In Vain: l'idea dietro il nuovo album "Currents"

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Gruppo:In Vain

Sull'onda lunga del successo del loro nuovo album "Currents", giunto grazie alla Indie Recordings dopo 5 anni dal predecessore, abbiamo avuto l'opportunità di parlare con Johnar Håland e non ce la siamo fatta sfuggire.

Ciao Johnar e benvenuto sulle pagine di Metal.it, è un grande onore ed un piacere per me avere l’opportunità di farti qualche domanda. Prima di parlare di “Currents”: 15 anni di In Vain, sono passati in un attimo per me che vi seguo sin dagli esordi….e per te?
Ciao e grazie a te per questa intervista! E grazie anche per aver seguito gli In Vain sin dal principio. Sì, il tempo è davvero passato velocemente, è la vita suppongo. E’ importante provare a godere ogni giorno e tutti i piccoli momenti. Ed a questo proposito è importante sapere che la band è il nostro hobby, non siamo un gruppo a tempo pieno, abbiamo tutti un lavoro in aggiunta.
Il vostro sound in questi anni si è fatto così ricco di influenze che ha ancora senso per voi l’etichetta che spesso vi viene affibiata di “progressive extreme metal band”?
Sono d’accordo con te. Sin dal principio la visione musicale degli In Vain è stata di provare a combinare diversi elementi musicali in maniera equilibrata, senza fare musica in modo caotico e non logico. Non abbiamo alcuna regola su ciò che possiamo o non possiamo fare. Durante la nostra carriera abbiamo aggiunto alcuni nuovi elementi alla nostra musica e ci siamo sviluppati come band, ma non penso che siamo cambiati troppo rispetto agli inizi. Il nostro obiettivo rimane di scrivere canzoni di qualità e di presentare musica originale e creative che duri nel tempo.
Bene…eccoci a parlare di “Currents”: personalmente (come hai visto leggendo la nostra recensione) l’ho trovato –oltre che molto bello- anche estremamente complesso (clean and harsh vocals, strumenti insoliti come organo hammond, viola, violoncello, saxophone…). Ti va di parlarcene?
“Currents” è un album molto variegato, pieno di contrasti e di sorprese. Il disco offre una vasta gamma di sottogeneri del metal. Sinceramente credo sia musica di alta qualità destinata a durare.

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A mio avviso i cambiamenti sono il vero fil-rouge che unisce tutti i brani del disco: sei d’accordo? E poi, il nostro mondo è in continuo mutamento: la trovi una cosa positiva o pensi che si stia perdendo la nostra identità con il continuo mescolarsi di culture e tradizioni?
Concordo con te. Vi sono certamente molti cambiamenti e contrasti nell’album e dentro ad ogni singola canzone. Per quanto riguarda la seconda domanda penso vi siano entrambi, sfide ed opportunità nel miscelarsi di culture. Da un lato lo trovo emozionante ed interessante, ma dall’altro è importante che noi non perdiamo di vista la nostra identità e la nostra cultura nel mezzo di tutti questi mutamenti.
Personalmente trovo “Currents” l’ideale proseguimento di “Aenigma”, come se aveste voluto riprendere il discorso che si era interrotto 5 anni prima. Sbaglio?
No, non sbagli. Credo che noi continuiamo ad agire nello stesso vasto campo musicale che ci ha visto attivi sin dalla nostra nascita. Detto questo vi sono nuovi elementi aggiunti, per esempio “Soul Adventurer” presenta principalmente clean vocals, ed è qualcosa che non avevamo fatto prima. Abbiamo anche una partitura “a cappella” in “Blood we shed”, ed anche questa è una cosa mai realizzata prima.
Ora ti faccio una domanda personale (ma visto che l’intervista la faccio io i nostri lettori mi perdoneranno): una delle mie tracce preferite è “En forgangen tid”, puoi dirmi che significato gli attribuite e come mai avete scelto di cantarla nella vs lingua madre?
La traduzione del titolo è simile a “un’era passata” e le liriche trattano delle riminiscenze del tempo passato. E’ l’ideale proseguimento di “Times of Yore” presente in “Ænigma” ed entrambe le canzoni trattano dello stesso argomento. L’outro di “Times of Yore” è il riff portante di “En Forgangen Tid (Times of Yore Pt. II)”, ed anche in questo album come nei precedenti abbiamo voluto inserire brani in Norvegese.
La lista degli ospiti nel disco è lunga e di grandissima qualità, ma la cosa sorprendente è che molti non suonano strumenti che siamo soliti sentire in un disco di musica metal, tantomeno se “estrema”….
Molti degli ospiti suonano abitualmente musica estrema, ma i musicisti che utilizzano gli archi sono dei professionisti che non avevano alcuna esperienza nel metal: questo non è importante però visto che in studio hanno fatto un lavoro fantastico.
La vostra collaborazione con Baard (Kolstad), che personalmente trovo uno dei batteristi più dotati delle ultime generazioni, avrà seguito? Intendo nei vs tours o anche in pianta stabile….
Baard è un nostro grande amico e gli In Vain sono stati la prima band a prenderlo sotto la propria ala ed a portarlo in tour. Lui ha fatto il suo primo tour Europeo con noi nel 2013. Ad ogni modo Baard è semplicemente troppo impegnato per unirsi ad una nuova band e noi stiamo cercando un batterista che abbia negli In Vain la propria priorità. Abbiamo un ottimo session drummer ora e speriamo che prosegua in modo fisso; ma non sarei sorpreso se Baard ci raggiungesse sul palco di tanto in tanto.
Jens Bogren non ha certo bisogno di presentazioni: ma com’è lavorare con lui? Ha davvero una marcia in più, visto il successo dei gruppi con i quali lavora?
E’ bello lavorare con Jens, il suo aiuto è stato molto importante. Detto questo lui è veramente una persona molto occupata ed il suo studio è sempre totalmente prenotato durante tutto l’anno, e noi avvertivamo la pressione del tempo in alcune parti del processo. Come ti ho detto prima questa volta stavamo cercando un suono più strutturato per l’album. Il fattore chiave per raggiungere questo scopo stave nella batteria. Thomas Wang degli Urban Sound Studios in Oslo ha fatto un lavoro straordinario nella registrazione della batteria!
Il vostro sound è decisamente unico e personale ma quando avete iniziato quali sono stati i modelli a cui vi siete ispirati? Quali musicisti/gruppi vi hanno influenzato maggiormente?
Io ascolto praticamente ogni genere di musica, ma quando si parla di musica estrema alcuni dei miei preferiti di sempre sono Emperor, Extol, Opeth, In the Woods e Shai Hulud.

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Trovo l’artwork di “Currents” molto forte come impatto, quasi rappresentasse i pericoli continui che circondano le persone: avete indirizzato voi Costin Chioreanu o gli avete lasciato carta bianca?
Il lavoro di Costin Chioreanu è semplicemente incredibile, sia nell’artwork dell’album che sul video che abbiamo rilasciato per il primo singolo “Seekers of the truth”. L’originalità ed il feeling oscuro ed epico della cover art rivestono perfettamente la musica. Noi avevamo una visione molto precisa di ciò che l’artwork del disco avrebbe dovuto essere e Costin ha catturato in modo impressionante quell’idea. I popoli che migrano attraverso le onde minacciose rispecchiano eventi storici ed attuali, e penso che riflettano sia il titolo dell’album che alcuni dei temi trattati in modo perfetto. Le onde ovviamente sono un collegamento con il titolo dell’album, appunto “Currents”.
Bene (anzi male, starei a parlare di musica per ore) Johnar, siamo quasi in chiusura. Puoi anticiparci qualcosa riguardo ai vs progetti futuri? Magari un tour che tocchi anche il nostro paese?
In realtà sì: saremo special guests al tour Europeo degli Orphaned Land dal 24 Febbraio al 4 Marzo. Subterranean Masquerade ed Aevum si uniranno a noi come supporto. Vieni a dare un’occhiata!! Purtroppo l’Italia non fa parte di questo Tour ma speriamo senz’altro di venire nel vostro paese per un tour diverso. Abbiamo suonato diverse volte in Italia ed è sempre stato esplosivo! Amiamo suonare per i fans italiani, che sono appassionati e carismatici!
Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato e -rinnovando i
complimenti per "Currents" ed augurandovi il meglio per la Vs carriera-
lasciamo a te i saluti finali per i lettori di Metal.it (e speriamo di vederci presto in Italia) GRAZIE!!!
Grazie a te per l’intervista ed il support! Ai lettori: continuate a sostenere la buona musica! Date un’occhiata al nostro nuovo album “Currents”, e se vi piace quello che sentite consigliate gli In Vain agli amici ed ai vicini. Visitate la nostra pagina Facebook per notizie, musica e date aggiornate sul Tour, e di sicuro ci vedremo in uno dei nostril prossimi shows!

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Intervista a cura di Alessandro Zaina

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