Stratovarius: la forza dell'eternità (Timo Kotipelto, vocals)

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In concomitanza con l'uscita del nuovo album “Eternal”, abbiamo avuto l'occasione di scambiare qualche battuta con Timo Kotipelto, apprezzatissimo vocalist degli Stratovarius, band di spicco nella scena power metal mondiale.
Dopo qualche minuto di attesa al telefono in compagnia di una vecchia canzone pop, salta fuori Timo Kotipelto con uno squillante “Hey Alèssandra!”.

Foto copertina @ Francesca Vantellini - Metal.it
PPM Fest 2013
Ciao Timo, comincio subito chiedendoti di raccontare qualcosa a proposito del nuovo album.
Il piano originale era quello di iniziare a registrare l'album più di un anno fa ma, in tutta onestà, non avevamo un numero sufficiente di buoni pezzi all'epoca. Ce la siamo presa con più calma e abbiamo composto qualche brano in più, ci abbiamo messo un po' perché oltre all'impegno in studio avevamo anche quello dei festival estivi e di alcuni concerti speciali dedicati a Visions qui in Finlandia. Abbiamo avuto tutti i pezzi intorno a febbraio, ritrovandoci con più materiale di quanto ce ne servisse. Abbiamo dovuto tagliare fuori qualche canzone ma alla fine, avendo il tutto pronto, registrare l'album è stato semplice e veloce. I testi sono stati un po' più impegnativi, invece. Credo che sarà un ottimo album, anzi penso già che lo sia. All'inizio è stato difficile, quando abbiamo dovuto tagliare i brani, ma poi tutto è andato liscio.
Ho avuto la possibilità di ascoltare Eternal e devo dire che mi è piaciuto molto. A quali tracce dell'album pensate di dare maggiore risalto?
Inizieremo a fare le prove per i live domani mattina (11 settembre, ndr) ma posso già dirti che ci sono parecchie canzoni che potremmo fare dal vivo e che avrebbero un'ottima resa. Per esempio posso assicurarti che suoneremo “My Eternal Dream”, la prima traccia dell'album, poi c'è “Shine In The Dark”, che è stato il primo singolo estratto. Proveremo anche a suonare “The Lost Saga”, l'ultima canzone dell'album, anche se sarà un po' complicato, visto che è particolarmente lunga. Sarà difficile da ricordare, però mi piace molto. Ciò che rende “The Lost Saga” diversa dal resto dei nostri pezzi è il contenuto: di solito i nostri testi parlano di ciò che vediamo e proviamo sulla nostra pelle, il testo di “The Lost Saga” invece no. Quando Mathias l'ha composta è venuto da me e mi ha detto: “Sarebbe figo se il testo parlasse dei vichinghi” e io: “...” (ride, ndr). Nella nostra musica certe cose hanno avuto pochissimo spazio ma questa canzone aveva proprio bisogno di un groove simile. Cantare “The Lost Saga” è stato semplice ma il testo... Ci ho messo cinque notti a scriverlo, è stato veramente impegnativo! Mi piace veramente tanto questa canzone. Poi ce ne sono altre, come “In My Line Of Work”, “Few Are Those” e “Lost Without A Trace”, che sono molto belle.
Sono rimasta molto affascinata dal titolo di questo nuovo album. Ormai siete avvezzi a questi titoli di una sola parola, che catturano subito l'attenzione degli ascoltatori. “Eternal” è un concetto particolarmente forte. Esiste davvero qualcosa che di eterno secondo te?
Ma certo, molte cose sono eterne, di sicuro non gli Stratovarius, anche se spero che la nostra musica lo sia per chi ci ascolta. Il titolo di quest'album è una parola di sette lettere, ci è già successo altre volte ma non è stato pianificato, lo giuro! Sono d'accordo con te quando dici che “Eternal” è una parola potente, epica, che si confà alla nostra musica e alla copertina dell'album. Di solito, come molte altre band, gli Stratovarius scrivono le canzoni, le registrano, le mixano e poi “Ok, abbiamo bisogno di una copertina per l'album”. Stavolta invece la copertina era pronta più di un anno fa.
Sai, credo che questa cosa del titolo di una parola sola sia importante perché così in qualunque parte del mondo, in Giappone, in Finlandia o in Italia, le persone riescono a pronunciarlo senza problemi: “Ok, è una parola potente, Eternal, è questo l'album”. Una cosa semplice e di impatto.

Immagine
Parlando dell'artwork, devo dire che è molto intrigante. Cosa rappresenta esattamente?
Ovviamente fa riferimento a qualcosa che è eterno ma anche a una sorta di evoluzione, di divenire. Ci sono cose che sono eterne, cose che vengono dalla Storia e la subiscono. Quello rappresentato non è proprio un tempio, è più come un antico monumento. Questa copertina è stata realizzata dallo stesso artista che ha curato quelle dei nostri ultimi album (“Polaris”, “Elysium” e “Nemesis”), Gyula Havancsák. Per me ha fatto davvero un ottimo lavoro.
Sono d'accordo, è una copertina molto bella. Anche io vedendola per la prima volta ho pensato che si trattasse di un monumento in rovina, con l'acqua e quelle piante… Una rappresentazione dolceamara del concetto di eternità.
Esattamente! Ci sono molte cose che mi piacciono di questa copertina. Ovviamente quando tieni in mano il CD per la prima volta e vedi l'immagine nella sua interezza fai fatica ad osservare tutti i dettagli. Quando invece l'ho osservata in alta risoluzione e ho visto chiaramente tutte le trame e i motivi sono rimasto molto colpito!
I vostri album hanno sempre avuto copertine bellissime. Ne hai una preferita?
(Riflette mugugnando, ndr) Credo che questa sia la copertina più bella da dieci anni a questa parte. Anche quella di “Visions” è veramente molto bella. Quella di “Infinite” è decisamente fuori dagli schemi, con quei delfini ha creato un po' di sconcerto ma a quanto pare alla gente è piaciuta. E a te quale piace di più?
La penso come te, trovo che questa copertina sia davvero incredibile!
Passiamo al video di “My Eternal Dream”, molto toccante. Come mai avete scelto un tema così scottante per rappresentare la vostra canzone?
Non lo abbiamo scelto noi, è stato il regista. L'argomento non è tanto la guerra o la pace quanto la realizzazione di un sogno. Non c'è una presa di posizione politica di alcun tipo, è un bel video commovente, tutto qui. Come band cerchiamo sempre di non trattare questioni politiche o religiose. Certo, se il video spingesse la gente a riflettere su certe cose sarebbe bello. Io non so cosa dovrebbe essere fatto per risolvere questa crisi, sono solo un musicista…
Niente dice “sogno” come chi vive la guerra e aspetta la pace. Direi che con il video questo messaggio è passato forte e chiaro.
Mi fa piacere che la pensi così.
Passiamo ad un argomento più felice: sarete nel nostro Paese il 21 ottobre, con i Gloryhammer!
Sì, a Milano, e ci saranno anche i Divine Ascension dall'Australia.
Opinioni sulle band che vi accompagneranno?
Non ne sappiamo molto, non siamo stati noi a sceglierle, ci vengono suggerite dalle agenzie. Abbiamo ascoltato un po' del loro materiale e abbiamo pensato: “Bene, potrebbero essere un bel pacchetto”. Prima non sapevo nulla di loro. Gli australiani sono una female fronted band, i Gloryhammer credo siano tedeschi (errore, i Gloryhammer vengono dal Regno Unito, ndr) e fanno metal… ehm… Non saprei esattamente come descrivere il loro genere ma sono interessanti.
Quest'anno è uscito anche il nuovo album dei Cain's Offering. Questo progetto di cui fai parte non è molto conosciuto dalle nostre parti. Vuoi dare qualche dettaglio ai fan italiani?
Cain's Offering è praticamente la band di Jani (Liimatainen, ex Sonata Arctica). Abbiamo cominciato a lavorare insieme nel 2009. Nell'estate del 2008 mi ha mandato alcune canzoni che mi sono piaciute molto, quindi ci abbiamo lavorato su e abbiamo registrato l'album l'anno seguente. Il riscontro della critica è stato molto positivo! Jani ha voluto ripetere l'esperienza e questa volta abbiamo anche scritto una canzone insieme; ne aveva anche altre già pronte e abbiamo subito iniziato a registrare. Sono rimasto molto soddisfatto del risultato finale, i Cain's Offering sono un'ottima band.
Già che ci siamo parliamo un po' del tuo rapporto professionale con Jani: com'è lavorare con lui?
Ci siamo conosciuti alla fine degli anni novanta, se non erro. Jani era un fan della band e venne a chiedermi di farci una foto insieme dopo un concerto (ride, ndr). Tempo dopo i Sonata Arctica sono venuti in tour con noi e c'erano anche i Rhapsody forse… Erano i Rhapsody? Credo di sì. Era il 2000 o il 2002, non ricordo. Anni dopo abbiamo cominciato a lavorare insieme nei Cain's Offering e poi abbiamo anche fatto questo piccolo tour di concerti acustici che sono andati veramente bene, al punto che ora ne facciamo tutti gli anni. Ovviamente tra un concerto e l'altro abbiamo anche composto qualcosa e un paio di canzoni dell'album “Nemesis” sono nostre. Jani è uno dei miei migliori amici e adoro lavorare con lui.
Un'ultima domanda e poi sarai libero dalle mie grinfie (Timo scoppia in una sonora risata, ndr): la tua è una carriera lunga e costellata da successi ottenuti con la band e da solista. Arrivato a questo punto credi che il meglio debba ancora venire o hai già dato il massimo?
Sono molto ottimista riguardo al futuro. Credo che questo album sia migliore del suo predecessore e che questo sia un buon momento per gli Stratovarius. Non saremo la band più famosa del mondo ma a me va benissimo così. Abbiamo avuto qualche pessima annata ma credo che con gli ultimi tre album siamo riusciti a riguadagnarci la fiducia dei fan. Siamo carichi e motivati! Penso che il prossimo album sarà anche meglio di questo – o almeno lo spero – faremo sicuramente del nostro meglio.
Abbiamo finito. Vuoi dire qualcosa ai fan?
Innanzitutto ci tengo a dire che i fan italiani sono sempre stati grandiosi nel corso degli anni e voglio ringraziarvi del supporto che ci avete sempre dato. Non vediamo l'ora di venire a suonare a Milano, essendo headliner avremo la possibilità di suonare parecchio. Ho anche sentito che le vendite dei biglietti per quella data stanno andando benissimo! Spero che veniate a vederci e che l'album vi piaccia, non vediamo l'ora di festeggiare con voi!
Intervista a cura di Alessandra Mazzarella

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