Node: dagli errori si impara a crescere (Gary D'Eramo)

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Dopo un album "fuori contesto" (questo termine mi si ritorcerà contro nel proseguio dell'intervista...) e del trambusto nella line-up seguito da un po' di polemiche e tanti anni di silenzio, ecco che i milanesi Node tornano in ballo con un nuovo album assolutamente all'altezza della loro carriera e dei loro fasti del passato. "Cowards Empire" è una testimonianza di quanto i Node abbiano fatto in questi quasi 25 anni e quanta qualità riescano, nonostante tutte le difficoltà, ancora a profondere nella loro musica. Di tutto questo ne parliamo con il leader Gary D'Eramo, come sempre schietto e a briglia sciolta.

Ciao Gary e bentornato sulle pagine del redivivo Metal.it! Dunque, facciamo un po’ d’ordine prima di iniziare: 2010, esce il vostro ormai penultimo album – che sinceramente non sono mai riuscito ad apprezzare - ed a questo si susseguono un bel po’ di polemiche con alcuni membri uscenti della lineup, al che segue un lungo periodo di silenzio prima della pubblicazione di questo “Cowards Empire”. Cosa è accaduto a quel tempo, a cosa è dovuto quel cambio di direzione musicale e come mai questi sei anni di pausa?

Questi sei anni di pausa sono dovuti un po' una mia riflessione sul da farsi, e un po' per cercare le persone giuste per cominciare da capo e come si deve il progetto Node. In The End fu un album fatto molto di fretta E lo ammetto anche per colpa mia. Dopo l'abbandono di Daniele nel 2008, la voglia di proseguire e la voglia di continuare era rimasta solamente a me. Gli altri ragazzi non erano completamente convinti che si potesse andare avanti senza Daniele io invece ero dell'idea completamente opposta, la strada era molto difficile e sicuramente tutte le cose partendo dal seguito di persone che ci eravamo costruiti in tanti anni non sarebbero più state le stesse di prima. Ma per un po' siamo andati avanti lo stesso fino a quando Marco Di Salvia prese la decisione di andare a suonare anche nella band di Pino Scotto subito dopo la registrazione di In The End. Purtroppo sapevo che con Pino sarebbe stato impegnato 365 giorni all'anno, E a quel punto ho preferito cercare un batterista con la testa nella band. Lo stesso discorso è stato fatto per Giuseppe Caruso che prese il posto di Daniele lui invece aveva la testa più nella sua band che con noi... Il mio grosso errore in entrambi i casi fu il non essere completamente chiaro con loro riguardo all'importanza e all'impegno che si doveva mettere nei Node, Ed ero troppo convinto che la pensassero come me , e mi sbagliavo , poi le cose sono sfociate in litigi e tante cose stupide ma che comunque abbiamo superato in piena amicizia col passare degli anni.
Da lì poi ho cominciato tutto da capo. Nel lasso di tempo che e' seguito abbiamo cambiato tre cantanti due batteristi due bassisti E due chitarristi fino ad arrivare alla formazione attuale.

Un altro cambiamento ha riguardato l’etichetta, dalla Scarlet per lunghi anni alla nuova esperienza con la Punishment 18, a cosa è dovuto questo passaggio e come vi state trovando, quali sono le differenze che riscontrate rispetto al passato?

La scelta di Punishment 18 è stata dettata sicuramente dalla grande stima che ho per Corrado Breno una persona che da tantissimi anni come noi si impegna e vive con passione la musica. Con Filippo della Scarlet ho ancora buoni rapporti però questo giro abbiamo preferito lavorare con Corrado, una scelta che hanno fatto anche altre band di rilievo storico come Extrema e Schizo. Le differenze non sono sostanziali sicuramente adesso confronto al passato è presente forse una equità di trattamento nei confronti delle altre band dell'etichetta cosa che prima forse era un poco latente. Ma nel complesso non è cambiato moltissimo la qualità è sempre abbastanza alta. Fino ad ora siamo pienamente soddisfatti di come stiamo lavorando assieme.
Parlando del nuovo album, ho constatato una sorta di ritorno alle sonorità del passato e questo, a scanso di equivoci, per il sottoscritto non è altro che un bene. Cosa vi ha convinto al nuovo cambio di sound e, cosa più importante, cosa si prova a (dover?) ritornare sui propri passi?

Beh molto hanno fatto i nuovi membri, contribuendo con loro background musicale, assolutamente consone a ciò che i Node hanno sempre proposto con i loro pezzi. Più che una scelta dovuta quindi è stata una scelta ispirata, ti dico senza filtri che anche a me come a te il lavoro precedente non aveva per nulla soddisfatto. Forse solo uno o due pezzi mi piacciono di quel disco, ma ripeto è stato fatto di fretta , alla cazzo di cane e senza passione. Io stesso prima di tutto volevo ritornare a suonare ciò che ho sempre suonato quindi ho prima tirato fuori dei pezzi che per in the End erano stati scartati e che ritenevo assolutamente idonei al nostro stile e poi ho cercato di renderli più contemporanei negli arrangiamenti.
Nelle canzoni scritte dagli altri ragazzi invece ho arrangiato qua e la' dandogli il marchio di fabbrica dei Node per quanto riguarda attitudine e sound. E poi diciamocelo...dal nulla sono riuscito a far tornare quelli che siamo veramente, anche con persone diverse e questa è la cosa che mi fa sentire ancora più orgoglioso. Soprattutto aver trovato delle persone motivate , innamorate della musica ma sopratutto UMILI, dote che è quasi impossibile da trovare nella gente al giorno d'oggi.
Una delle note liete, tra le altre, è quella della scelta del nuovo vocalist, che perlomeno su disco a discapito di un look forse un po’ fuori contesto si dimostra più che a proprio agio ed efficace nella musica dei Node. Come lo avete conosciuto e contattato?
Come sei vecchio Gianluca ahahahaha sei troppo true!!! (ahaha è vero, sono un vecchio dinosauro :D NdGraz) Se è per quello anche le camicie stirate e candide che indossiamo dal vivo sono fuori contesto però le sberle in faccia arrivano ugualmente dai. Sid arriva dalla scena Brutal, genere che propone con la sua altra band i Convinction . Nella domanda precedente ti parlavo di umiltà ecco..lui è il più umile di tutti e' quello che ha trasformato completamente in un anno il suo stile di cantato adattandosi a ciò che volevamo fare e lo ha fatto alla grande senza protestare senza pregiudizi raggiungendo dei risultati fantastici. Sono molto fiero anche di lui. Lo abbiamo conosciuto perché ha risposto al nostro annuncio su Internet.
“Cowards Empire” presenta una folta schiera di ospiti, in che modo credi che abbiano contribuito alla riuscita del disco e che valore e significato dai alla presenza di ospiti in un disco?

Il discorso Guests più che per una scelta di ritorno di immagine è stata dettata dal fatto che questo è il disco che celebra i vent'anni della band quindi ho voluto raggruppare tutti gli amici più cari compreso il cofondatore Steve Minelli e rendere questa bellissima avventura ancora più speciale. Sicuramente avere nel tuo album dei musicisti di un altissimo spessore tecnico e che arrivano da diverse realtà come Gianluca Ferro o Lisy Stefanoni possono solo arricchirti musicalmente e umanamente... Ben vengano quindi, io ho sempre visto il suonare in una band come una grandissima scuola di vita dove non si smette mai di imparare.
Se non andiamo errati, da poche settimane avete suonato in Russia insieme ai Kataklysm. Puoi raccontarci qualcosa di questa esperienza, che audience e location avete trovato, qualcosa che vi ha colpito in maniera particolare, positivamente o negativamente?

È stato bellissimo non smetterò mai di ringraziare Maurizio Iacono e i Kataklysm per la fantastica esperienza che ci hanno fatto vivere insieme a loro. L'audience russa è stata veramente caldissima ma la cosa che mi ha fatto ancora più piacere e vedere tantissimi ma tantissimi ragazzi che ci conoscevano già.
La scena metal italiana da loro è molto seguita paradossalmente a ciò che succede nel nostro paese.
Ti giuro che fa veramente effetto vedere ragazzi arrivare con il tuo CD magari di 15 anni fa E poi sentirti dire che vengono dalla Moldavia apposta per quella data...quando da noi la gente fa fatica alzare il culo dal divano per fare 10 chilometri...in quel tour di negativo non ho visto assolutamente niente, anzi ho trovato nuovi stimoli per andare avanti.
Il disco è stato supportato dalla realizzazione di un paio di video, un lyric ed un official vero e proprio. Che scelte avete preso per la realizzazione degli stessi? Da musicista ed ascoltatore di vecchia leva, cosa si prova a realizzare un video – crediamo principalmente per Youtube – rispetto a quando si realizzavano magari con budget zero per un passaggio su qualche emittente televisiva, per quanto di nicchia?

Noi siamo fortunati perché ai video ci pensa il nostro Drummer Pietro Battanta che di professione fa il cameraman e montaggio video. Proprio ora abbiamo finito di montare il secondo video ufficiale che sarà on-line a breve. Per Lambs che contiene un testo a sfondo sociale contro lo sfruttamento minorile abbiamo ritenuto prioritario rendere visibile il problema con immagini vere e proprie di repertorio, sicuramente più che le nostre facce da culo in un video a noi interessa far vedere ciò che vogliamo comunicare e trasmettere, consapevoli soprattutto, che visto che parliamo di cose serie , al mondo d'oggi non ci passerà praticamente nessuno.
In questi giorni va di moda la questione smartphone ai concerti, tutti con le braccia su a fare foto o video, per la gioia di chi sta dietro e magari per la band che si trova online dopo 2 ore qualcosa… Qual è la vostra posizione a riguardo?

Beh viviamo in tempi moderni purtroppo lo smartphone fa parte di questi tempi e bisogna adattarsi, ma come in tutte le cose come ben sai non bisogna esagerare. Io stesso durante un concerto mi prendo due minuti o tre minuti per fare un video però poi mi godo tutto il resto come è giusto che sia cercando di dare meno fastidio a chi mi sta intorno purtroppo non lo fanno tutti ahimè.
Però vabbè se vogliamo dirla tutta però le braccia su ai concerti ci sono sempre state... L'unica cosa che cambia è che adesso hanno in mano lo smartphone.
Quali sono le soddisfazioni maggiori nonché i rimpianti della carriera dei Node?

La soddisfazione maggiore è essere ancora in piedi a cazzo duro dopo 23 anni nonostante mezzo mondo ti abbia detto di mollare, che i tempi sono passati ,che non siamo più quelli di una volta, che la favoletta è finita...
Il più grosso rimpianto invece e' non aver potuto mandato a fare in culo personalmente a voce tutti coloro che me lo hanno detto per anni perché ahimè sono spariti tutti...
Quali sono adesso i prossimi passi dei Node per questa estate e per il finire del 2016? Per il disco nuovo ci rivediamo tra sei anni?

Quest'estate ce ne andiamo tutti al mare e montagna perché non siamo riusciti a trovare un cazzo di slot ai festival mannaggia, pero’ a volte capita purtroppo…quindi da settembre ricominceremo a fare date in giro per l'Europa e spero anche qualcuna in Italia se Dio vuole, poi a lavorare per il prossimo album.
Stai tranquillo Gianluca se passano sei anni ancora vado veramente in pensione...quindi massimo due anni ed esce il prossimo, parola mia!!!!
Siamo alla fine, vi ringraziamo per la disponibilità e vi lasciamo la possibilità di aggiungere quello che volete, e soprattutto, bentornati!

Grazie a te e a tutto lo staff di metal.it è sempre bello fare due chiacchere con voi ma soprattutto trovare ancora qualcuno che ti dia la possibilità di darci uno spazio e di poter parlare , e che segue come seguite voi questa nostra grande passione da parte vostra, ovvero con tanto amore e rispetto della musica e di chi ne fa parte.
Grazie davvero è stato un piacere.

Vi ricordo i nostri siti Internet e la nostra pagina Facebook.
http://www.node.it
http://www.youtube.com/nodeband
http://www.facebook.com/nodeband666

Stay Metal
Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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