Darkane - Peter Wildoer (drums)

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Gruppo:Darkane
I Darkane, in ambito Extreme Metal, sono senz’altro una delle migliori ‘giovani’ leve partorite dalla Svezia, oramai consacrata Patria del Death Melodico e del Thrash Moderno, ma sono anche una band attenta, critica e se vogliamo cinica, pronta a parlare, nei propri testi, di temi attuali e scottanti, lontano anni luce dalla superficialità, dalla banalità e dall’idiozia. Mio interlocutore per l’occasione è Peter Wildoer, drummer schiacciasassi, principale compositore del combo svedese e persona decisamente simpatica ed allegra, sempre pronta a scherzare e con una gran lingua lunga (ehi, non pensate male! – nds), non c’è che dire.

Hi Peter, tutto ok? Cominciamo dal titolo del vostro nuovissimo album, ovvero ‘Expanding Senses’. Come mai avete optato per un titolo del genere? Che significato ha?
Hi Massimo, tutto bene, grazie. Dunque, ci sono due significati alla base. Il primo, è una specie di invito alla gente ad espandere i loro sensi provando ad ascoltare la musica dei Darkane, musica molto aggressiva ed ‘heavy’; il secondo è strettamente legato alla metafora che racchiude la front cover: bisogna espandere i propri sensi, poiché un volta imprigionati, senza la possibilità né di vedere, né di sentire, solo i nostri sensi espansi ci potranno aiutare, facendoci comprendere il perché siamo stati creati.

L’album sembra un compendio tra la pesantezza che aveva caratterizzato ‘Rusted Angel’ e la modernità di ‘Insanity’. Tu come definiresti il vostro sound?
Penso che la tua sia una definizione perfetta, hai colto proprio nel segno! Quando ci siamo trovati a comporre le songs per ‘Expanding Senses’, il nostro scopo primario era proprio quello di cercare di coniugare le due cose: ‘Insanity’ è un bell’album, però forse troppo intenso, troppo brutale, anche negli stacchi, così abbiamo cercato di avvicinarci al suono sì pesante, ma più diretto di ‘Rusted Angel’. Comunque la definizione che mi hai dato è pressoché perfetta!

Su ‘Expanding Senses’ ho potuto notare come anche un approccio vocale diverso da ‘Insanity’, con un utilizzo molto minore delle screaming vocals, lasciate un poco in disparte per avvicinarsi al Death classico ed al Tharsh puro, soprattutto nelle linee…cosa mi puoi dire in riguardo? Di cosa parlano le vostre songs?
Su ‘Insanity’ il nostro allora nuovo cantante, Andreas Sydow, subentrato al posto di Lawrence Mackory, ha voluto introdurre a tutti i costi le screaming vocals. Per ‘Expanding Senses’, visto che Andreas è molto dotato vocalmente, gli abbiamo chiesto di dare il meglio di sé su un altro approccio vocale, più verso Chuck Billy dei Testament, per intenderci…volevamo continuare a tutti i costi con Andreas e lui ha accettato questa nostra volontà. Penso che il risultato sia decisamente molto migliore che quello ottenuto per ‘Insanity’. Per quanto riguarda le liriche, il soggetto base è la malattia mentale…alcune songs parlano di schizofrenia, altre di paranoia…altre ancora della pesantezza dell’essere…altre, come ‘Innocence Gone’, parla invece dell’incesto: è la storia di un padre che abusa sessualmente della propria figlia. Mi rendo conto alla fin fine che i nostri testi sono comunque pesanti, in quanto trattano di argomenti non proprio allegri, ma tremendamente reali che potrebbero urtare il benpensare che infarcisce le nostre vite…

Dove trovate l’ispirazione per scrivere “such Armageddon Music”?
“Hehehehe, good question!” Noi tutti siamo persone tranquille, pacifiche ed allegre, devi credermi! La cosa strana è che quando però facciamo musica insieme scatta qualcosa, forse è un qualcosa che comunque abbiamo dentro che esce prepotentemente fuori. Suonare è una valvola di sfogo in cui convogliare tutti gli elementi negativi della vita, dell’uomo. Personalmente sono molto influenzato anche dalla cinematografia, forse la mia fonte principale di ispirazione: adoro film come ‘Hellraiser’…molto spesso, in fase di songwriting, cerco la giusta scintilla anche leggendo articoli di cronaca, libri, o navigando in rete…ultimante mi è capitato di surfare sul sito di Amnesty International; vedere che al mondo ci sono ancora uomini capaci di torturare altri uomini è qualcosa di agghiacciante, qualcosa che ti fa capire come la mente ‘dell’essere umano’ sia malata…comunque, come ti ho detto, tutto quello che mi sta intorno può essere fonte ispirativa: film, libri e la drammatica realtà, che esiste, ma che molti fanno finta di non conoscere.

Ho trovato l’artwork splendido, soprattutto la front cover, attualmente una delle migliori che ci sono in giro…
Ti ringrazio. Devi sapere che è una mia idea e che risale addirittura al 1994; certo, magari non era dettagliata come lo è il risultato di copertina, ma l’embrione è quasi 10 anni che ce l’ho in testa! Solo ora però è venuto il tempo di sfruttare quello che il mio cervello aveva partorito, anche perché la tecnologia lo permette. Quando si è trattato di lavorare per la cover del booklet, ho chiesto a Thomas, lo stesso ragazzo che ha lavorato sull’artwork di ‘Insanity’, se potesse realizzare questa mia strana idea…lui mi ha subito risposto positivamente e, manco a dirlo, il risultato è grande! Il significato è puramente soggettivo; io vedo molto il tutto come una moderna prigione, ma estremamente primitiva nella forma…non si può scappare se ti imprigionano la testa, soprattutto se a questa è stato costruito un muro intorno…e qua si ritorna al discorso legato al titolo dell’album, del quale abbiamo già discusso.

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Se ti richiamassi alla mente l’album ‘Rusted Angel’…
Ascoltandolo oggi, dopo qualche anno, penso che sia un buon album, anche se molto, molto (Thrash) classico. Penso che sia un album spontaneo…mi ricordo che io e Christofer (il chitarrista – nds) impiegammo solo tre mesi per comporlo. La produzione non è certo ai livelli di ‘Expanding Senses’, ma comunque trovo che per quegli anni suonava più che bene.

Ed il nome Nuclear Blast…
Una grande etichetta, senza dubbio. Ho contatti giornalieri con loro, che sia la promozione o l’A&R. Siamo molto soddisfatti di loro, anche se effettivamente non ci hanno mai fatto fare un tour…penso che stavolta sia la volta buona, almeno così mi hanno fatto capire.

Cosa ci sarà dietro l’angolo per i Darkane?
Of course World Domination, I would say!!!!! Hehehehehehehe”. Con un po’ di fortuna faremo un tour europeo…voglio passare dalla Spagna, dalla Grecia, dall’Italia…ne ho sentite troppe sul vostro conto!!!

Ok, perfect, ho compreso la chiusura del cerchio! Cambiando discorso, la produzione è veramente ottima, soprattutto mi hanno impressionato i suoni di batteria, veramente pompatissimi; Daniel Bergstrand ha veramente superato se stesso. Ne sei soddisfatto?
Well, direi proprio di si! Per registrare le sessioni di batteria abbiamo lavorato una settimana…una settimana nella quale in studio c’eravamo solo io e Daniel: pensa, ci sono voluti ben quattro giorni e mezzo di lavoro solo per trovare il suono migliore! Fatto questo, ho registrato tutte le tracks, e poi ci siamo rinchiusi nel nostro studio personale per sei settimane per registrare le chitarre e la linea di basso; infine siamo tornati ai Doug Out Studios, sempre con Daniel dietro la consolle, per altre tre o quattro settimane, adesso non ricordo bene, per registrare la voce e per eseguire il mixaggio dell’album. Volevamo un suono molto heavy, e penso che l’abbiamo raggiunto. Ti svelo un particolare: per il suono di batteria ci siamo imposti di seguire il sound che aveva la batteria nell’album dei Motley Crue ‘Motley Crue’…”a really really huge drum sound!”; senza dubbio Bob Rock è stato il nostro ispiratore…

Sono a conoscenza del fatto che state facendo il video di ‘Innocence Gone’, la prima song dell’album. Come sta procedendo?
Tutte le volte che i Darkane fanno un qualcosa sembra sempre un’impresa epocale, ci mettiamo sempre un sacco di tempo! (fragorose risate – nds). Già ci sono voluti tre mesi per terminare l’album, e sembra che con il video ci stiamo mettendo lo stesso tempo! A parte gli scherzi…il video è della prima canzone, ‘Innocence Gone’. È una song che parla dell’incesto, un argomento non facile su cui parlare, spero vivamente che non si offenda nessuno per le nostre tematiche, però noi siamo reali, anzi, realisti, e cerchiamo di parlare di cose che consideriamo importanti, di temi anche scottanti…comunque, tornando al clip, noi suoniamo sia vestiti di bianco che vestiti di nero, con le immagini che shiftano di volta in volta, ed anche il pavimento è in bianco e nero, stile scacchiera per intenderci. Il nostro singer, Andreas, non appare con la band, in quanto le sue riprese sono state fatte singolarmente…poi vi saranno anche altre immagini molto forti…penso che verrà solo trasmesso a notte fonda! Siamo veramente soddisfatti del risultato, anche perché è impressionante vedere quello che si riesce a fare anche rispettando un ‘low budget’…pochi centinaia di dollari; ehi, non capirmi male però, perché le cose sono state fatte in maniera professionale con telecamere digitali e tutto il resto necessario: è solo che abbiamo, per così dire, “sfruttato” dei nostri amici…noi volevamo un video, loro volevano girare un video, così ci siamo venuti incontro, con il risultato di trarne vantaggio tutti e due.

Ora è il momento di fare anche a te la stessa domanda che ho fatto a Michael Stanne (voce dei Dark Tranquillity) ed a Daniel Svensson (drummer di in Flames)… cosa ne pensi dell’attuale scena svedese? Michael mi ha detto che per lui la vera scena è morta nel 1993, mentre Daniel mi ha detto che per lui la scena è ancora viva, ma molto più debole e disunita in rispetto ai primi anni ’90. E per Peter Wildoer?
Penso che vi siano cose vere sia nell’affermazione di Michael che in quella di Daniel. Per me è diverso l’atteggiamento che la gente qui da noi oggi ha, in rispetto a quello di anni fa. Mi spiego: oggigiorno, chi viene assistere ai concerti generalmente suona anch’esso in una band Death o Thrash più o meno famosa, con il risultato che difficilmente viene al concerto con l’atteggiamento positivo di chi si vuole divertire, ma con quello negativo di chi vuole criticare e di chi vuole cercare uno sbaglio, una sbavatura in ogni singolo passaggio. Tieni presente che i posti per suonare in Svezia non sono poi moltissimi, quindi ai concerti vedi sempre le stesse facce! Una volta non era così, tutti andavano ai concerti per divertirsi e basta! Penso che la situazione sia più o meno questa per chi suona, mentre la cosa molto positiva è che l’attenzione generale del Metal estremo europeo sia sempre rivolta alla Svezia ed alle band svedesi…quindi, la situazione ‘interna’ non è delle migliori, mentre quella ‘esterna’ è veramente ottima.

Che relazione hai con il Web?
Molto buona. Penso che Internet sia veramente una buona cosa. Ho un sacco di contatti in giro per il mondo…sono sempre in rete tutti i giorni, o per cose importanti, o per cose futili, ma navigo spessissimo. È bello sapere che mandi un messaggio tramite e-mail e sapere che è già arrivato a destinazione.

Ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di Eutk!
“Cool!” Spero di venire in Italia a suonare prima o poi! Ho sentito un sacco di storie sui kids italiani, e tutti mi hanno detto che siete veramente pazzi durante i concerti! Sono stato da voi solo una volta, in vacanza, per una settimana: penso che l’Italia sia un Paese splendido! Certo se comprate il nostro cd, la cosa sarà più facile, ehehehehe!
Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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