Dion Bayman: better days are coming!

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Sarà forse un atteggiamento un po’ puerile, poco consono alla mia “veneranda” età, ma sono veramente compiaciuto del fatto che un artista di grande livello come Dion Bayman, fino ad ora completamente “autonomo” per scelta (e tra poco leggerete perché …) abbia preferito la Art Of Melody Music per sostenerlo nella doverosa opera di diffusione del suo ultimo lavoro "Better Days", un disco che trascurare, lo ripeto (dopo averlo affermato in sede di recensione), equivale a perpetrare un misfatto nei confronti della Musica (con la emme maiuscola, eh …).
Evidentemente tra il poliedrico Bayman e l’etichetta italiana si è instaurata una comunanza di passione, classe e professionalità in grado di fare ancora la differenza, soprattutto in un mercato discografico frenetico e ormai un po' “di nicchia” come quello contemporaneo.
Complimenti a tutti insomma e a Voi, cari Gloriosi, non mi resta che affidare le parole di uno dei miei Top Artist del 2018!

Ciao Dion! Come vanno le cose? Spero tutto bene! Grazie per il tempo che ci dedichi e benvenuto su Metal.it! Allora … innanzi tutto gli elogi … adoro letteralmente "Better Days"! Poi, prima di arrivare ad approfondire i contenuti del tuo nuovo fantastico lavoro, penso che una breve "storia" di Mr. Dion Bayman possa essere il modo giusto per iniziare questa intervista ..
Ciao Marco, tutto bene … sono contento che il mio nuovo album ti piaccia e grazie per l'intervista!
Direi che questa breve storia dovrebbe iniziare con me che imparo il pianoforte classico all'età di sei anni. Vengo da una famiglia di musicisti, quindi sono stato sempre coinvolto nella musica in un modo o nell'altro. Per quanto mi piaccia la musica classica, dopo undici anni ho capito che non era quella la direzione che volevo personalmente percorrere. Mentre stavo imparando il piano classico, ho iniziato a scrivere e registrare le mie canzoni, fin dall'età di tredici anni. Quando ne ho avuti diciotto, ho iniziato a esibirmi dal vivo con delle cover band, continuando a scrivere e produrre la mia musica. Oltre a suonare in gruppo, ho sempre avuto una grande passione per il calcio. Spesso dopo una partita ero poi costretto a viaggiare per due o tre ore in modo da poter suonare in un concerto la sera stessa. Si è trattato di “equilibrismi” piuttosto complicati, ma è stato fantastico poter combinare le due cose che amo di più. Ho continuato a scrivere e produrre canzoni per molti anni, imparando e facendo esperienza lungo il percorso, ma fino al mio primo album ufficiale "Smoke and Mirrors", non avevo percepito veramente la sensazione di avere un album di cui essere orgoglioso e che fosse degno di essere promosso .
Naturalmente da allora ho pubblicato altri tre album di cui sono altrettanto fiero.

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Esaurita la questione “biografica”, possiamo tranquillamente concentrarci sul tuo nuovo album in studio ... come descriveresti "Better Days"? C'è qualche significato speciale dietro il titolo dell'album?
"Better Days" è il primo album in cui ogni canzone è completamente nuova. I miei lavori precedenti includevano sempre un paio di brani che avevo scritto anni prima, e che avevo rielaborato per l’occasione, mentre stavolta volevo che ogni pezzo fosse inedito e scritto appositamente per l’album.
Volevo davvero migliorare le cose in termini di songwriting e di produzione. Cerco di imparare continuamente e voglio costantemente migliorare il modo in cui faccio le cose. Amo i grandi hooks, le armonie e i ritornelli orecchiabili e ne troverete molti in questo disco. Per quanto riguarda la produzione, volevo che l'album suonasse moderno e ho dedicato molto tempo al mix.
Il titolo dell'album calza a pennello con i suoi contenuti e credo lo rappresenti perfettamente.
Nel complesso "Better Days" è un album con un messaggio positivo, che tratta di speranza e della necessità di non mollare mai. C'è abbastanza negatività nel mondo e anche se alcune canzoni esulano un po’ dal tema principale, in generale mi piacerebbe che la mia musica potesse “sollevare” le persone dalle cose brutte della vita.
Ed, in effetti, paragonandolo ai suoi predecessori, ritengo il nuovo disco un altro importante passo avanti nella tua musica, che sembra crescere ad ogni uscita ...
Non posso che essere d'accordo! La differenza principale credo sia che effettivamente sento di essere cresciuto come autore di canzoni e penso che la produzione sia superba.
Sono ovviamente un po’ “di parte”, ma sebbene la produzione dei miei precedenti album fosse molto buona, quella di "Better Days" è a un livello più alto.
Le canzoni di quest’album sono più personali e ho incorporato nella musica suoni, toni e arrangiamenti piuttosto diversi rispetto al passato.
Cosa ti ha ispirato durante la realizzazione dell'album? Hai seguito una particolare procedura durante la sua stesura?
Sono ispirato da molte cose. Può essere un commento che sento o una melodia che mi gira vorticosamente nella testa o ancora una progressione di accordi.
A volte mi siedo al piano e tutto nasce da un accordo. Una volta che ho una traccia base di pianoforte “grezza”, capisco quasi subito verso quale tipo di canzone mi sto dirigendo e quindi inizio a lavorare sull'arrangiamento e su quali strumenti e suoni mi piacerebbe utilizzare.
A volte scrivo i testi alla fine della fase creativa e altre volte lo faccio durante lo svolgimento del processo. Non ho una regola fissa. Registro le voci per ultime e aggiungo altri strumenti a seconda di ciò che cerco nella canzone. Trascorro molto tempo a mixare e editare i brani e cerco di far suonare le canzoni nel miglior modo possibile. Può diventare piuttosto estenuante, ma il risultato finale mi dice che ne è valsa la pena.
Fino ad ora, Dion Bayman è stato un artista completamente "indipendente", che ha gestito ogni singolo aspetto della sua musica da solo. Per quest’album hai invece scelto il supporto dell’etichetta italiana Art Of Melody Music ... quali sono le ragioni di questa scelta? Come sei entrato in contatto con loro?
Con tutte quelle storie che si sentono sul controllo creativo sottratto all'artista e sulle fregature dal punto di vista finanziario, l’idea di firmare un contratto discografico mi preoccupava parecchio.
Essere in grado di scrivere e registrare la musica nel modo che voglio, è molto importante per me.
Una volta che ho annunciato che il nuovo album era quasi finito, ho ricevuto molti messaggi che mi suggerivano varie etichette discografiche da contattare. Ci ho pensato molto, ma ho deciso che l'unica cosa che un'etichetta poteva fare per me era supportarmi nella promozione, aiutando il mio album a raggiungere più persone di quante potessi fare da solo. Così ho inviato un paio di tracce ad alcune etichette e tutti hanno mostrato interesse, ma non ero sicuro di voler firmare con nessuno.
Poi un ragazzo che probabilmente conosci, di nome Denis Abello (grande esperto del genere e mastermind di MelodicRock.it … Nda) mi ha consigliato di contattare la Art Of Melody Music ,poiché anche loro erano interessati alla mia musica. Così ho inviato loro alcune tracce, ottenendo un feedback quantomai entusiasta. Pierpaolo "Zorro" Monti, A&R Director dell’etichetta (e molte altre cose … l’unico che conosco per cui le giornate durano almeno trentasei ore! Nda) ed io abbiamo scambiato numerose e-mail nel giro di una settimana circa e alla fine mi è stata proposta un’ottima soluzione contrattuale, tale da convincermi a firmare con loro. Come sapete, Zorro è anche un musicista / produttore (Shining Line, Charming Grace, Room Experience, Raintimes, …) e capisce l'importanza che ha per un artista l’avere il pieno controllo creativo sulla propria musica, il che è fantastico. Zorro e tutti i ragazzi del Burning Minds Music Group sono stati magnifici finora!

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E così nella track-list non v’è l’ombra di “riempitivi”, cosa che rende pressoché impossibile scegliere una canzone che emerga sulle altre o che sia in qualche modo rappresentativa dell'intero Cd … ciononostante devo ammettere di avere una particolare predilezione per la ballata "Leap of Faith" … cosa mi puoi dire su questa preziosa gemma in note, davvero emozionante?
"Leap of Faith" è una canzone che parla di qualcuno che ha troppa paura di fare il passo decisivo nella sua relazione sentimentale e che lascia che sia l'altra persona a decidere.
Sono sicuro che sia una situazione in cui tutti ci siamo trovati almeno una volta nelle nostre vite.
Mi piace molto l'emozione che questa canzone trasmette. Penso che le chitarre soffuse, la strumentazione in generale e l'arrangiamento del brano siano alcuni dei suoi principali punti di forza.
E ora? Quali sono le tue prossime mosse? Hai già programmato delle date per un tour? Ti stiamo aspettando qui in Italia ...
Beh, potreste non dover aspettare troppo a lungo. Non è stato ancora annunciato ufficialmente dalla mia etichetta, ma stiamo programmando di suonare in Italia all'inizio del 2019. Restate sintonizzati;) …
Al momento sto anche verificando la possibilità di organizzare alcuni concerti qui in Australia.
Quali sono, secondo te, le caratteristiche principali di un rock album "perfetto"? Quali sono quelli che consideri i classici di "tutti i tempi"?
Per me gli ingredienti principali per un perfetto album di rock n’ roll sono belle canzoni senza riempitivi, grandi cori con imponenti crescendo armonici e un'eccellente produzione.
Fondamentalmente il tipo di album che cerco di fare;) …
Per quanto riguarda i miei dischi preferiti, è difficile fare una scelta, dal momento che per molti di loro è passato molto tempo da quando li ho ascoltati per la prima volta … guardando indietro direi che "Slippery When Wet" di Bon Jovi, "Prisoners in Paradise" degli Europe, "After The Rain" dei Nelson, "Waking Up The Neighbors" di Bryan Adams, "Hysteria" dei Def Leppard e "Repeat Offender" di Richard Marx sono solo alcuni degli album che mi hanno particolarmente entusiasmato fin dal primo momento.

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Cosa ami e cosa odi di più della vita del musicista? E cosa ne pensi di come si è evoluto (se così si può dire …) il “music business”?
Adoro avere la possibilità di sedermi al pianoforte con la famiglia e gli amici e cantare delle canzoni. Adoro le amicizie durature che puoi fare attraverso la musica. Adoro come la musica possa portarti alle lacrime e sappia unire persone da tutto il mondo. Sinceramente non posso dire che ci sia qualcosa che “odio” nell’essere un musicista, mi dà tanta gioia e da molti anni. Per quanto riguarda il "business" della musica, non sono molto coinvolto con quel lato del settore e sono certamente consapevole dei tanti lati negativi che possono esserci. Voglio solo continuare a crescere come musicista e non smettere mai di imparare. Se altre persone apprezzano la mia musica, questo è un bonus.
Per molti europei l'Australia è ancora la "terra australis incognita”, lontana e misteriosa ... com'è la vita nel tuo paese? E cosa ci puoi raccontare della scena musicale locale? Hai qualche gruppo o artista da consigliarci?
La vita in Australia è buona. È un paese bellissimo e sono estremamente fortunato a vivere qui. La scena musicale live non è attiva e vasta come anni fa, ma puoi ancora trovare dei buoni spettacoli dal vivo, con gruppi che fanno le loro cose! Apprezzo un’ampia gamma di stili musicali e, anzi, posso dire di non aver preclusioni di sorta. Per quanto riguarda il pop / rock melodico sono sempre stato un grande fan di John Farnham, la sua voce è semplicemente incredibile. Sebbene non siano australiani, aggiungo che mi è piaciuto molto l’ultimo disco degli Harem Scarem e che attualmente mi sta appassionando il nuovo album dei Treat e "Echoes from the Underground" dei Vertical Horizon. Grande disco!
Ok, questa è l'ultima ... grazie ancora e, come nella nostra tradizione, ti chiedo di riservare le ultime parole dell’intervista ai tuoi fan italiani ...
Grazie mille per l'intervista Marco! Grazie per il vostro supporto e spero di vedere al più presto voi e molti dei vostri lettori dal vivo lì in Italia! :)
Intervista a cura di Marco Aimasso

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