(14 luglio 2016) Whitesnake + Airbourne + The Answer @ Castello Scaligero (Villafranca, VR)

Info

Provincia:VR
Costo:€40,00+d.p.
Il Castello Scaligero di Villafranca è una cornice davvero suggestiva per un concerto, qualsiasi esso sia. Se poi il concerto in questione è quello dei Whitesnake di David Coverdale

È una fresca sera di luglio nella provincia veronese, e nonostante il biglietto indichi l’inizio dell’evento alle ore 20 è già troppo tardi per gustarsi la performance della prima band d’apertura, gli hard rockers The Answer. Peccato. Meno male che sul palco si appresta a suonare un bel tributo agli AC/DC di quelli con gli attributi… ah no scusate, sono gli Airbourne! Ironia a parte, gli australiani, anche se derivativi al massimo, sono veramente bravi, coinvolgenti e, nonostante le apparenze e i suoni così così, professionali da fare invidia (alle 20 hanno iniziato, alle 21 in punto hanno terminato, inclusi bis e botta e risposta con il pubblico). Poi, musicalmente, mi hanno sempre fatto c****e, ma quelli sono gusti…

21:35, è l’ora del Serpente Bianco. Cambia il service audio (e si sente) e già dalle prime note di “Bad Boys” si capisce quale sarà l’andazzo della serata: performance strumentale da capogiro, Coverdale spompatissimo ma band superlativa in grado di sostenerlo dall’inizio alla fine in ogni momento di difficoltà (tutti i presenti sul palco, eccezion fatta per il batterista, cantano tanto e bene, e alle tastiere c’è anche un certo Michele Luppi, piuttosto emozionato, a dare una mano al vocalist inglese). La serata è all’insegna dei classici, per cui seguono a ruota e senza troppi fronzoli “Slide It In”, “Love Ain’t No Stranger”, “The Deeper The Love” e “Fool For Your Loving”, per la gioia dei (non tantissimi) presenti. Il medley “Ain’t No Love In The Heart Of The City/Judgement Day” prelude ai due assoli di chitarra: Reb Beach suona un po’ più “sanguigno” e rock mentre il biondo Joel Hoekstra, coadiuvato dal Michelone nazionale, sembra più tecnico (e si concede pure una piccola parentesi acustica). Il cantante rientra su “Slow An’ Easy” ma la pausa (studiata) non ha giovato più di tanto alla sua voce. Altro assolo, questa volta di basso, di Michael Devin, che si diverte con la loop station in compagnia dell’immortale Tommy Aldridge, questa sera davvero al top della forma nonostante la veneranda età. L’attacco di “Crying In The Rain” non è proprio chirurgico, ma chissenefrega, il concerto è comunque godibilissimo e l’assolo del sopraccitato Aldridge fa presto dimenticare il lapsus introduttivo. Chiude la serata il trittico “Is This Love?”/”Give Me All Your Love”/”Here I Go Again”, prima dell’immancabile bis “Still Of The Night”. Tantissima roba.

Non si può dire che la location fosse murata di gente (non nascondo che mi sarei aspettato qualche anima in più) o che Coverdale non avesse il “copione” delle frasi fatte (“Be safe, be happy and don’t let anybody make you afraid” si è sentita non so quante volte, così come l’intro strumentale dell’esibizione) ma è impossibile andare via da un concerto così senza un sorriso o la voglia di “averne ancora”. E pazienza per un David non in formissima. Bravi tutti e brava la Live Nation perché organizza questi eventi e ci permette di partecipare e di raccontarveli. Chapeau.

Setlist:
Bad Boys
Slide It In
Love Ain't No Stranger
The Deeper The Love
Fool For Your Loving
Ain't No Love In The Heart Of The City/Judgement Day
Guitar Solos
Slow An' Easy
Bass Solo
Crying In The Rain
Drum Solo
Is This Love?
Give Me All Your Love
Here I Go Again
Encore: Still Of The Night
Report a cura di Gabriele Marangoni

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