Dipende da quanto ci metterà a guarire.
Sinceramente in questo tour non era prevista l'Italia. Però so che si stava parlando di eventuali festival estivi. Non mi sentirei di escludere a priori il Gods of Metal. Certo non lo posso dire con sicurezze, soprattutto alla luce dell'infortunio di Karl: non può tenere in mano neanche una tazzina di caffè, figurarsi suonare.
Di qui a Giugno manca ancora parecchio tempo, non si può dire. Il tour verrà certamente spostato di un paio di mesi. Per quel che riguarda il Gods of Metal ed eventuali festival estivi, non metterei nessuna parola definitiva... può anche essere che lo facciamo!
Comunque abbiamo già parlato tra di noi, all'interno della band, e abbiamo deciso che successivamente faremo un tour da headliner, e toccheremo sicuramente l'Italia.

Siete stati gli special guest di molti concerti dei Manowar negli ultimi anni. Cosa si prova ad aprire i concerti di una band di questa importanza?

E' una cosa un po' particolare. All'inizio non sapevamo bene come potevano andare le cose, ma col tempo ci siamo resi conto che possiamo soltanto essere felici di questa cosa: è una band che ha una grande esperienza, c'è un ottimo rapporto con tutti i membri della band, quindi i timori iniziali sono svaniti, perchè parliamo molto tra di noi e scherziamo. C'è veramente un bellissimo rapporto tra le due band.
In particolar modo, quello che mi piace è che ci si apprezza molto vicendevolmente anche come musicisti. E' una cosa che di solito non vedo tra le band che fanno da supporto e quelle che fanno da headliner. Ci hanno fatto molto spesso dei complimenti, come noi abbiamo sempre fatto dei complimenti a loro.
D'altronde erano quasi quattro anni che Joey voleva avere dei rapporti con noi. Questo significa che la proposta musicale dei Rhapsody era comunque qualcosa che a lui interessava. E' stata una buona esperienza, e penso che la ripeteremo in futuro, anche se non tanto spesso quanto in questo periodo.
Credo che finiremo questa seconda parte del tour con i Manowar in Europa, faremo sicuramente dei festival insieme. Dopodichè, col nuovo album, partiremo da headliner, anche perchè non credo che abbia molto senso continuare a fare sempre da supporto.

Cosa ci possiamo aspettare dai Rhapsody nei prossimi mesi? Quando uscirà il vostro prossimo album?

Quello che ti posso dire è che il prossimo disco, dal punto di vista compositivo, è finito. Anche per quel che riguarda gli arrangiamenti. Stiamo valutando se è possibile avere dei tempi morti durante quest'ultimo tour, per sfruttarli ed andare in studio a registrare qualcosa, per portarci avanti col lavoro. Questo per evitare di dover aspettare la fine del tour, altrimenti il disco uscirebbe dopo due anni. Quindi credo di poter dire che il prossimo album potrebbe uscire all'inizio del prossimo anno.
Nel frattempo stiamo lavorando anche a molte cose, oltre a questo DVD, che sarà incentrato anche sulle nuove date che faremo. Stiamo lavorando a degli album solisti, sia io, sia Luca, sia Alex.
Luca ha già finito il lavoro, e se non sbaglio ha due nuovi lavori pronti. Uno è il suo terzo disco da solista come Luca Turilli, l'altro è un nuovo progetto che secondo me è molto interessante. Personalmente lo ritengo anche più interessante del suo solista (ride). Purtroppo non ti so dire quando questi dischi usciranno, ma ti posso dire che sono già stati terminati.
Non so molto sul disco solista di Staropoli, so solo che sta ancora finendo la composizione dei brani.
Per quel che riguarda me, neanche io ho ancora finito. Manca ancora molto lavoro. Avevo iniziato a lavorarci con alcune persone, ora forse continuerò con altre. Credo che anche il mio disco solista potrebbe essere pubblicato il prossimo anno, probabilmente nei primi mesi. Sarà un disco abbastanza vario, non voglio fare certo una copia dei Rhapsody.

Dal punto di vista musicale cosa ci possiamo aspettare?

La lingua italiana sicuramente sarà presente. Sono stato anche uno dei maggiori fautori, all'interno dei Rhapsody, per l'inserimento di brani in italiano, sin da “Lamento Eroico”. Inizialmente era un'idea mia e di Luca: lui aveva questo testo, io avevo questa idea di voler cantare in italiano. Alla fine si è rivelata una buona idea, perchè ha anche portato alla nascita successivamente di brani come “Guardiani” e “Lo Specchio di Argento”, brani che personalmente trovo molto interessanti. Anche perchè in campo Metal è difficile trovare gruppi che cantino in italiano.
Quindi sarà un disco abbastanza vario, in cui metterò tutte le mie influenze. Sto ancora finendo di scrivere i pezzi. In realtà avevo già diversi brani pronti, ma “purtroppo” ho deciso di dare alcuni pezzi a degli amici, come i Vision Divine... (ride). Anche se, a posteriori, mi viene da chiedermi quanto abbia fatto bene. Avrei quasi avuto il mio disco pronto, sarebbe stato meglio!
Anche Matteo Amoroso e Federico Puleri mi hanno chiesto di suonare sul mio disco, ma sono un po' indeciso, perchè non vorrei finire col fare sempre la stessa “minestra”, dal momento che ho già suonato con loro nei Vision Divine. Poi non vorrei creare altre polemiche tipo “Matteo è andato via dai Vision Divine e se lo prende Fabio”... capisci?
Poi magari mi viene a trovare Oleg e piglio pure lui alle tastiere... (ride). Io ed Oleg suonavamo insieme già nel 1992, in una cover band di Kiss, Europe, Whitesnake, Queensryche e Fates Warning. Era una cover band notevole! Avevamo un chitarrista fenomenale di Lucca, una cosa pazzesca! Però nello stesso periodo suonavo anche con i Labyrinth, quindi ho lasciato perdere, così come Oleg si è concentrato di più con gli Eldritch. Questo per dirti che lo stesso Oleg l'ho conosciuto molto prima di tutti gli altri.

Grazie per l'intervista Fabio! A te il microfono per la chiusura...

Auguro un buon 2006 a tutti i nostri fan e non (ride), e a tutti i lettori di EUTK.
Spero di potervi vedere presto tutti in Italia durante i nostri concerti!

Intervista a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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