Intervista a Simon Heath (Cryo Chamber)

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Pubblicato il:04/11/2016

Simon Heath è un ragazzo svedese il cui nome, alla maggior parte di voi, dirà poco o nulla. Egli è il mastermind dietro il progetto Atrium Carceri, band di punta della scena dark ambient che ha pubblicato molti lavori per Cold Meat Industry. Egli stesso ha fondato un’etichetta, la Cryo Chamber, specializzata in dark ambient e, allo stato, una delle più prolifiche e promettenti del panorama discografico. Questa intervista segna l’inizio della collaborazione con metal.it, sul quale d’ora in poi potrete trovare le recensioni e le interviste delle band dell’etichetta che, per meglio tenersi ispirata, ha sede in Oregon, in quella terra aspra e selvaggia che era il west americano.

Mi piacerebbe che tu introducessi la Cryo Chamber ai nostri lettori e ci spiegassi come sei approdato all’idea di creare una tua etichetta personale.
Dopo aver, come artista, personalmente praticato diverse etichette in varie scene musicali, sapevo perfettamente cosa avrei voluto da una etichetta che avesse voluto mettermi sotto contratto. Purtroppo, in giro, non ce n’erano così.
Ecco, questo è quello che ho cercato di costruire, una sorta di collettivo creativo, un luogo per la connettermi con altri artisti. Uno dei principali obiettivi era quello di migliorare la bravura complessiva, come musicisti e produttori. Quello che facciamo è tirare a bordo nuovi promettenti artisti, cercando di aiutarli a realizzare il loro vero potenziale, oppure lavoriamo con veterani del settore per far progredire, congiuntamente, la scena.
Lo stesso discorso vale anche per me, ricevendo aiuto dagli stessi artisti per i miei progetti, permettendomi così di crescere come artista e produttore.
Non potrei essere più felice per quello che noi tutti insieme abbiamo creato con questa etichetta.
Sono davvero sicuro nell’affermare che abbiamo un approccio davvero unico nel modo in cui collaboriamo e ci aiutiamo l’un l’altro, non da ultimo la collaborazione tra 25 artisti diversi sulla compilation dedicata ad H.P. Lovecraft che abbiamo recentemente pubblicato.
Qual è l’obiettivo dell’etichetta? Quali requisiti deve avere una band per essere messa sotto contratto?
L’obiettivo è quello di fare crescere il genere e diventare collettivamente artisti migliori con l’aiuto reciproco.
In genere richiediamo band che abbiano la capacità di comprendere i fondamenti della migliore produzione e che abbiano allo stesso tempo una visione chiara di quello che vogliono esprimere e l’umiltà e lo spirito di squadra. Non siamo rockstars, siamo sgobboni da studio con la passione per la meditazione.
Avete pubblicato ben tre compilation ispirate a H.P. Lovecraft, con la più vasta collaborazione di sempre tra artisti dark ambient. Tuttavia, se dovessi consigliare ai nostri lettori un artista su Cryo Chamber, quale sarebbe e perché?
Siete fortunati, abbiamo appena scritto una articolo su questa cosa che potrete leggere al link seguente: http://www.cryochamberlabel.com/2016/10/03/guide-ambient-styles/.
Immagino che con la musica dark ambient non si facciano molto soldi.
Quel che dici è vero e riguarda la maggior parte dei sotto generi di oggi, ma ad essere onesto stiamo facendo molto meglio di quanto ci aspettassimo tre anni fa. Abbiamo la reputazione nella scena per pagare e trattare correttamente i nostri artisti, sicuramente molto meglio di come sono stato trattato in passato.
Possiamo considerare la Cryo Chamber come l’erede della Cold Meat Industry? Cosa hai provato quando Roger Karmanik ha annunciato la fine della sua leggendaria etichetta?
Non sta a me dire se siamo i loro eredi, ma guardando ai numeri sia relativamente grandi se paragonati alle altre etichette rimaste sulla scena. Mi piacerebbe che fosse chiaro che noi non andiamo nella stessa direzione della Cold Meat Industry, in genere non approfondiamo generi come il neoclassico o l’harsh industrial, e siamo abbastanza lontani dalla scena industriale, a differenza di quel che si potrebbe pensare. Siamo molto più concentrati su materiale per colonne sonore, anche se con una solida base nel drone e nel dark ambient.
Perché decidesti di lasciare la Svezia? E perché poi ti sei trasferito dalla California all’Oregon?
È stata solo una questione di tempo, un altro inverno senza fine rinchiuso dentro e la mia mente si sarebbe incrinata ancora di più.
La California era grande, ma in ultima analisi l’Oregon è molto più adatta per me in quanto mi permette di registrare molti più ‘field record’ per la mia musica. Le montagne maestose e le foreste sconfinate sono davvero molto atmosferiche.
Adesso parliamo dei tuoi progetti musicali personali, il principale dei quali è Atrium Carceri. Prova a spiegare ai nostri lettori quali sono le tue influenze, gli obiettivi e in particolare il processo compositivo.
Atrium Carceri è un progetto di Cinematic Dark Ambient che esplora gli anfratti tra la realtà e il mondo oltre la nostra realtà. Una storia continua che attraversa più di dieci album. Lavoro molto con i field recording e li uso sia per migliorare la musica sia come uno strumento di narrazione, oppure per sagomare la musica.
Essere così impegnato nell’ambito musicale mi dà la possibilità di viaggiare in posti esotici per registrare i field recording ciò è una cosa che mi ispira molto e crea un grande contrasto con le lunghe notti passate in studio. Un sacco di influenze sono dalla filosofia e l'esistenzialismo.
Guardando indietro a ciò che è stata la scena svedese è chiaro che quei musicisti hanno codificato un suono, con un continuo fiorire di progetti musicali, la maggior parte dei quali si focalizzano sull’esprimere emozioni oscure attraverso la musica che, sovente, è una vera e propria colonna sonora per gli incubi. Che ne pensi?
Credo che il clima sia una delle ragioni principali della nascita della scena, e se guardi al Canada scoprirai che anche loro hanno anche un sacco di musica concentrata su un'espressione delle emozioni più tranquilla e introversa. Inverni bui e interminabili ti costringono dentro la tua propria testa.
Sul vostro website c’è una definizione della musica dark ambient che mi piace molto. È la musica capace di ‘trasformare la tua stanza in un altro posto nel tempo e nello spazio’.
A differenza della musica Metal/Rock/Pop/Dance, tu non metti su musica Dark Ambient quando vuoi divertirti. Quindi credo sia importante distinguere tra musica estroversa (metal, rock, dance) e musica introversa (dark ambient, musica classica, lowercase). Il Dark Ambient semplicemente prende il lato sereno di quella musica e lo deforma in territori più oscuri. L’inclusione di field recordings ha l’obiettivo di trasformare l’ambiente di ascolto nell’ambiente dell’album in senso spaziale. Il gocciolio delle stalattiti che echeggia su pareti umide diventa davvero reale quando chiudi gli occhi. Questo è quello che i nostri album su Cryo Chamber cercano di raggiungere, portarti in un altro stato mentale. All’interno dell’etichetta discutiamo molto tra di noi su quest’aspetto.
Nel Dark Ambient ci sono molti sottogeneri diversi che si adattano a molte differenti situazioni. Sul vostro website scrivete che esso viene utilizzato per ‘descrivere mondi distanti, cattedrali polverose, foreste umide. Registriamo in città fantasma, tunnel della metro abbandonati e su sentieri di montagna dissestati’. Ci puoi spiegare meglio questi concetti e rivelarci quali sono le situazioni più utili per comporre la tua musica?
Credo che il concetto principale ruoti tutto intorno a dove registri. Per esempio io ero abituato a registrare molto nei tunnel della metro di Stoccolma durante alcuni album degli Atrium Carceri, e questo ha dato un certo colore all’esperienza di registrazione degli album e alla musica stessa.
Qui negli Stati Uniti, il fatto di registrare all’aperto, in città fantasma di montagna, ha fatto nascere un mio progetto post-apocalittico, i Sabled Sun.
Inoltre una volta l’anno, con la nostra collaborazione ispirata a Lovecraft, abbiamo la possibilità di utilizzare audio molto lontani dal posto in cui siamo, usando per esempio i field recording di Alphaxone (Iran), la qual cosa dischiude un grande ambito di creatività per tutti.
E quindi se volessimo associare un film, un quadro o un libro alla musica dark ambient?
Come film ti direi ‘Under the skin’, l’ho visto di recente quindi è ancora fresco nella mia mente, ha una grande colonna sonora. Dal punto di vista pittorico direi qualsiasi cosa di Zdzislaw Beksinski, mentre per la letteratura, manco a dirlo, qualsiasi cosa di H.P. Lovecraft.
Vivi ormai negli USA ed è tempo di elezioni presidenziali. Che idea ti sei fatto?
Un serpente contro un altro serpente. Credo che l’intera discussione sia troppo polarizzata per colpa dei social media, c’è una grave mancanza di chiarezza di pensiero in queste lezioni. La popolazione è molto più preoccupata per il futuro di entrambi i candidati.
Ok, Simon, grazie di tutto, a te le ultime parole.
Siate mentalmente liberi, venite a visitarci e meditate sulle nostre sonorità: http://cryochamber.bandcamp.com.
Articolo a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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