SAMAEL (Xy, keyboards and programming)

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I Samael sono senz’altro una delle bands culto del panorama Metal…vuoi per la loro aria di mistero legata alla musica, vuoi per la loro riservatezza. Sono le 19.30 di Mercoledì 12 Febbraio, e mentre i Cathedral sono impegnati nel loro soundcheck, mi ritrovo nel camerino con Xy, mente musicale del combo svizzero, che dopo avermi offerto una sana birra, si lascia andare ad un’intervista senza fronzoli, diretta e soprattutto senza peli sulla lingua, soprattutto quando si tocca il tasto dolente Century Media…

Come mai avete fatto uscire un DVD anziché un nuovo studio album?
A essere onesti non siamo stati noi a voler far uscire il DVD, ma la nostra etichetta., in maniera tale da aver un qualcosa da promuovere per questo tour…che comunque noi abbiamo voluto. Il DVD contiene varie cose, tra cui dei video-clip e materiale dal vivo di 3 shows: uno al Summer Breeze Festival tenutosi in Germania lo scorso anno, uno in Polonia ed uno negli States.

Avete iniziato la vostra carriera come una Black Metal band, ma poi la vostra evoluzione vi ha portato verso il frangente elettronico. Quale pensi possa essere il vostro sound per il domani?
Anche se ci siamo spostati su sonorità sempre più elettroniche, io trovo che ci siano dei punti di contatto sui vari album. Il nostro sound per il futuro avrà delle connessioni con quello di ‘Eternal’, ma sarà differente. Abbiamo del materiale nuovo, ma non lo realizzeremo a breve…vogliamo cambiare label.

A proposito…qualche tempo fa giravano voci di un vostro possibile split con Century Media…come sono andate le cose?
Abbiamo portato a termine il contratto con loro ma non abbiamo intenzione di rinnovarlo…ci sono stati diversi problemi, tra cui la questione legata ai pagamenti. Non vogliamo più lavorare con loro; ci stiamo guardando intorno ed abbiamo ricevuto alcune offerte, ma non vogliamo chiudere le porte a nessuno, almeno per il momento. Per adesso l’importante è non lavorare più con Century Media…finalmente potremo trovare un’etichetta che ci offra un contratto per quello che siamo oggi, che ci tratti con rispetto…un contratto da band matura, non da band alle prime armi.

Capisco. Cambiando discorso, i vostri testi parlano di Cosmo ed Universo…come mai questi temi? Se tu non fossi un musicista che lavoro avresti fatto?
Non riesco ad immaginarmi fuori dalla musica. Se non avessi suonato qualche strumento, e non fossi entrato in una band, probabilmente avrei fatto un qualcosa comunque nella sfera della musica…che so, un’etichetta…un giorno che smetterò di suonare, passerò dietro le quinte, ma continuerò con essa. Per quanto riguarda i testi, sono orientati all’apertura della mente, e l’associazione con l’Universo ed il Cosmo è come andare a confrontarsi con qualcosa di immenso ed in un certo senso inspiegabile…

Il chorus di ‘Year Zero’ è ‘there’s a world in a world outside, they’re all the same when you stay inside’. Hai trovato il tuo Mondo?
Non sono io che scrivo i testi, ma per me questa frase rappresenta l’inizio e la fine…uno spazio ove tu sei dentro, da qualche parte…io personalmente in un certo senso ho trovato una parte del mio mondo, così come penso che anche altra gente l’abbia trovato. Ognuno di noi ha una cosa ben precisa in testa, almeno un obiettivo da raggiungere. Io sono parte di una band, ho raggiunto una parte del mio mondo rinunciando ad altre cose: la tua vita è nella tua mente, devi solo cercare il modo di farla venire fuori.

Cosa ne pensi dell’attuale scena Black Metal? E di quella elettronica?
Mi piace molto la musica elettronica, ci sono ottime songs in giro, ma è molto difficile trovare bands che risultino interessanti dall’inizio alla fine di un album…mi piacciono alcune cose dei Chemical Brothers, dei Prodigy e roba simile, ma anche cose un pochino più Techno Oriented. Per quanto riguarda la scena Black Metal, invece, cerco di seguirla il più possibile: ci sono tantissime bands al giorno d’oggi, ma non penso che tale musica sia in declino, anzi, il movimento si sta ancora sviluppando bene, soprattutto da quando accanto alle sfuriate Black, si utilizzano partiture più Metal. Noi diversi anni fa ci siamo trovati all’interno di una scena morta, così abbiamo deciso di non fossilizzarci e di esplorare altre vie…

Se potessi cambiare il vostro monicker, oggigiorno, quale sceglieresti?
Se devo essere sincero, c’è stato un momento in cui abbiamo pensato seriamente di cambiare nome, ma non ne abbiamo trovato uno che ci potesse soddisfare. Poi ci siamo detti, ehi, è da tanto che abbiamo questa line-up, perché andare cambiare il nome…il nome è soltanto un qualcosa che lega le persone che suonano insieme…è solo una forma…stessa line-up, stesso monicker!

Ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di EUTK.net!
Sembra banale, ma grazie a tutti quanti voi per il vostro amore nei Samael. Senza la gente che ascolta la nostra musica, non saremo ancora in giro dopo tanti anni. Grazie di cuore.

AREA 51: Una domanda sul passato, una sul presente ed una sul futuro.

Se ti riportassi alla mente ‘Ceremony Of Opposites’?
Un album abbastanza importante nella nostra carriera: per la prima volta abbiamo usato le tastiere, segnando così il nostro futuro, evolvendoci verso nuovi lidi…anche per quanto riguarda i testi, questo album ha rappresentato per noi il passaggio da testi fondamentalmente “contro” dei primi due albums, a testi un pochino più profondi e riflessivi…se si combatte sempre contro qualcosa e non lo si distrugge, alla fine gli dai troppo potere, rendendolo più forte…meglio ignorare e crescere, no?

Ed il nome Century Media?
Una volta era una fantastica etichetta, ma ora penso che abbia perso la propria anima. Ci sono tante cose che non vanno, in primis il fatto che per i soldi sono disposti a distruggere quello di buono che fin ora hanno creato. Sono convinto che fare soldi sia una finalità di una etichetta, ma Century Media da un perfetto equilibrio soldi – rapporto umano con le bands, è passata solo alla fase soldi. Non penso che sia una buona politica: è un peccato…comunque non siamo solo noi a pensarla così, ci sono anche altre bands che si sono stancate di tutto questo…

Cosa c’è dietro l’angolo, nell’ombra dell’Universo per i Samel?
Personalmente, spero di diventare più saggio e spero di sentirmi sempre bene, sia fisicamente che mentalmente. Per quanto riguarda la band, sento che possiamo dare ancora molto, e ci proveremo…magari, chi lo sa, non riusciremo nel nostro intento, ma almeno bisogna provarci: se ci si prova e va male, non ci sono rimpianti. Le cose non accadono da sole…

Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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