ILLOGICIST (Luca Minieri, guitar/vocals)

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Gruppo:Illogicist

“Subjected” è stato una grandissima sorpresa per me e mi ha permesso di scoprire gli Illogicist, una band validissima. Il loro cantante/chitarrista Luca Minieri ci ha concesso questa intervista, nella quale ci da il suo punto di vista, più o meno approfondito, sul disco e sulla band. In questo momento se avessi un euro sarei pronto a scommetterlo sugli Illogicist che, insieme ai Disarmonia Mundi, possono essere considerati come le cose più eccitanti venute fuori dal panorama italiano negli ultimi tempi, escludendo ovviamente bands già affermate. Siete pronti a dare anche il vostro euro, potrebbe essere un investimento alquanto redditizio…

Ammetto che prima di ascoltare “Subjected” non avevo mai sentito parlare degli Illogicist. Cercate di colmare questa mia lacuna, e quella eventuale dei lettori, con una introduzione alla band e alla sua storia.
“ Siamo una band di Aosta, attiva da quattro anni circa, dedita ad un death metal che spesso viene definito progressivo o tecnico, ma che consideriamo semplicemente come tale: death metal. Il nostro approccio verso la musica è molto semplice; cerchiamo di trasformare in note tutte le nostre emozioni, i nostri pensieri, la nostra rabbia, in un mix di ritmi asimmetrici, liriche introspettive e melodie spesso dissonanti. Sembrerebbe una descrizione alquanto pretenziosa…ehehe…sono sempre in difficoltà quando mi trovo nella situazione di dover spiegare la nostra musica…
La band è stata formata dal nostro ex batterista Remy e da me, ormai più di 4 anni fa e si è evoluta nel corso del tempo, trovando solo da circa un anno una formazione stabile e con l’arrivo di Emilio Dattolo al basso e Diego Ambrosi alla chitarra, e da poco più di 5 mesi, con Sergio Ponti alla batteria: abbiamo all’attivo due mcd autoprodotti ed appunto un full-lenght, “Subjected”, uscito lo scorso 13 luglio in Europa e nord America, ma che per scelta del distributore Italiano, sarà disponibile nel nostro paese soltanto da Settembre.”

Il nuovo “Subjected” l’ho trovato un album veramente molto bello, ricco di sfumature. Provate a dare un giudizio, possibilmente obiettivo (lo so che è dura!), sul vostro disco.
“ “Subjected” è il risultato di due anni di duro lavoro, da ogni punto di vista. E’ iniziato tutto con la registrazione del nostro secondo mcd intitolato “Dissonant Perspectives” che ci ha permesso di ottenere il contratto con la Crash Music e che ci ha fatto conoscere in molti paesi nella scena underground. I tre brani presenti su Dissonant infatti sono stati successivamente ripresi e registrati nuovamente per l’album, assieme a cinque nuovi brani dallo stile leggermente più progressivo ed intricato. “Subjected” è un punto di arrivo e un punto di partenza allo stesso tempo, e di cui siamo molto soddisfatti, sia riguardo al sound, sia all’insieme dei brani nel loro complesso, cosa che accade molto raramente a chi suona…essere soddisfatti del proprio lavoro è dura…per noi soprattutto, che siamo particolarmente autocritici, ma tutto è andato per il meglio, e per questa volta non dovremo auto-fustigarci a vicenda eheh!
“Subjected” voleva essere un mix tra aggressività, complessità e allo stesso tempo compattezza e fluidità, e sono davvero contento che anche tu abbia percepito questa cosa. Si vede che almeno nel tuo caso, siamo riusciti a trasmettere quello che volevamo! :)”

Nella mia recensione ho scritto che il vostro più grande pregio è un “mix perfettamente bilanciato di pesantezza e melodia “made in Gothenburg”, di complessità tecnica e fruibilità”. Vi rispecchiate in questa definizione? In tal caso è stato difficile raggiungere questo livello?
“ Appunto…eheh quello che dicevo nella risposta precedente. Ci rispecchiamo perfettamente in questa definizione tranne per due cose a cui tengo molto specificare: stranamente, già dalla campagna promozionale della Crash stessa, e dalle prime recensioni ed interviste, è venuto fuori questo sound made in Gothenburg, che sinceramente non abbiamo mai ricercato né tanto meno fa parte delle nostre principali influenze musicali…misteri! Eppure non sei il primo che ce lo fa notare…

La tecnica è l’altro elemento che spunta sempre fuori...
E' vero, i nostri brani sono di una certa complessità a livello di songwriting, ma il nostro approccio in fase di composizione non parte da “ué raga facciamo sto pezzo ultratecnico che è figo e stupisce l’ignaro ascoltatore” eheh…ma bensì, consideriamo la tecnica al servizio di quello che vogliamo esprimere.”

La vostra musica richiama alla mente tanto i Death quanto i Cynic, anche se bisogna dire che comunque gli Illogicist sono abbastanza personali per via delle caratteristiche di cui sopra. Quanto dovete alle band sopraccitate in fatto d’ispirazione?
“ Inutile barare o dissimulare! Personalmente devo molto a gruppi come i Death, la mia band preferita in assoluto, i Cynic, gli Atheist ed i Pestilence, ma più che fonti di ispirazione le definirei come influenza musicali. Non ho mai cercato di prendere spunto da loro, ma sicuramente, ascoltandoli in continuazione, hanno influito sul mio modo di suonare la chitarra e sul mio approccio verso la musica. Gli altri membri del gruppo hanno influenze musicali di ogni tipo, dal metal, al rock progressivo, dal folk al jazz. Le nostre caratteristiche però si fondono assieme perfettamente quando suoniamo assieme; abbiamo raggiunto un livello di affiatamento molto elevato sia in ambito live sia in fase di composizione, e questo ci fa estremamente piacere.”

Ho notato che le vocals spesso segnano il passo a favore di fughe strumentali, al punto che ho avuto l’impressione come se le vocals fossero utilizzate come uno strumento che, al pari degli altri, fosse utilizzato in maniera funzionale alla struttura delle songs. Cosa potete dirmi a riguardo.
“ Hai centrato in pieno l’argomento! Io mi considero un chitarrista, non un cantante, ed il mio strumento preferito è la chitarra! Amo molto anche “cantare”, ma cerco di rendere le linee vocali complementari alla musica, senza farle uscire particolarmente, ma facendole rimanere alla pari degli altri strumenti e sicuramente, quando la voce finisce il proprio lavoro, le parti strumentali prendono il sopravvento evolvendosi ed auto-alimentandosi. Questa scelta è molto soggettiva anche a livello di mixaggio: molti preferiscono la voce più in primo piano rispetto alla musica…anche gli altri membri stessi degli Illogicist…ho dovuto combattere per questo ahah…beh no dai, nemmeno molto...cmq sì, è una mia decisione e me ne assumo ogni responsabilità…sia positiva sia negativa! Il fatto che ho registrato personalmente l’album nel mio studio ha giocato dalla mia parte! Ho anche sottomesso il povero Mikko Karmila ai Finnvox per fargli tenere la voce all’interno della musica senza farla sbucar fuori troppo!”

La band risulta composta da tre soli membri e il drumming sul disco è opera di Remy Curtaz. Come mai non avete un batterista vostro?
“Remy è stato il nostro batterista sin dall’inizio, come ti ho detto, siamo stati lui ed io a fondare gli Illogicist. Dopo il secondo mcd “Dissonant Perspectives” però, è saltato fuori qualche problema e dopo alcune vicissitudini si è deciso di separare le nostre strade in modo amichevole. Nel frattempo noi abbiamo continuato a lavorar sodo alla scrittura dei brani per “Subjected” ed una volta pronti, Remy si è nuovamente unito a noi per la registrazione. In seguito, dopo alcuni mesi di assidue ricerche, abbiamo finalmente trovato un batterista in pianta stabile che sicuramente contribuirà ad elevare il livello tecnico e compositivo della band: Sergio Ponti.”

La song che più mi ha impressionato è “The Soul Feeder”, nel quale la band veramente sale in cattedra. Di cosa parla? Possiamo considerarla come la canzone simbolo del disco?
“ “The Soul Feeder” è la rappresentazione di tutte le nostre paure che prendono forma in una sorta di mostro, che approfitta delle debolezze per divorare l’anima delle persone. Una creatura malvagia, come quella di un Frankenstein moderno, composta da tutti gli elementi cattivi che ognuno di noi ha dentro, e che di tali, senza tregua, si nutre. E’ il primo brano che ho scritto per il mcd di “Dissonant Perspectives”, forse il brano più classico presente su “Subjected” e sicuramente, assieme a “The High Price Of Confidence”, uno dei più diretti e catchy, che però non disdegna stacchi più cervellotici e ragionati, in stile “Illogicist”…se mi permetti questa affermazione eheh!

A giudicare dai titoli sembrerebbe un disco introspettivo. Di cosa parlano le lyrics?
“ Non esiste un vero concept, ma nonostante questo i testi sono molto introspettivi e trattano argomenti diversi, tutti però correlati tra loro da elementi caratteristici come il ruolo della mente umana, dei pensieri e la debolezza dell’essere in quanto tale. “The High Price Of Confidence” parla della sottile linea a cui bisogna star attenti in ambito di amicizia: è giusto dare fiducia agli amici, ma sempre prestando attenzione anche alla propria salute…puoi dare il sangue per un amico...ma stai attento che questo non ti pugnali alle spalle…è un testo decisamente incazzoso, scritto in un raptus di rabbia verso una persona che mi era vicina. “Every Straight Lie” tratta, invece, del concetto dell’Eterno Ritorno di Nietzsche, della ciclicità del tempo e degli eventi ad esso correlati. Insomma, alla base di tutti i testi di “Subjected” si può trovare un mix tra introspezione, filosofia, ed emozioni e sentimenti personali nascosti tra le righe.”

Il disco è dedicato alla memoria di Giusy, la sorella del chitarrista Diego. Quanto il dolore è fonte di ispirazione per voi e, secondo voi, l’ispirazione che ne deriva giustifica il dolore?
“ Il dolore è sicuramente una gran fonte di ispirazione: dolore e rabbia penso siano i due elementi più produttivi in questo ambito: sia chiaro, non siamo assolutamente persone ultra depresse, afflitte da mille paranoie o vittime della società e del mondo intero, ma secondo me, in ogni mente c’è una quantità di dolore e rabbia che solitamente o rimane lì, ingabbiata dal nostro ego con una fitta trama di schemi ed impalcature difensive del subconscio, oppure viene sfogata e liberata, nel nostro caso in musica, parole, note che si susseguono l’un l’altra e che portano, in ognuna, una piccola parte di queste emozioni e sentimenti. Non penso ci sia nulla in ambito musicale che giustifichi il dolore…più semplicemente il dolore può essere esorcizzato e liberato attraverso un mezzo così potente e comunicativo come la musica.”

La copertina è fatta di una sorta di mosaico nel quale compaiono diversi oggetti/elementi. C’è un simbolismo particolare dietro il progetto grafico?

“ Lo ammetto, in questo album mi sono occupato praticamente di tutto, dalla registrazione alla grafica e all'artwork, sono davvero un rompiscatole! Esiste in effetti un certo simbolismo dietro l’immagine della copertina di “Subjected”. E’ la rappresentazione del titolo stesso dell’album, un bambino, un feto, simbolo di innocenza e purezza, quasi un angelo, legato ad una mano da cui cerca di divincolarsi, sottomesso ad una volontà non sua. Un’immagine forte, sicuramente: ho pensato molto riguardo all’uso degli schizzi di sangue…non volevo cadere nello stereotipo di una copertina di un gruppo death metal, teschi, sangue ecc…ma alla fine l’impatto che ne risultava era molto violento, così ho optato per il sangue…in questo caso simbolo di vita…di linfa vitale.”

Incidete per la Crash Music Inc. Come siete arrivati su quest’etichetta e come mai in Italia non avete trovato offerte valide?
“ In Italia abbiamo avuto ottimi responsi da parte degli addetti ai lavori e della “stampa”, ma non abbiamo trovato nessuno che fosse interessato ad iniziare una collaborazione di questo tipo. Tra l’altro in Italia le labels medio-grosse sono davvero poche: la scelta è ricaduta sulla Crash Music Inc. perché è stata la label che ci garantiva una distribuzione su più ampia scala, soprattutto nel Nord America, dove hanno una delle maggiori realtà in ambito di distribuzione. I nostri contatti con loro sono nati dopo una recensione di “Dissonant Perspectives” come top demo su Rock Hard francese, dopo che un nostro brano è stato inserito nel sampler cd dello stesso magazine. Siamo stati subito contattati dall’ufficio europeo dell’etichetta, e dopo un’attenta valutazione delle altre offerte ricevute, abbiamo optato per la Crash Music Inc, che sembrava lanciarci l’offerta più seria e vantaggiosa.”

Dal punto di vista live come vi muoverete?
“ Abbiamo iniziato a suonare i nuovi brani dal vivo lo scorso Giugno, aprendo il concerto dei Dismember a Caserta, assieme ad altre due band italiane. Ci siamo divertiti molto ed i responsi sono stati positivi sopra ogni più rosea aspettativa, dato che quello è stato il primo concerto dopo un anno di inattività live e dopo solo due mesi con Sergio alla batteria. Ora piccola pausa estiva, dato che un festival a cui dovevamo partecipare è stato cancellato. Da settembre inizieremo a suonare e a promuovere “Subjected”, Italia, Francia e Germania per ora, dato che non penso sarà possibile per ora organizzare un vero e proprio tour. Nel 2005 invece, se l’album continuerà ad andare così bene come fino ad ora, mi è stata svelata la possibilità di una scappata negli Stati Uniti per un tour…ma non prometto nulla! Vedremo come si evolve la cosa. Per l’Europa sembrerebbe più semplice…ma in realtà, essendo la Crash americana, gli è più difficile muoversi. Attualmente stiamo cercando una buona agenzia di booking che ci permetta di suonare live il più possibile o di inserirci in qualche tour…peccato non averne trovata ancora una veramente seria…ormai, anche in Italia, la regola del “pay to play” sta iniziando a prendere piede…”

Come vedete il vostro futuro musicale? Avete già dei progetti pronti?
“ Per quanto riguarda il futuro musicale, il nostro tempo per ora sarà dedicato principalmente all’attività live; inizieremo pian piano a raccogliere del nuovo materiale e penso torneremo in studio nel maggio 2005 per la registrazione del nuovo album, in modo da farlo uscire in settembre/ottobre del prossimo anno. Comunque si parla di futuro abbastanza lontano…per quanto riguarda il futuro prossimo, penso registreremo nuovamente i tre brani del nostro primo demo, con una formazione finalmente stabile, ed un sound decisamente migliore.”

Chiudete come volete e fate un saluto ai lettori di eutk.net!
“ Un grazie a te, Luigi, per il supporto e per questa intervista che ho trovato molto interessante da rispondere ed un grazie ad EUTK e a quel finocchio del Graz…ahaha! (ma li mortacci...t'ammazzo, tasso malefico! NdGraz) A tutti i lettori chiedo un piccolo favore…date un ascolto alla nostra musica, magari vi farà schifo, magari invece vi piacerà…e così ci aiuterete ad andare avanti. Stiamo cercando delle date live per l’Italia da settembre in avanti, chiunque sia interessato ci può contattare via mail illogicist@illogicist.com; non puzziamo (troppo) e non sporchiamo! :)
Un grazie ancora a tutti quelli che già ci conoscono e ci supportano…e un grazie a quelli che lo faranno!

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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