(08 aprile 2016) Kotipelto & Liimatainen @ Titty Twister (Parma)

Info

Provincia:PR
Costo:€ 20
Un sogno adolescenziale diventato realtà. È questo il pensiero comune che ha riunito sotto la stessa bandiera tutti i metalhead presenti alla prima tappa italiana del progetto Blackoustic di Timo Kotipelto e Jani Liimatainen. Un sogno che, per molti, era diventato nel corso degli ultimi anni una sorta di utopia, data la scomparsa dalle scene dello stesso Liimatainen (tornato attivo solamente negli ultimi anni grazie ai Cain’s Offering, band nella quale milita anche Kotipelto in veste di lead singer, ndr) in seguito alla separazione dai Sonata Arctica. Una separazione, questa, molto sofferta da tutti i fan del combo finlandese ma che, in questa occasione, ha saputo ripagare la lunga attesa e le grandi speranze mai perse nel poter rivedere in azione il rosso chitarrista mai dimenticato dalla sua fedelissima fanbase. Quale modo migliore, quindi, di poter ripagare la longeva fedeltà dei fan se non quella di proporre ben due date nello stivale? Una scelta, intrapresa dal buono Kotipelto, considerata inizialmente un po’ azzardata, soprattutto se si pensa che questi due live nel nostro paese sono stati concepiti senza avere alle spalle un reale tour promozionale.

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Testo e gallery di Arianna G.

Mancare ad un evento simile sarebbe stato un grosso ed imperdonabile errore, soprattutto per chi, come la sottoscritta, è cresciuta a pane, Sonata e Stratovarius negli ultimi 16 anni. L’evento, che a fine serata ha registrato quasi 200 paganti, ha vantato la partecipazione di un solo opening act, composto da Raffaele “Raffo” Albanese, voce dei From The Depth, e Leonardo Barbieri, qui presentati come duo acustico sotto il nome di 5th Element (progetto creato dallo stesso Albanese che vanta, tra i partecipanti, nomi illustri come Roberto Tiranti e Casey Grillo). Sono circa le 22.05 quando i due musicisti parmensi entrano in scena. Nel corso della breve mezzora messa a loro disposizione, il buon Raffo e il suo fido compagno avranno modo di proporre un set incentrato prevalentemente sull’esecuzione di alcuni classici che hanno fatto la storia dell'heavy metal, tra cui “Born To Be Wild” e “Rainbow in The Dark”. Nonostante il vocalist abbia confermato di non essersi sentito bene durante il corso della giornata, accusando una lieve febbre, la performance non è stata affatto penalizzata dalle sue condizioni di salute, riuscendo, al contrario, a dare il meglio di sé. Lo stesso singer, visibilmente commosso, ha concluso il set ringraziando il pubblico per il calore e ha esternato la sua felicità dicendo che mai si sarebbe aspettato di condividere il palco il giorno del suo compleanno con due artisti che hanno influenzato la sua carriera artistica e lo hanno accompagnato nella sua crescita professionale e privata. Tra sorrisi e commozione, i due musicisti si concedono per lasciare il palco agli headliner della serata.

La buona prestazione fornita dai parmensi ci ha dato un’ottima anticipazione di ciò che andrà a verificarsi con il vero piatto forte della serata. Sono circa le 23 quando, armato di chitarra acustica, Jani Liimatainen fa il suo ingresso sul palco. Nascosto da un velato sorriso timido, il musicista, accompagnato dal fedele amico Timo Kotipelto, prende posizione sullo sgabello posto davanti al rispettivo microfono, imbracciando il suo strumento e intonando le note di “Sleep Well”, opening track del disco d'esordio del duo, “Blackoustic”. Da subito in sala si leva un coro collettivo che accompagnerà il buon Timo per tutta la durata del set, il pubblico è già bello che caldo (e non solo in termini canori) ed è pronto a cantare ogni singolo brano che verrà proposto in questa sede live. La sinergia tra i due musicisti è palpabile e il pubblico sembra recepire bene questa energia, tanto da sembrare letteralmente rapito dalla voce di Kotipelto. La sinergia tra i due musicisti è palpabile e il pubblico sembra recepire bene questa energia, tanto da sembrare letteralmente rapito dalla voce di Kotipelto: limpida e impeccabile, sembra quasi far trasparire un calore ed un emozione che di rado si percepisce. La complicità creatasi tra i due artisti si riflette in qualche modo anche sul pubblico, talmente tanto assorbito dalla musica che sembra quasi essere in trance. È peculiare vedere quanta gente sia accorsa da tutta Italia per assistere ad un evento così atipico, forse dovuto in parte alla curiosità di assistere ad un concerto più intimo o, forse, per tornare con la mente ai bei tempi passati o, molto semplicemente, per cogliere l’occasione di rivedere in azione l’ex chitarrista dei Sonata, musicista tuttora molto amato e mai dimenticato. Nel corso della serata, i due musicisti non si sono nemmeno risparmiati dei simpatici siparietti, a dimostrare che la troppa serietà e l'essere troppo impostati in questo ambiente alla lunga stanca. La scaletta ripesca molti classici targati Stratovarius (da sottolineare anche una certa difficoltà nell'esecuzione tecnica e negli arrangiamenti come sottolineato a più riprese dallo stesso Kotipelto in "Paradise", "Speed Of Light"), ma il duo non disdegna alcune delle cover più famose, tra cui "2 minutes to midnight" degli Iron Maiden, "Holy Diver" di R.James Dio, "Perfect Stranger" dei Deep Purple e "Alone" delle Heart, che qui raggiunge l'apice della perfezione. Il momento clou della serata è stato quando Kotipelto ha annunciato due grandi brani che, personalmente, hanno saputo regalarmi brividi lungo la schiena e momenti di pura magia accompagnati da lacrime di gioia: “Coming Home”, tratto da quel grande classico che è “Visions” e “My Selene”, uno dei tantissimi evergreen maggiormente amati della band finlandese. A parer di chi scrive, questi due pezzi in particolare hanno rappresentato l’essenza e la magia dell’intero show, rappresentata dalla maestria di Jani e dalla versatilità di Kotipelto. Purtroppo, l’ora e mezza messa a disposizione dei nostri vola in un battito di ciglia e ci accingiamo a raggiungere la parte conclusiva di uno show magnifico. Suonare e poter fornire una grandiosa esibizione in chiave unplugged non deve essere stato certamente facile, ma i due artisti hanno messo in atto una vera e propria operazione “nostalgia”, perché rivedere in azione due dei più grandi artisti che hanno segnato (e anche cresciuto) un’intera generazione è stato certamente incredibile… Chapeu a Timo e a Jani, non solo per la superlativa professionalità dimostrata, ma anche per averci permesso di condividere con loro momenti e ricordi che credevamo di aver perso ormai.

Scaletta: Sleep Well / Black Diamond / A Night to Forget / Season of Change / Out in the Fields / Shine in the Dark / Alone / My Eternal Dream / My Selene / Perfect Strangers / 2 Minutes to Midnight / Forever / Coming Home / Holy Diver / The Trooper / Speed of Light / Unbreakable / Paradise / Hunting High and Low
Report a cura di Arianna G.

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