(07 febbraio 2017) Devin Townsend + Between The Buried And Me + Leprous - 7/02/2017 (Live Club Trezzo sull'Adda)

Info

Provincia:MI
Costo:€27,00+d.p.
Appuntamento imperdibile al Live Club di Trezzo per tutti gli appassionati di un genere che definire semplicemente progressive è fin troppo riduttivo: il leggendario Devin Townsend porta in Italia il suo nuovo album "Transcendence" accompagnato da Between The Buried and Me e Leprous, due rivelazioni del panorama metal che meritano senza dubbio una posizione rilevante sulla scena odierna.



Il numero di presenti è alto già prima dell'apertura dei cancelli, chiaro segno di un certo livello di impazienza che fortunatamente non viene incrementato più del necessario perché l'attesa, una volta dentro alla venue milanese, è breve. Puntuali, alle 19:30 i Leprous fanno il loro ingresso con "Foe", prima traccia dell'album "Coal", che fa assaporare le particolarissime sonorità della band e della voce in perfetta forma di Einar Solberg. Nessuno si preoccupa del look e della scenografia minimale perché il talento dei norvegesi soprassiede tutto il resto. Le ritmiche nevrotiche di "Third Law" scuotono il pubblico decisamente compiaciuto e sono il primo assaggio dell'originalità di "The Congregation", ultimo lavoro del quartetto norvegese che occuperà il resto della setlist. La grandissima qualità dei suoni fa risaltare tutte le finezze che si sentono sul disco e "The Price" è sicuramente uno dei momenti migliori della serata. Ma i Leprous raggiungono l'apice su "The Flood", un brano surreale che ipnotizza e martella il pubblico con il suo incessante ostinato e "Rewind" dove Einar regala un growl magistrale e le ritmiche da infarto sono eseguite senza sbavature non lasciando spazio alla minima critica. "Slave" è il brano conclusivo della straordinaria esibizione dei Leprous che si dimostrano una band tanto giovane quanto promettente di cui si parlerà sicuramente molto in futuro.



L'atmosfera è calda e il cambio palco velocissimo. Neanche quindici minuti di attesa e Tommy Rogers introduce al pianoforte "Fossil Genera - A Feed from Cloud Mountain". L'imprevedibile brano d'apertura viene accolto dai presenti con un boato e sprigiona subito tutta la potenza e l'energia di cui sono capaci i Between the Buried and Me.
L'impatto sonoro è violento ma perfettamente equilibrato e i funambolici riff si mischiano al growl di Tommy e ai colpi schizofrenici di batteria con notevole precisione. La durata del brano consente di assimilare tutto ciò che contraddistingue la proposta degli americani che impongono con prepotenza delle sonorità che non discriminano nessun genere e che spaziano dal metal estremo al prog rock più classico.
"The Coma Machine" è il primo brano proposto dal recente "Coma Ecliptic" che consente di apprezzare il lato più melodico e sperimentale della band. L'ascolto diventa più lineare e sicuramente più accessibile alle orecchie dei meno abituati alle soluzioni contorte che però non tardano a ritornare. Con "Lay Your Ghosts to Rest" e "Bloom", accoppiata vincente estratta da "The Parallax II: Future Sequence" i Between continuano ad esibire tutta la tecnica e le enormi doti creative di cui dispongono scuotendo nuovamente il pubblico con il loro frullato di note, tempi dispari e deliranti variazioni stilistiche.
"Option Oblivion" e "Life In Velvet" riprendono poi le sonorità di "Coma Ecliptic" e concludono la strabiliante performance della band con grandissima eleganza.

È molto difficile riuscire a mettere in secondo piano due band eccezionali come Leprous e Between The Buried and Me, ma il curriculum di Devin Townsend con ben 25 album alle spalle a soli 44 anni, è impressionante ed è il motivo per cui è lui la vera star della serata.
La sala del Live è ormai piena e l'attesa si fa frustrante, ma finalmente alle 21:30 le luci si spengono e il musicista canadese fa il suo ingresso insieme alla sua crew.
"Rejoice" apre le danze e investe la folla con un'esplosione sonora che accende gli animi del pubblico. Devin emana un'aura di energia fuori dal comune e la sua voce scavalca un muro sonoro che non viene mai abbassato durante i brani successivi: "Night, Stormbending", la stupenda "Failure" e "Hyperdrive". L'epica "Where We Belong" precede un divertente sipario nel quale Devin dichiara di aver perso i capelli ma non il suo spirito da metalhead e imbraccia la sua bellissima chitarra a sette corde per suonare "Planet of the Apes", "Ziltoid Goes Home" e l'incredibile "Suicide", brani che mettono in luce le atmosfere più cupe e le sonorità più pesanti del musicista canadese.
Seguono "Supercrush", "March of the Poozers" e "Kingdom" che concludono la scaletta prima del bis affidato ad una bellissima versione acustica di "Ih-Ah!" durante la quale Devin mostra tutto l'affetto e la gratitudine verso il pubblico e ad "Higher", gran finale che chiude col botto una scaletta senza debolezze che lascia un grandissimo senso di sazietà e un ricordo indelebile di uno spettacolo che va oltre la mera esecuzione di musica dal vivo.


Leprous
1. Foe
2. Third Law
3. The Price
4. The Flood
5. Rewind
6. Slave


Between The Buried and Me
1. Fossil Genera - A Feed from Cloud Mountain
2. The Coma Machine
3. Lay Your Ghosts to Rest
4. Bloom
5. Option Oblivion
6. Life in Velvet


Devin Townsend

1. Rejoice
2. Night
3. Stormbending
4. Failure
5. Hyperdrive
6. Where We Belong
7. Planet of the Apes
8. Ziltoid Goes Home
9. Suicide
10. Supercrush!
11. March of the Poozers
12. Kingdom


Encore:
13. Ih-Ah! (Acoustic)
14. Higher



Report a cura di Alessandra Dalmari

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