(24 marzo 2010) Katatonia + Swallow The Sun + guest, 24/03/2010 @ Alcatraz (Milano)

Info

Provincia:MI
Costo:20 € + d.p.
Milano rappresenta forse il luogo ideale per ospitare un concerto dei Katatonia, non tanto per quel che riguarda le strutture in grado di ospitare l'evento, quanto per una papabile analogia tra la triste atmosfera del capoluogo lombardo e l'assenza di colore di una copertina come quella di "Viva Emptiness". Pur non amando particolarmente la città in questione e non avendo apprezzato molto l'ultimo lavoro dei Katatonia, l'occasione è troppo ghiotta per non essere presa al volo, anche per la presenza degli Swallow The Sun, il cui ultimo "New Moon" è stato top album a cura del sottoscritto su queste stesse pagine. Ecco quindi che dopo una giornata di intensa vita universitaria, si sale in auto e si parte alla volta di Milano.

Nonostante una puntualità che farebbe rodere d'invidia qualsiasi bauscia, al momento del mio ingresso all'Alcatraz alle ore 19.50 (10 minuti prima dell'orario segnalato come inizio del concerto) trovo con stupore gli opener Long Distance Calling non solo già all'opera sulle assi del palco del locale (nel suo allestimento più ridotto), ma ormai alle battute finali della loro esibizione. Ci scusiamo quindi con i nostri lettori per il mancato report dei tedeschi, tuttavia indipendente dalla nostra volontà. I pochissimi minuti a cui ho potuto assistire hanno comunque dato l'impressione che il gruppo sia di notevole spessore, sensazione confermata anche dal cospicuo numero di astanti che nel corso della serata hanno affollato il banchetto del merchandising dei Long Distance Calling. Da (ri)vedere.

Il cambio palco è degno di una crew di ninja per quanto è veloce ed efficiente, e dopo nemmeno quindici minuti di pausa è il turno dei finlandesi Swallow The Sun presentarsi dinnanzi al pubblico meneghino. Inutile che stia qui a dirvi quanto il gruppo rappresenti la crema del doom/death/gothic metal, primato affermato non solo dall'ultimo "New Moon", ma da una discografia composta esclusivamente da dischi di altissimo livello. Com'è giusto che sia, tocca a "These Woods Breathe Evil" dare il LA al concerto, e fin da subito appare chiaro come ci si trovi dinnanzi ad una band di professonisti: la natura melodica della proposta della band in qualche modo richiede una pulizia di suono ed esecutiva che in sede live non tutti sono in grado di garantire, ma i finlandesi riescono nel difficile compito di riprodurre in maniera fedele dal vivo i brani presenti su disco. Tastiere e chitarre procedono di pari passo, mentre Mikko Kotamäki da prova di un growl profondo, compatto, convincente. Il pubblico è abbastanza numeroso, contrariamente alle mie aspettative, e dimostra di apprezzare gli Swallow The Sun, pur non lasciandosi coinvolgere fino in fondo dalla prova della band. Il gruppo pesca soprattutto dal più recente "New Moon", proponendone ben quattro estratti, ma lasciando spazio anche agli splendidi "Hope" e "The Morning Never Came" e pescando anche dall'EP "Plague Of Butterflies", omaggiato con il brano che ne porta il titolo. Snobbato invece impunemente "Ghost Of Loss", album che nulla ha da invidiare al resto della discografia degli Swallow The Sun, contenendo vere e proprie perle come "Ghost Of Laura Palmer" che personalmente mi sono rammaricato di non aver sentito questa sera. Poco male comunque, poichè la prova del gruppo è estremamente convincente, risultando aggressiva e "metal" ma riuscendo a rendere giustizia anche alla componente melodica del loro sound, non sacrificata in sede dal vivo. Precisi e coinvolgenti, gli Swallow The Sun si sono dimostrati una grandissima band, forse non conosciutissima (ma a fine concerto il molti hanno colmato la lacuna, visto il numero elevato di felpe e magliette che gironzolavano dentro e fuori l'Alcatraz), ma capace di grandissime cose, sia su disco che live. Forse un pochino frigidi nel rapporto con l'audience, ma si sa, sono finlandesi...

Swallow The Sun setlist:

These Woods Breathe Evil
Falling World
Sleepless Swans
Plague Of Butterflies
New Moon
Morning Never Came
Swallow

Non è una sopresa che il grosso del pubblico che è confluito all'Alcatraz questa sera sia presente principalmente per loro, ma è sintomatico come l'atteggiamento dell'audience cambi radicalmente non appena si entri in "odor di headliner". Basta che il telone dietro la batteria venga issato, con la sua copertina di "Night Is The New Day", che la gente impazzisce letteralmente, acclamando ed invocando a gran voce la band. I Katatonia, dopo un altro cambio palco fulmineo, fanno il loro ingresso trionfale sul palco del locale accompagnati da un pubblico calorosissimo che non cesserà mai di supportare i propri beniamini ed attaccano, dopo una brevissima intro, con "Forsaker" che si rivela nuovamente uno dei brani più convincenti del nuovo disco. La prima fila è quasi interamente al femminile, con metallare che urlano all'ingresso degli svedesi, ma che è facile vedere cantare parola per parola i testi dei brani. Ero molto curioso di sentire la resa dal vivo del gruppo, in particolare come il singer Jonas Renkse facesse uso della sua melodicissima voce che non mi aveva convinto appieno su "Live Consternation", ma questa sera in panciuto cantante è francamente inattaccabile: le sue vocals struggenti e sofferenti sono fedelissime alla versione su disco, e quando a raddoppiarle intervengono quelle dei due chitarristi i brividi sono assicurati. Anche la natura "stratificata" delle ultime produzioni targate Katatonia, sempre più arricchite da tastiere, basi ed effetti, viene rappresentata in maniera molto convincente, non dando mai l'impressione di essere artificiali o facendo percepire la loro artificialità, rendendo l'esperienza live veramente totalizzante. La scelta dei pezzi è pittusto radicale e predilige nettamente gli ultimi lavori (che sono sostanzialmente quelli che hanno dato alla band la notorietà di cui gode), ma non disdegna nemmeno qualche visita a "Discouraged Ones" con "Saw You Drown" o "Last Fair Deal Gone Down" da cui viene tratta "Teargas" e la splendida "Tonight's Music". Da detrattore di "Night Is The New Day" va ammesso comunque come dal vivo i brani mi siano appars più convincenti, anche se c'è da dire che la band ha riproposto sostanzialmente quelli che ritengo le canzoni nettamente più belle dell'ultimo disco, specialmente "Onward Into Battle", dove sul ritornello ho avvertito un vero e proprio tuffo al cuore grazie alla sublime sovrapposizione di voci. "Soil's Song" è il momento adatto per introdurre al pubblico i due nuovi acquisti Per "Sodomizer" Eriksson alla chitarra e Niklas "Nille" Sandin al basso, che di recente hanno preso il posto dei fratelli Norrman che hanno lasciato la band a fine 2009: la loro è stata una prova convincente in toto, non solo da un punto di vista strumentale, ma anche dal lato scenico, mettendo in mostra una carisma ed una tenuta del palco eccezionali, liberi da ogni timore, timidezza ed incertezza. I momenti più intensi e toccanti della serata si raggiungono su "My Twin" e "Evidence", probabilmente i brani più noti dei Katatonia, che sono riusciti a coinvolgere al massimo un pubblico gia di per sè estremamente ricettivo e partecipativo, così come brani quali "Teargas", "Criminals", "Wealth" e "Consternation" hanno messo in chiaro come la band possa contare su un seguito fedele e caloroso.
Dopo una piccola pausa, la band concede bis di congedo con la terremotante "Ghost Of The Sun", con un Sodomizer che torna sul palco a petto nudo sfoggiando una prestanza fisica degna di un tossicodipendente allo stato terminale, ideale brano di chiusura di una serata veramente perfetta in cui sembra che si sia stabilito un rapporto sinergetico tra pubblico ed artista che ha trovato il proprio culmine nell'esibizione dei Katatonia, che hanno dato prova di essere una delle band più amate degli ultimi anni. Dal canto mio, rimane la delusione per non aver potuto seguire i Long Distance Calling e qualche recriminazione sulla scaletta degli headliner (adoro "Tonight's Decision" e mi sarebbe piaciuto sentire una "I Am Nothing" o "In Death A Song" o "Had To (Leave)"). Ma va benissimo così!

Katatonia setlist:

Forsaker
Consternation
Liberation
Day And Then The Shade
Coward
Soil's Song
Wealth
Teargas
Saw You Drown
Idle Blood
My Twin
The Longest Year
Criminals
July
Evidence
Tonight's Music
-------------
Dispossession
Ghost Of The Sun

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 mar 2010 alle 09:56

e già ...mai fidarsi delle scalette!!! eheheh

Inserito il 26 mar 2010 alle 08:31

hai ragione, nella scaletta originale che avrebbero dovuto fare c'era però :(

Inserito il 25 mar 2010 alle 23:30

mi permetto di correggere la scaletta che non è stata eseguita del tutto,infatti non hanno fatto For My Demons...mi sarei sciolto se l'avessero fatta.