MANDRAGORA SCREAM (Terry Horn, Guitar & Bass)

Sensibilità e visione chiara della loro musica, ecco quello che Terry Horn, bassista e chitarrista del combo nostrano, mi ha comunicato. I Mandragora Scream arrivano sul mercato con il loro secondo album ‘A Whisper Of Dew’, sempre su Nuclear Blast, consapevoli che le nebbie e la notte potrebbero portagli bene, a discapito di tutti quelli che pensano che le cose brutte sono sempre a tinte scure.

Che cosa intendi con un titolo ‘A Whisper Of Dew’? Che cosa sussurra la rugiada?
Eh, bella come domanda! Sicuramente è un sussurro di vita, di un vento di vita, di passione e di amore attraverso i secoli ed i tempi. La storia di ‘A Whipser Of Dew’ è incentrata su due personaggi principali: Issergia, personaggio femminile, ed il Conte Velimbre, personaggio maschile.

Ce ne vuoi parlare?
Certo. Lui è un Vampiro, mentre lei è una ragazza che ad un certo punto della sua esistenza si rende conto di ricordarsi di alcune cose vite passate, ma non ne capisce il significato finché non avviene l’incontro con il Conte. La storia l’ha scritta Julio Angel Olivares Merino, uno scrittore spagnolo. Ecco, ritornando alla domanda precedente, il sussurro della rugiada si può anche interpretare nell’attesa di un evento positivo, che ti cambia comunque la vita.

Ho trovato quest’album meno angosciante e meno “pazzo” del precedente ‘Fairy Tales From Hell’s Caves’, ma al contempo più nebbioso e più maturo. Avete trovato un equilibrio diverso, o cosa…
Per ‘A Whisper…’ abbiamo avuto più tempo per lavorarci, mentre il lavoro precedente è stato creato più in fretta ed in modo diverso. ‘Fairy…’ è nato sulle atmosfere e sulle idee legate alle tastiera ed è stato scritto in un mese e registrato il mese dopo, mentre per la nostra ultima fatica abbiamo impiegato nove mesi all’incirca per comporlo…anche l’approccio è stato diverso…abbiamo chiesto a Julio di scriverci la storia dalla quale poi abbiamo preso i testi e l’ispirazione per le musiche; abbiamo fatto una buona pre-produzione ed in studio abbiamo lavorato molto sugli arrangiamenti ritmici, soprattutto di batteria, chitarra e basso, in quanto avendo avuto la possibilità di registrare con Mat Stancioiu ci siamo presi più tempo per sfruttare anche il suo apporto.

La vostra musica è basata su un substrato gotico, caratterizzato da tempi medio lenti, ma influenze Rock, Pop e Dark Wave sono comunque evidenti. Quali pensi siano i punti forti ed i punti deboli del sound dei Mandragora Scream?
Io credo che principalmente il nostro punto di forza risieda nel fatto che la nostra musica sia diretta al cuore, all’anima delle persone…spero che, anche se minimamente, ci riesca. Non so, è come se si crei qualcosa di magico quando suoniamo, al di là delle parole e della musica stessa…e succede anche in composizione…tra me e Morgan penso che si sia creato una alchimia speciale. Forse posso sembrare presuntuoso, ma arrivare all’anima delle persone è quello in cui noi crediamo…creare un rapporto che vada al di là della parola…una comunicazione un pochino più profonda.
Per quanto riguarda la scelta dei tempi, non è stata una cosa predisposta a tavolino, sono venuti così da se. Comunque il precedente album aveva un andamento medio più lento, mentre qui ci sono anche cose un pochino più veloci.

Siete arrivati al secondo album per Nuclear Blast. Come siete considerati all’interno della scena gotica europea?
È difficile da definire, anche perché i due album non sono ne veramente Gothic, ne Metal ne propriamente Dark, ma sono piuttosto una via di mezzo. Comunque non mi piace essere identificato solo per un certo genere di musica. Penso che un’idea generale debba ancora nascere…sai, non abbiamo suonato molto dal vivo, quindi aspetterei ancora un pochino, anche per vedere come va il disco, poi la cosa sarà più chiara.

Una domanda pungente…l’album ha un buon songwriting, ma la produzione mi sembra un pelo morbida ed ovattata. Non pensi che il vostro sound avrebbe meritato un suono più cristallino e potente?
Può darsi. La produzione è stata buona, forse ti posso dar ragione sul fatto che in fase di missaggio o di masterizzazione qualcosa si poteva fare in modo diverso. Non è facile però combinare tutti gli strumenti e le atmosfere insieme, soprattutto per un sound come il nostro. Ci riteniamo una band molto aperta mentalmente però, e quindi già ti posso dire che per il prossimo album avremo una ricerca del suono completamente diversa…non migliore o peggiore, semplicemente diversa.

Si dice che la mandragora sia una radice viva, che al momento della sua particolarissima estrazione, emette un urlo, un gemito come di dolore. Quali pensi sia il vostro lamento ideale?
Mmmm…il suono del violino sulla seconda traccia, ‘Silent Lullabies’ racchiude bene il messaggio ed il sentimento che abbiamo avuto nello scrivere questo album…c’è qualcosa di nostalgico, di romantico e di straziante se vuoi…c’è anche un altro punto che per me racchiude il significato della tua domanda, ovvero sull’ultimo brano, ‘A Whisper Of Dew’, ove sul finale Morgan arriva a tirare la voce in un modo fantastico, perfetto. Vorrei risentire dal vivo le stesse emozioni che ho provato nel sentirla registrare in studio.

Ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di EUTK.net!
Sono contento di fare quest’intervista e di parlare con loro. Spero che chi ascolti il disco si prenda quell’ora di tempo da dedicarcisi…mi rendo conto che chiedere un’ora del proprio tempo è veramente tanto, però avere quel momento per rilassarsi e per intraprendere un piccolo viaggio, magari leggendo la storia, sarebbe la cosa perfetta. Viaggiare e sognare con noi…

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Se ti richiamassi alla mente il Promo 1999 e per farti un nome la song ‘Night Mirror’, qual è la prima cosa che ti viene in mente?
La voglia di lavorare. Duramente. ‘Night Mirror’ mi fa credere ancora di più nelle cose che stiamo facendo adesso, ma non farmi scendere nei particolari…

Ed il nome Nuclear Blast?
Una grande casa discografica con la quale ci troviamo molto bene e con la quale abbiamo buoni rapporti. Sono dei professionisti, niente da dire. Ci danno fiducia e libertà artistica…e non è poco.

Quale regalo ha in servo la notte per i Mandragora Scream?
Stiamo già pensando al disco nuovo! In estate saremo in qualche festival o faremo un tour di supporto a qualche band più blasonata…comunque la notte porta bene ai Mandragora Scream…il primo album è stato pensato e scritto tutto di notte…nell’oscurità ci sono tante cose e non tutte sono “cattive”…io credo molto nell’oscurità ed in quello che mi aspetta!

Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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