i400Calci presentano: Black Roses

Info

Pubblicato il:21/08/2013
Non vi preoccupate, anch'io ero convinto che l'horror-metal definitivo fosse Morte a 33 giri.
Diciamocelo: la giocava facile, con le comparsate di Gene Simmons e Ozzy Osbourne a garantirne il pedigree e i Fastway a rinforzare la credibilità della colonna sonora. Non che i Fastway abbiano esattamente mai spaccato il mondo, ma una costola dei Motorhead è una costola dei Motorhead.
Poi ho scoperto Black Roses.
"Black Roses", classe 1988, è il secondo film di John Fasano dopo quell'altro piccolo cult che è Rock'N'Roll Nightmare, più famoso principalmente per la presenza nel cast di quel caso umano che è Jon Mikl Thor, ma trattasi di filmettino amatoriale in cui si salvano giusto l'amore per il metal, un certo gusto per i pupazzetti e appunto quella macchietta di Thor.
Al contrario, "Black Roses" è (si sistema la cravatta) il film della maturità, in cui John Fasano fa appello a tutta l'esperienza accumulata, raccoglie i temi che maggiormente gli stanno a cuore e dirige come se fosse l'ultimo film che fa in vita sua*.
Per iniziare, immaginate una cosa a metà tra "Morte a 33 giri" e "Breakfast Club".
I Black Roses sono la band hard rock del momento, e stanno per tornare nella loro città natale per una serie di attesissimi concerti. Ovviamente i professori nelle scuole sono preoccupati dall'influenza che la band ha sui loro studenti, e questa è l'occasione per alcuni pregnanti scontri verbali tra diverse filosofie di vita, tra il corpo Steve Sanders. Steve Sanders dice un sacco di cose tecnicamente stupidissime, ma non importa perché HA RAGIONE: viva la libertà e il poter fare quello che ci pare e piace senza le regole socio-morali imposte da una società di matusa che non capisce, ecc... quelle cose lì. La tensione è alta, ma alla fine si decide di dare una chance a questi giovani che dopotutto hanno il diritto di sognare: i concerti non verranno boicottati/sabotati, ma ci si limiterà a mandare una delegazione di adulti a controllare che aria tira.
Ma i Black Roses sanno tutto e hanno un piano infallibile: si presentano sul palco vestiti bene e attaccano con una ballata nostalgica. I professori la ascoltano un po', poi dicono: "secondo me se un concerto inizia con una ballata significa inequivocabilmente che tutto il repertorio della band è di ballate, per cui possiamo alzarci e tornare a casa sereni" (che effettivamente non fa una piega). Ma come i prof girano l'angolo, SBAM! Via le luci, via i soprabiti alla Billy Joel, ed eccoli di colpo vestiti come i W.A.S.P. a inneggiare a ribellioni e perversità assortite. È una scena magistrale.
Dovete sapere, infatti, che i Black Roses sono per davvero demoni sotto mentite spoglie, arrivati in città proprio esattamente per corrompere le menti dei loro giovani fans, dove per "corrompere le menti" si intende possedere secchi in senso diabolico, tramite raggi laser ed effetti pupazzosi da scattare in piedi sulla sedia esultando.
Il giorno dopo sembra quasi tutto normale, tranne che gli studenti sembrano più fissati del solito con la band, e niente simboleggia tutto ciò meglio di un quarterback 17enne di 28 anni, che si fa prendere da improvviso raptus omicida per mettere le mani su qualche gadget gratis. Ma anche Steve Sanders non sta benissimo e, con lo sguardo perso di chi ha smarrito l'anima, decide di risolvere una volta per tutte il rapporto conflittuale col padre tramite composto e ragionevole sparo in da la fazza.
A prendere in mano la situazione è quindi uno dei professori, il più progressivo di tutti, nonché campione statale di baffi e maglioni orribili, che per comodità chiameremo Magnum... no, Magnum è troppo: lo chiameremo Medium P.I..
Il finale non ve lo racconto. In mezzo però succede di tutto, tra discussioni etico-sociali e omicidi improbabili a base di sani e vecchi mostri di gommapiuma come non se ne vedono più da secoli, tra cui uno che vede la vittima essere trascinata dentro un altoparlante dello stereo, e un altro epicissimo in cui Medium P.I. prende un demone a schiaffi con una racchetta da tennis.
E il tutto è ovviamente fatto con due lire, ma decoroso, e soprattutto con grinta da vendere e la sana consapevolezza di non potersi permettere di prendersi troppo sul serio.
Purtroppo non esiste un'edizione italiana, ma si può acquistare un ottimo dvd americano a buon prezzo.
DVD-quote suggerita:
"Per amanti del metal e dei mostri di gomma"
Nanni Cobretti, i400Calci.com

*non lo sarà. Il buon John si riciclerà principalmente come sceneggiatore, sfiorando la grande occasione con lo script di "Ancora 48 ore" e confermando il suo non-talento con quello di "Universal Soldier - Il ritorno", ma scrive con regolarità a tutt'oggi, per cui tutto sommato lo rispetto.
Da segnalare inoltre che i Black Roses non sono praticamente altro che i King Kobra, con Mark Free sostituito nell'apparenza ma non nella voce da un oggi affermato carismatico attore di Broadway chiamato Sal Viviano, e soprattutto con il mitico Carmine Appice alla batteria.
Articolo a cura di Laura Archini

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per questo articolo! Vuoi essere il primo?