Mesmerize: I'm helpless from your mesmerising cat call...

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Gruppo:Mesmerize

Se lo sapevo non avrei toccato l'argomento calcio.
Se lo sapevo gli stroncavo il loro ultimo album: l'ottimo (azz... mi è scappato!) "Paintropy".
Se lo sapevo avrei fatto di tutto per non averli sul palco dell'imminente Metal.it Party.
Invece riecco i Mesmerize dire la loro sulle pagine di Metal.it per voce del bassista Andrea...

Allora siamo di fronte al vostro quarto full lenght, ma non è che - visti i vizietti della vostra progenie - vorreste sostenere di essere già a quota cinque se non sei "sul campo"?
Uh uh uh... che facezia. Certo, detta da un granata che ha vinto il suo ultimo derby 18 anni fa, e sono 11 anni che non segna un goal nei suddetti derby, questa gag esce particolarmente ridimensionata. Dai, proprio non ti conviene parlare di calcio in questo momento.
Cmq, a parte gli scherzi, personalmente mi piace considerare "Paintropy" come il nostro quinto lavoro da studio, visto che conto il secondo disco "Vultures Paradise" come un full lenght a tutti gli effetti (sebbene sia uscito in Europa nella bizzarra forma di "doppio EP").
Quindi OK... alla fine hai ragione tu, sono "gobbo dentro" anche a livello discografico! :)
Bene. Fatte le debite premesse darei una svolta seriosa all'intervista, facendovi la domanda che in molti si sono / e vi hanno già fatto: a cosa è dovuta l'evidente svolta stilistica che possiamo apprezzare su "Paintropy"?
Guarda, la risposta è molto facile... e quasi banale, in realtà: molto semplicemente, in questi otto anni molti di noi sono cambiati noi, sia come persone, che come gusti musicali. Se parti da questo presupposto, una differenza sostanziale nello stile della musica proposta è quasi fisiologica: un disco non è nient'altro che la fotografia dei musicisti nel momento in cui lo hanno creato. Considerando che le persone non rimangono mai uguali a se stesse, bene o male, nel medio periodo, il risultato è quello che ti dicevo.
Personalmente, sono molto sorpreso quando i fans si lamentano delle variazioni stilistiche delle proprie band preferite, e magari le accusano di "tradimento"! Io invece penso che sarebbe assai molto più sospetto e criticabile se un gruppo proponesse sempre le stesse cose senza cambiare di una virgola! (te ne cito uno, come esempio... l'ultimo album dei Megadeth, una delle mie band preferite: ma cosa pretende, la gente, che Mustaine rifaccia fotocopie di "Rust In Peace" tutta la vita? Eddai!)
Comunque, tornando a noi, come detto, siamo cambiati: nel corso degli anni abbiamo allargato i nostri ascolti anche a cose più estreme o mederne rispetto al passato. E' stato quindi naturale integrare alcuni elementi "nuovi" all'interno del nostro sound... ed è stata peraltro una cosa fortemente voluta, da parte nostra, proprio per rendere ancora più fresco e personale il nuovo lavoro "Paintropy".
La fase compositiva è andata via in maniera fluida, oppure ci sono stati degli scogli che avete dovuto aggirare, cercando soluzioni di compromesso tra di voi?
L'esistenza stessa di una band (un pò come il matrimonio, eheheh) è una lunga serie di compromessi: per quanto ci riguarda, mettere d'accordo cinque teste, ognuna con le proprie idee, per giungere ad un risultato finale che accontenti tutti e che si espliciti in album dignitosi, è decisamente un lavoro che richiede tempo immemore e sforzi bestiali. Peraltro per noi è sempre stato così, anche in passato, e anche stavolta non ha fatto eccezione: è comunque un processo che per noi funziona... quindi tant'è.
Comunque. visto che parli specificamente di composizione, qui mi sento parte in causa, visto che i tre quarti delle musiche e dei testi nella band li scrivo io. In effetti, per quanto mi riguarda, la fase creativa è stata più laboriosa del solito, proprio per la direzione in cui è andata - e sta tuttora andando - la band: spesso mi sono dovuto "auto censurare", modificando alcune scelte stilistiche troppo "classiche", o addirittura rinunciando a presentare alla band un buon numero di brani fatti e finiti, proprio conscio del fatto che non sarebbero stati accettati dal gruppo (o che qualcuno si sarebbe rifiutato di suonarli del tutto!!).
Alla fine, però, tutto questo "sbattimento" è stato proficuo anche per me, visto che mi sono ritrovato a scrivere pezzi e trovare soluzioni in modo anche molto diverso da quanto abbia fatto negli ultimi vent'anni: è stata sicuramente un'esperienza nuova, e quindi decisamente utile, in quanto tale.
A proposito di compromesso, credo che con il passare del tempo sia diventato sempre più difficile conciliare musica... lavoro ... famiglia? Come riuscite a trovare il giusto equilibrio?
Coi salti mortali, ovviamente!!! A parte gli scherzi, è esattamente come dici tu: famiglia e lavoro oramai ci prendono praticamente tutta la giornata, quindi la musica (che per noi continua a rimanere un hobby, per quanto curato in maniera professionale) deve accontentarsi delle briciole di tempo, o comunque dei ritagli che riusciamo far staltar fuori.
Ricordo con piacere e nostalgia il periodo del nostro primo album "Tales Of Wonder", più di 15 anni fa: eravamo tutti quanti studenti universitari, e quindi il tempo per prepararsi, provare, arrangiare i pezzi, e poi andare due settimane a Lucca a registrarli.... beh, lo si era trovato facilmente!
Adesso, come ti dicevo, le priorità nelle nostre esistenze sono decisamente diverse: ci ha comunque aiutato notevolmente il fatto di essere proprietari del nostro studio, e quindi di poterlo utilizzare a nostro piacimento, anche soltanto per poche ore alla volta. Proprio in questo modo siamo riusciti a registrare "Paintropy" nei cosidetti ritagli di tempo libero.
E' solo per questi motivi che sono dovuti passare ben 8 anni tra "Stainless" e "Paintropy"?
Beh, forse non solo per questo, ma principalmente sì. Se pensi che in questi 8 anni abbiamo fatto 9 figli (e chi dei lettori ha prole sa benissimo cosa questo comporta!), ti rendo conto perfettamente di come abbiamo impiegato principalmente le giornate in questo lasso di tempo!
Oltre alle questioni meramente familiari, però, c'è voluto del tempo anche per trovare una nuova etichetta interessata a pubblicare "Paintropy", visto che con "Stainless" si era esaurito il nostro precedente contratto con Dragonheart/Audioglobe: anche questa ricerca ha richiesto indubbiamente del tempo addizionale.
Peraltro, reputo che un altro dei motivi per l'attesa sia dovuto al nostro spirito di perfezionismo: sotto certi aspetti, siamo dei maniaci del dettaglio, e quindi il gran lavoro di cesello apportato sia negli arrangiamenti che nelle registrazioni dei brani ha portato via parecchie ore, che poi son diventati mesi.
Probabilmente, se avessimo voluto fare un album più corto, o magari un pò meno curato, avremmo potuto risparmiare un paio d'annetti...chi lo sa!! Verosimilmente non ne saremmo però stati completamente soddisfatti, quindi in ultima analisi è meglio così: un'attesa più lunga, ma un risultato totalmente all'altezza delle nostre aspettative.
Quale è stata la genesi e lo sviluppo di "Paintropy" dalle prime idee al prodotto finito?
Se conti che "Stainless" è stato pubblicato nel 2005, già a fine 2006 avevamo preparato una mezza dozzina di brani nuovi.
Tre di questi sono finiti poi sul Promo-CD "One Door Away", distribuito l'anno successivo solo agli addetti ai lavori (appunto nell'ottica della ricerca di una nuova etichetta), due dei quali sarebbero poi stati inclusi (ovviamente ri-registrati ad hoc) su "Paintropy".
Credo che dal 2008 abbiamo avvertito la necessità delle variazioni stilistiche di cui abbiamo accennato prima: la conseguenza è stata quella di scartare alcuni pezzi già pronti, e di mettersi a scriverne altri, cercando di mantenere la massima omogeneità possibile tra di essi.
Questo lavoro creativo penso sia durato fino alla fine del 2011, quando abbiamo finalmente deciso di tirare le somme, e identificare i brani che sarebbero poi stati incisi nella seconda metà del 2012, nei nostri Octopussy Studios. Contemporaneamente alle sessioni di registrazione, tra l'estate e l'autunno dell'anno scorso abbiamo poi seguito tutta la parte grafica del disco, sia per quanto riguarda la coprtina che il booklet, affidandoci al finlandese Ian Yrlund (al quale abbiamo davvero fatto una testa così, con tutte le nostre richieste di modifiche fin nei più piccoli dettagli). Abbiamo quindi consegnato il master con tutto il materiale a cavallo della fine dell'anno.... e ad Aprile 2013 eccoci qui col prodotto finito in mano!
Tornando all'album, ti va di fare un veloce excursus tra le varie canzoni, evidenziando sia le principali peculiarità dei singoli brani, sia svelandone qualche piccolo "segreto"?
Certo che mi va :) Peraltro te lo faccio davvero breve, sennò i lettori di questa intervista ce li giochiamo dopo 3 descrizioni!

'It Happened Tomorrow'
Uno dei primi pezzi scritti subito dopo Stainless, ed infatti era presente sul promo del 2007. Molto immediato e possente, ci è parso il pezzo giusto per aprire il disco. Le musiche sono di Piero, mentre io ne ho scritto il testo: il titolo è liberamente ispirato ad un film degli anni '40, e tratta il tema della preveggenza, e di come possa questa possa essere una vera disgrazia, più che un dono, per lo sventurato possessore.

'2.0.3.6.'
Di solito nei dischi la tendenza è quella di piazzare un pezzo rapido e immediato come primo, ed un pezzo più articolato come secondo: in realtà stavolta la nostra precisa intenzione era quella di dare subito un "doppio colpo" fin dall'inizio! Per questo motivo anche il secondo pezzo è piuttosto semplice e veloce, con un ritornello di ottima presa. Anche questo brano, seppur non figurando nel promo del 2007, è stato tra i primi ad essere composti. Il riff principale, addirittura, risale ad un mio brano pre-Mesmerize di vent'anni fa (per la serie "non si butta mai niente"...eheheh!!). Il testo è di Piero, e si riferisce all'anno in cui l'asteroide Apophis ha una probabilità non nulla di impattare sulla Terra, e all'attesa di tale evento, con un tono decisamente ironico.

'A Desperate Way Out'
Uno dei due brani le cui musiche sono state scritte da Luca, e forse uno dei pezzi che hanno richiesto un maggiore sforzo nell'arrangiamento e nelle rifiniture, per farlo funzionare nel migliore dei modi, come reputiamo faccia adesso.
Il testo, di cui sono autore, è esemplificativo del nuovo corso della band anche nelle liriche: si parla di momenti di vita vissuta, di stati d'animo e di reazioni più o meno furiose in contesti di grande difficoltà.

'Monkey In Sunday Best'
Questo è un brano con più autori, in quanto i riff principali e la struttura portante sono di Piero, il ritornello è di Luca, io ci ho scritto il break sotto la parte delle scimmie, mentre il testo è opera di Folco. Qui c'è una storia interessante dietro: un suo conoscente è stato colpito dal morbo di Dupuytren, malattia per cui un tessuto della mano si inspessisce e torna alla sua funzione originale, persa nell'uomo, che è quella di dare alle dita della scimmia la forma e la forza per appendersi ai rami. Questo lo ha fatto riflettere su quanto di animalesco ci sia ancora in noi e come sia facile che riemerga...nonostante tutti i nostri sforzi tesi ad affrancarci da uno stato di brutalità primordiale rimaniamo delle "scimmie vestite a festa".
Questo testo era stato scritto ancora all'epoca di Stainless per un pezzo completamente diverso e mai completato, e ora l'abbiamo ripreso e riadattato a questo brano, che secondo me ha una struttura relativamente complessa ma un ritornello melodico e memorabile, che abbiamo stravolto più volte per trovare la soluzione migliore.

'Midnight Oil / Within Without'
Il secondo brano scritto da Luca, con il suo intro di chitarra arpeggiata, che vuole creare un'apposita atmosfera "crepuscolare". L'argomento del testo che ci ho scritto è infatti l'insonnia, o meglio come di notte i brutti pensieri possano affollare la mente, fino a mandarla completamente in tilt. I nostri testi non sono necessariamente autobiografici, ma sono abbastanza certo che ognuno di noi abbia provato a trovarsi in una situazione così opprimente. Musicalmente parlando, reputo il chorus di questo pezzo uno dei più forti e memorabili dell'intero disco, e spero che possa piacere agli ascoltatori tanto quanto garba al sottoscritto!

'One Door Away'
Per il titolo mi sono liberamente ispirato a quello di un romanzo di Dean Koontz, uno dei miei autori preferiti (quando ancora avevo il tempo di leggere libri!!). La somiglianza è peraltro tutta lì, visto che gli argomenti del libro e della canzone sono completamente diversi. Il nostro testo tratta della ricerca della felicità, suggerendo che, per quanto negative ed angoscianti possano essere le situazioni in cui ci si trova, la soluzione rimane comunque a portata di mano, e completamente nelle proprie possibilità. Nella sua versione originale presente nel promo del 2007, l'assolo di basso centrale suonava come uno "scacciapensieri": lavorando un pò di più sui suoni, in questa versione definitiva risulta molto diverso, ma pur sempre originale e spiazzante, che era peraltro la nostra idea fin da subito.

'Paintropy'
Testo e musica di questo brano sono di Piero, e nonostante sia la title-track del disco, questo pezzo è stato l'ultimo ad essere composto, in ordine temporale. Musicalmente, penso che sia quanto di più distante dal vecchio stile Mesmerize si possa trovare sul disco.
Il testo descrive una delle possibili declinazioni del termine "Paintropy" (che ricordiamo essere un neologismo da noi creato, che unisce i concetti di "pain" (dolore) e "entropy" (entropia) e vuole indicare uno stato mentale di caos doloroso originato dall'accumularsi di pensieri o esperienze negative che può sfociare in una totale inerzia o al contrario sfogarsi in una furiosa trasformazione). In questo caso specifico, tratta dell'ansia della ricerca di obiettivi comunque impossibili da raggiungere, cosa che porta all'alienazione e alla rovina dei rapporti umani. Una curiosità è che mettendo insieme i vari riff della canzone si ritrovano tutte le 12 note della scala cromatica, il che in alcuni punti provoca una sorta di disorientamento tonale, a simboleggiare la ricerca del "tutto" di cui si parla nel testo e la conseguente confusione mentale.

'Shadows At The Edge Of Perception'
I successivi quattro pezzi sono tutti del sottoscritto, e con questo brano inizia un "trittico" di liriche abbastanza concatenate tra loro, che trattano di come le bugie, le promesse non mantenute e le aspettative tradite possano portare al citato "Paintropy". Contrariamente ad altri pezzi, la cui genesi musicale è stata particolarmente lunga, su questa canzone abbiamo avuto le idee chiare sin dall'inizio: il brano è stato pensato fin da subito con la struttura attuale, con questi stessi stacchi e particolari cambi di tempo all'interno dei ritornelli.

'Mrs. Judas'
Questo pezzo è volutamente nato con l'intenzione di essere molto breve e veloce, peraltro rimanendo efficace e non banale, pur nella semplicità della sua struttura. La "Signora Giuda" del testo non è nessuna donna in particolare: come detto, i nostri testi non sono necessariamente autobiografici. Resta peraltro il fatto che di esponenti del gentil sesso particolarmente mendaci ne abbiamo conosciute più di una, quindi possiamo supporre che anche i nostri ascoltatori possano avere la loro personificazione delle parole di questo brano! :)

'You Know I Know'
Originariamente, questo pezzo era stato pensato per essere molto più lento, nel suo incedere. In realtà, una volta che abbiamo iniziato a provarlo, ci siamo accorti che funzionava decisamente meglio con svariati punti di metronomo in più... e quindi l'abbiamo arrangiato nella versione che potete sentire ora. A livello di testi, mi sono sbizzarrito con le metafore, sempre restando peraltro nell'argomento comune di questi pezzi, ossia le menzogne e le loro conseguenze.

'Masterplan'
Il testo parla dei personaggi più o meno loschi con cui succede di avere a che fare durante la propria vita, persone fredde e calcolatrici che usano gli altri esattamente come pedine, manipolandole a proprio piacimento. Anche in questo caso, suppongo che sia possibile immedesimarsi abbastanza facilmente, visto che il mondo è pieno di pezzi di merda del genere! :) Questo è stato uno degli ultimi pezzi che abbiamo "chiuso": del ritornello ne sono esistite almento tre versioni differenti, ed alla fine abbiamo scelto quella che ci convinceva maggiormente.

'Promises' (The Cranberries cover)
Questa è una cover che facciamo dal vivo già da qualche tempo e che, vista l'ottima resa del nostro arragniamento ed i responsi particolarmente positivi raccolti, abbiamo deciso di includere come "bonus" sul nuovo disco. Una canzone che non appartiene al mondo del vero metallo ma che apprezziamo particolarmente: il nostro sforzo è stato ovviamente quello di cambiare il colore del pezzo orientandolo sul mood dell'album, con ritmiche più serrate, con l'inserimento di un riff iniziale, e pesonalizzando un pò le melodie della voce.
L'inserimento della cover dei Cranberries non mi ha stupito più di tanto, dato che anche io ricordavo che l'avevate già proposta già dal vivo, tuttavia ammetto che assodata la vostra svolta stilistica mi sarei aspettato o un brano di "classic metal" in versione paintropica o direttamente un bel pezzo pestoso e thrashy... magari qualcosa dei Megadeth o dei Sanctuary. Sono due opzioni che avevate in mente... oppure ce ne erano altre?
Guarda, probabilmente la scelta di un pezzo Classic Metal "paintropizzato" o di un pezzo thrash sarebbe stata - quella sì - troppo scontata!
Un conto, poi, è infilare una cover nella scaletta di un concerto, un altro discorso è metterla in un disco: nel primo caso i classiconi del metallo ci stanno sempre bene, nel secondo, invece, deve per forza essere qualcosa di particolare e speciale, altrimenti non avrebbe senso.
Ricordo che ai tempi (perchè oramai si parla di oltre 5 anni fa), avevamo ben chiara l'idea di coverizzare un pezzo estraneo al metal: avevamo anche stilato una lista con una ventina di possibili brani papabili, bene o male tutti legati ad un certo pop anni '80. Come sempre succede, è un gran casino far combaciare i gusti di tutti, e probabilmente "Promises" era l'unica scelta che accontentasse tutti e cinque.
Mesmerize e Punishment 18 Records: come vi siete trovati?
Allora, lungi da me fare le sviolinate, perchè assolutamente non sono il tipo, ma non posso che spendere buone parole per Corrado e la Punishment 18 Records. Quando ci siamo messi a cercare un'etichetta per il nuovo disco, abbiamo fatto un classico "giro delle parrocchie", per tastare il terreno e capire con chi pubblicarlo. Questo giro, però, oltre ad essere stato abbastanza lungo ed impegnativo, è stato alquanto demoralizzante, vista l'attuale, malsana e abbastanza diffusa consuetudine di parecchie label di chiedere soldi alle band stesse per pubblicare i loro dischi.
Allora, sarà che noi siamo ancora "old school", che siamo di un'altra epoca e generazione, e che quindi non abbiamo mai dovuto metterci una lira, in passato, per pubblicare i nostri dischi... sarà che son cambiati i tempi....ma sinceramente le risposte che abbiamo ricevuto... beh, le abbiamo talvolta trovate al limite dell'offensivo!
La proposta di Punishment 18 è stata quindi molto apprezzabile, sia per i contenuti, che per l'approccio, ed alla fine siamo stati molto soddisfatti di accasarci lì.
Al di là poi dell'ottimo trattamento e collaborazione musicale, abbiamo trovato anche un'ottima sintonia personale... quindi, assolutamente pollice su!
Purtroppo ho potuto assistere ad un solo concerto tra quelli che avete tenuto a supporto di "Paintropy", e le impressioni sono state tanto rassicuranti (si... sono sempre i Mesmerize) quanto sorprendenti (azz... se pestano). E’ lo stesso feedback che avete ricevuto dai vostri supporters?
Sì, preciso preciso! D'altronde non è che ci siamo messi a fare reggae o acid jazz di punto in bianco... :) In fin dei conti rimaniamo sempre noi, ma con accentuate alcune sfumature più estreme rispetto al passato. Un altro feedback abbastanza ricorrente da parte dei fans che vengono ai nostri concerti, è che siamo come il vino, che migliora con gli anni... ci hanno appunto trovato migliorati sotto molteplici aspetti, partendo dalla precisione delle esecuzioni fino ad arrivare al coinvolgimento del pubblico. Questa cosa non ci può far altro che piacere, dopotutto 25 anni di carriera ci hanno portato di sicuro una certa esperienza!
A proposito di fans: pensate che "Paintropy" abbia contribuito maggiormente ad allontanare dei vostri sostenitori oppure a catturarne di nuovi ?
Mah, sinceramente penso che il computo sia sostanzialmente in pareggio... anche perchè dubito che qualcuno si sia realmente allontato...probabilmente alcuni dei fan più "defender" avranno storto il naso a sentire il nuovo corso, ma da lì a dire "basta, non li ascolto più", ce ne passa! Come peraltro credo che i fan di metal più estremo continuino a preferire gruppi specificamente estremi, e non noi che abbiamo giusto assorbito qualche leggera influenza. Quindi, in ultima analisi, penso che i sostenitori siano rimasti bene o male gli stessi... che probabilmente sono cambiati e cresciuti come noi, e che quindi hanno assimilato questo piccolo cambio stilistico senza il minimo problema. Che poi, vedi, non è che alla fin della fiera ci cambi molto la vita, eh! Intendo dire, è logico che essere graditi ad un numero sempre maggiore di ascoltatori sia una cosa non ci può far altro che piacere, ma non abbiamo mai vincolato le nostre scelte musicali in tal senso. Per fortuna (o purtroppo, a seconda dei punti di vista!) non siamo una band multi-milionaria, sotto contratto con una major, con dietro degli investimenti stratosferici che hanno quindi bisogno di un ritorno necessariamente significativo a tutti i costi, altrimenti l'azienda fallisce. OK, ci teniamo ovviamente che Punishment 18 riesca a guadagnarci, con questo disco, ma per questo obiettivo non abbiamo fatto altro che lavorare con il massimo impegno. Se devo essere orgolioso di una cosa, di questa band, è dell'onestà intellettuale che abbiamo portato avanti nel corso degli anni: abbiamo sempre fatto quello che ci sentivamo, impegnandoci per farlo nel migliore dei modi, e siamo sempre stati giudici di noi stessi.
Quali soddisfazioni avete raccolto grazie a "Paintropy" ? Ci sono stati anche dei ritorni "negativi"?
Ah beh, di ritorni negativi ne abbiamo raccolti un bel mazzo, soprattutto se parliamo di recensioni provenienti da alcune nazioni nord-europee, i cui scribacchini suppongo continueranno a stroncarci come hanno sempre fatto anche in passato perchè il nostro cantante non ha il "vocione" come vorrebbero loro (peraltro un singer straordinario come Folco, la stragrande maggioranza dei loro gruppi, se lo sognano!).
Comunque, in generale, per un parere negativo ne abbiamo raccolti due positivi, mediamente... il che va bene, dato che non si può mica piacere a tutti!
Parlando di soddisfazioni, queste sono sempre le stesse che ci fanno andare avanti da 25 anni a questa parte: semplicemente, riuscire a creare qualcosa di tuo, farlo sentire in giro.... e quando qualcuno lo apprezza e lo capisce, pochi o tanti che siano, vieni ripagato di tutti gli sforzi profusi.
Tornando all'aspetto Live, venerdì scorso avete tenuto l'ultimo concerto prima della pausa estiva, ma mi dicono che a settembre suonerete al Festival di un noto portale… anche se mi hanno confidato che questa non è stata propriamente la vostra prima scelta.
Infatti, pare che fino all'ultimo foste indecisi tra la gloria di Metal.it e le proposte equivoche di un certo Posers.it...
Ahahahah.... in effetti siamo stati parecchio combattuti, ma alla fine abbiamo ceduto ed optato per il primo!!
A parte gli scherzi, la data del Festival sarà molto importante per noi: al di là della possibilità di suonare insieme a gruppi di cui abbiamo una profonda stima, questo concerto sarà l'ultimo del tour estivo di Paintropy, ed in tal senso sarà una sorta di spartiacque per il gruppo, visto che bene o male tra la preparazione del disco, il lancio e i concerti relativi, non ci siamo fermati un attimo nell'ultimo anno e mezzo.
Consiglio quindi i nostri fan di non perdersi questo concerto, e di intervenire numerosi al Festival di Metal.it!
Andrea, ora chiuderei con un momento di gossip... recentemente ho visto in rete una tua foto antecedente all'ingresso nei Mesmerize (è la terza della galleria fotografica n.d.E.) e la prima domanda che mi sono posto - e che ora giro a te - è: ma come hanno fatto a scegliere proprio te??
Ecco, è probabilmente a causa di quella foto con la camicia multicolore hawayana, che ho ricevuto proposte equivoche da Posers.it!! :))
Beh, dai, la foto risale al 1992, avevo vent'anni...e se ne fanno di cazzate a quell'età, no ?:)))
Comunque, per rispondere alla tua domanda... al di là dell'abbigliamento osceno, dove lo trovavano un altro bassista che, oltre a strimpellare le sue quattro corde, ti portava da solo almeno 6/7 pezzi per disco? :)))
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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