Zippo - The Road To Knowledge

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2008
Durata:59 min.
Etichetta:Subsound Records
Distribuzione:PHD Code

Tracklist

  1. DON JUAN'S WORDS
  2. EL SITIO
  3. THE ROAD TO KNOWLEDGE
  4. HE IS OUTSIDE US
  5. CHIHUAHUA VALLEY
  6. ASK YOURSELF A QUESION
  7. LIZARDS CAN'T BE WRONG
  8. EL ENYERBADO
  9. THE SMOKE OF DIVINERS
  10. REALITY IS WHAT I FEEL
  11. MITOTE
  12. THREE SILVER CROWS
  13. DIABLERA

Line up

  • Dave: vocals
  • Sergente: guitar
  • Devis: guitar
  • Stonico: bass
  • Ferico: drums

Voto medio utenti

Brutta storia questi Zippo, un gruppo che da qualche anno riesce a smuovere in tutta tranquillità le fondamenta di un genere sempre più contaminato come quello dello Stoner Rock. Con il loro esordio si mostrarono al mondo underground soprattutto per la loro carica creativa, fatta di un possente Stoner venato da influenze Psichedeliche e da tradizionali inserti Doom Metal che tanto devono ai Black Sabbath. Dopo una incessante attività live (che sembra non fermarsi mai, anche all'estero) gli Zippo hanno deciso di raccogliere insieme tutta questa esperienza accumulata sui palchi, la risposta? Questo secondo album intitolato The Road To Knowledge, una degenerazione di ogni percezione umana, filtrata attraverso una carica musicale che spazia con una facilità estrema dagli anni 70 sino alle contaminazione made in Tool. Non so quanto possa aver influito il nuovo inserto in formazione di Devis (già chitarrista dei Sothis), anche perchè il lavoro di scrittura si è svolto quando ancora c'era Silvio Spina (quindi a Cesare quel che è di Cesare). Quello che si intuisce immediatamente rispetto all'esordio è una vena artistica più fluida e scorrevole, che bada meno alle etichette e ai dogmi per lasciarsi andare completamente in brani come El Sitio, The Road To Knowledge, dove la matrice Stoner si fa sentire eccome per poi arrivare a The Smoke Of Diviners e Mitote, canzoni difficili da catalogare, manifesti di pura evoluzione Rock. Gli Zippo riescono con maestria a stare con due piedi sia nello Stoner/Doom più tradizionale e allo stesso tempo nelle contaminazioni psichedeliche che emergono nella parte finale del disco, come in Three Silver Crows, il tutto con una determinazione unica. Pure essendo soltanto al secondo disco dimostrano grande maturità artistica, che passa attraverso visioni rallentate e lisergiche escursioni appena percettibili, per poi ricadere in un plumbeo impatto Hard Rock di altri tempi. Visto il periodo... potrebbe essere un ottimo regalo.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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