Vinili, CD, MP3. A che punto siamo?

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Pubblicato il:26/01/2018
Inserito il 26 gen 2018 alle 17:22

Grande Frank..chiusura dell'articolo da incorniciare (foto inclusa) :)

Inserito il 27 gen 2018 alle 14:02

Grande Frank..chiusura dell'articolo da incorniciare (foto inclusa) :) confermo quanto detto dal buon polimar. io nel mio piccolo cerco di ascoltare digitalmente tutto il possibile (nel tempo che gli impegni della singola giornata mi concede), poi però quello che è meritevole continuo ad acquistarlo...io spendo solo in cd, magari li compro a distanza di anni per attendere prezzi più umani, ma chi merita (ho una lista sempre aggiornata) va ripagato del suo lavoro!! comprate la buona musica!

Inserito il 27 gen 2018 alle 15:19

io mi sono messo a piangere dopo l'ultima frase

Inserito il 27 gen 2018 alle 15:21

Bell'articolo, complimenti. Tra l'altro conferma che tutto sto revival del vinile non è poi così diffuso. Probabilmente è anche un modo per spingere questo formato visto anche il discorso dei prezzi. Interessante anche il discorso dei negozi di dischi intesi come centri di aggregazione. Ricordo con piacere quei negozi alternativi dove andavi a sentire il cd e poi ne discutevi con il negoziante o con la gente che capitava in negozio (e dunque facevi nuove conoscenze). Very sad...

Inserito il 27 gen 2018 alle 17:19

Io vorrei aiutare la signorina a scegliere....

Inserito il 29 gen 2018 alle 12:35

Ottimo articolo Frank! Meglio non ripensare ai periodi in cui a Pescara il sabato mattina era tutto un passeggiare di negozio in negozio di cd e vinili. Punti vendita caduti sul campo di battaglia, uno dopo l'altro....

Inserito il 29 gen 2018 alle 20:27

Bell'articolo Frank...do un piccolo apporto con la mia personale esperienza di trader occasionale (come passatempo e per autoalimentare la mia collezione). Ti posso garantire che PER QUANTO RIGUARDA rock (non tutto, prog e stoner principalmente) l'hard rock e il metal il mercato è assolutamente effervescente. Degli altri macrogeneri per la mia modestissima esperienza vanno ancora abbastanza forte jazz e vecchio blues, ah...anche la musica industrial/noise/elettronica ma è molto più di nicchia. Il resto non vale più assolutamente nulla e potrebbero essere usati come piattelli per il tiro al volo

Inserito il 30 gen 2018 alle 03:16

Troppo gentili ragazzuoli, grazie per aver trovato il tempo per leggere questo articoletto. È dispendioso in termini di tempo e denaro ma cercare la musica, trovarla, tenerla in mano e viverla, farla risuonare, per me rimane importantissimo. Il digitale aiuta tanto, ma non risolve, non sazia il mio bisogno. Poi magari faccio un banchetto "tutto a 1 euro" tiro su due spicci e faccio una crociera lungo il Po ascoltando il blues del delta su Spotify... ma non sono ancora pronto.

Inserito il 13 nov 2018 alle 15:29

Bellissimo articolo, molto malinconico ma la realtà è questa. Dalle mie parti l'unico negozio di dischi ha chiuso secoli fa... rimane solo l'online, non è bello come una volta ma meglio di niente. Certo non c'è quella magia di quando entrai in negozio e ascoltando i Down per caso ordinai per la modica cifra di 45mila lire la mia copia americana di NOLA... teniamo duro