Korpiklaani: i fuorilegge del folk metal!

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Ci pensa il gioviale e risoluto Cane, membro del Clan della Foresta sin dal lontano 2003, a fornirci gustose anticipazioni su quello che si preannuncia un anno particolarmente intenso per la band: un nuovo album, ‘Noita’, in uscita a maggio, e poi tante date live in America, Canada ed Europa.
Bando alle ciance: ecco a voi parole ed impressioni del biondocrinito chitarrista…
Ciao Cane, benvenuto sulle pagine virtuali di Metal Hammer Italia!
Ciao, grazie!
Il prossimo maggio uscirà il vostro nuovo album. Ho avuto la fortuna di poterlo ascoltare con largo anticipo rispetto alla release date, e ne sono rimasto molto intrigato. Il primo aspetto di cui mi piacerebbe parlare riguarda la discontinuità con ‘Manala’, episodio piuttosto rude e grezzo se parametrato ai vostri standard. ‘Noita’, invece, mi sembra più spensierato. Sei d’accordo?
Non ci siamo mai attenuti a uno standard predefinito quando registriamo un album. Il nostro sound si è sempre evoluto, ad ogni disco. Per quanto riguarda le canzoni, non paragoniamo mai le nuove alle vecchie: siamo pur sempre dei fuorilegge del folk metal, e non seguiamo le regole per nessun motivo al mondo! Ogni nuovo album, semplicemente, rappresenta il tempo in cui è stato scritto, e noi siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto con ‘Noita’.
A mio parere, su questo disco siete riusciti a trovare un bilanciamento invidiabile tra elementi propriamente metal e strumenti folk. Questo risultato discende da una scelta deliberata o si tratta di un processo naturale?
Sì, su quest’album ci siamo avvicinati alla nostra visione come mai prima d’ora. Si può veramente sentire la differenza, proprio come dici. È un processo naturale ma Sami, il nostro nuovo fisarmonicista, ha reso più semplice il raggiungimento di questo obiettivo, svolgendo un grande lavoro in fase di arrangiamento e donando grande energia a tutti gli altri componenti del gruppo. Proprio questo è il motivo per cui è stato semplice garantire maggior spazio agli strumenti folk e posizionarli ancor più al top. ‘Noita’ è il primo album per Sami, quindi possiamo ritenerlo un nuovo inizio per la band.
Trovo che una delle qualità di Noita sia la produzione: calda, organica e possente. Si possono percepire chiaramente tutti gli strumenti, così come le vocals, ma il tutto suona ottimamente amalgamato. Come descriveresti la sessione nei ‘Petrax Studio’ col producer Asku Hanttu?
Asku è stata la scelta più ovvia per produrre ancora una volta il nostro nuovo album. Continua a spingerci oltre i nostri limiti, e sa come ottenere il meglio da ognuno di noi. Abbiamo imparato tantissimo l’un dall’altro durante questi anni di lavoro insieme. Asku sa qual è il sound che vogliamo ottenere, e in più ci fornisce un prezioso parere esterno riguardo alla registrazione delle canzoni. L’intero processo di produzione si è rivelato più lungo rispetto a quanto preventivato, ma ripensandoci ora ne sono felice, visto che ciò ci ha permesso di stringere tra le mani un album eccellente. Fare le cose nel modo corretto paga sempre.
I ‘Korpiklaani’ sono senza dubbio una delle più grandi -se non la più grande in assoluto- folk metal band in circolazione. Quando fate il primo passo nello studio di registrazione sentite la pressione derivante dalla necessità di non deludere i vostri fans? Oppure vi concentrate sulla musica e cercate semplicemente di dare il vostro meglio?
Riguardo al songwriting il processo è sempre il medesimo, nel senso che le canzoni si scrivono da sole, e non ci interessa compiacere nessuno. Ci sentiamo nello stesso modo in studio: facciamo ciò che la canzone richiede, cercando così di ottenere da essa ciò che riteniamo essere il meglio possibile. Come ho già detto, Asku sa essere molto esigente e severo, tanto che, quando vuole, può diventare un autentico rompicoglioni! Ma questa è una buona cosa, e alla fin fine adoriamo davvero lavorare con lui e in studio di registrazione in generale.
L’inserimento in line up del nuovo fisarmonicista -Sami Perttula- ha in qualche modo influenzato il songwriting?
Sami non ha partecipato alla fase di songwriting di quest’album, ma il suo duro lavoro in fase di arrangiamento ha finito per influenzare enormemente il risultato finale; senza contare che ha spinto Tuomas a dare il massimo col suo violino su questo disco. Ciò dipende anche dal fatto che utilizza la classica fisarmonica a tasti anziché una tastiera: suona molto più tradizionale, il che s’incastra perfettamente nel sound della band. Anche le sue performance in sede live sono eccezionali.
Ho trovato molto particolare ed evocativo l’artwork realizzato da Jan Yrlund. Potreste raccontarci qualcosa riguardo al concept che vi sta dietro, e come questo si colleghi al titolo dell’album -che, se non vado errato, può significare sia “strega” che “sciamano”-?
Prima di tutto devo sottolineare che questo non è un concept album. Ci sono però due canzoni che vertono sul concetto di “noita”. Nel suo significato tradizionale, “noita” indica una persona dotata di enorme conoscenza in ogni campo; essa detiene altresì l’arte della guarigione, e possiede altre capacità soprannaturali. Questo è il motivo per cui può essere messa in relazione con la figura dello sciamano o del guaritore. Figure simili possono essere rinvenute in quasi tutte le culture del mondo. Purtroppo, furono demonizzate dalla religione cristiana, che iniziò la caccia alle streghe in Finlandia e diede loro fuoco. L’artwork di copertina si basa sulla canzone intitolata ‘Ämmänhauta’: si tratta della vera storia di una strega, che visse nel Vesilahti nel dodicesimo secolo. Vesilahti è il luogo da cui provengono Jonne e Jarkko, e questa leggenda è ancora molto radicata da quelle parti. La copertina descrive la fase del racconto in cui quattro uomini trasportano la strega morente sino alla sua tomba, passando attraverso la foresta nel mezzo della notte. La scelta dei colori del disegno trae ispirazione dalle cover degli album di ‘King Diamond’.
A maggio girerete gli States assieme ai compatrioti ‘Ensiferum’. Vi piace esibirvi oltreoceano? Percepite la sensazione che lì la gente, tralasciando lo scoglio lingistico, riesca davvero ad entrare in sintonia con un tipo di musica così distante dalla loro storia, cultura e tradizione?
La gente riesce ad entrare in sintonia con la musica a prescindere dalla provenienza. Trovo che la musica affascini le persone per diverse ragioni: se penso a me stesso, non sento il bisogno di “comprendere” una band o la sua musica per riuscire ad apprezzarla. So anche che molti nostri fans, al contrario, si interessano in modo molto profondo agli aspetti che hai menzionato. Secondo il mio parere non ci sono differenze a riguardo, e oltreoceano o meno non cambia nulla. Noi siamo lieti di suonare in qualsiasi paese ci troviamo, e siamo felicissimi di poterci esibire di nuovo negli USA.
Poi, durante la prossima estate, sarà la volta di un tour europeo - nessuna data, ahimè, fissata in Italia sinora - in cui suonerete in molti grandi festival, come ad esempio ‘Bloodstock’, ‘Bang Your Head’ e ‘Graspop’. Ritieni che le vostre performance siano più adatte a quel tipo di show, o preferisci piuttosto locali più piccoli ma con più atmosfera e maggior interazione col pubblico?
Eheh, stiamo cercando di organizzare alcuni show anche in Italia, quindi non preoccuparti di ciò: ci piace molto esibirci nel tuo paese. In ogni caso, le date precise verranno annunciate nelle prossime settimane. Anche se nei grandi festival i palchi sono più grandi e il pubblico più numeroso, preferiamo esibirci in club più intimi. Tra l’altro, in quelle location ti è solitamente concessa la possibilità di suonare più a lungo. Comunque sia, affrontare entrambe le situazioni ci garantisce maggior varietà, e crediamo che la nostra musica sia perfetta per qualsiasi luogo in cui vi sia bisogno di divertimento e rock’n’roll!
Facciamo un passo indietro: siete ormai prossimi alla pubblicazione del nono album in studio. Guardando in retrospettiva, sapresti rintracciare dischi o canzoni che non riesci più a sopportare? Hai rimpianti o ti penti di scelte compiute in passato?
Credo di aver già implicitamente risposto in occasione della tua prima domanda: tutti noi siamo realmente orgogliosi di quanto abbiamo fatto, e non abbiamo alcun tipo di rimpianto.
Siete ancora interessati alla scena folk metal, o nella vostra vita privata preferite approfondire altri tipi di musica?
Nulla è cambiato: tutti noi ascoltiamo i più svariati e diversi tipi di musica, proprio come abbiamo sempre fatto.
Sapresti indicare l’artista, l’album o la canzone che ti hanno fatto pensare: “Sì, voglio essere un musicista metal”?
‘Motörhead’, ‘Metallica’, ‘WASP’, ‘Iron Maiden’, ‘Black Sabbath’, giusto per nominarne alcuni. La fine degli anni ’80, in ogni caso, ha esercitato una grande influenza sulla maggior parte di noi.
Come da tradizione, ti lascio terminare questa intervista nel modo che preferisci, non prima di averti ringraziato per la tua gentilezza e pazienza. Speriamo di vederci a un vostro concerto!!
Grazie a voi per l’interesse dimostrato! Ci attende un anno bello incasinato, pieno di show; spero quindi di vedervi quando suoneremo nella città a voi più vicina! E siamo anche curiosi di conoscere il vostro parere sul nostro nuovo album. Non dimenticate di godervi la vita e, quando possibile, di concedervi un po’ di sano party! Saluti!
Intervista a cura di Marco Cafo Caforio

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