Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:42 min.
Etichetta:Eleven Seven Music

Tracklist

  1. RESCUE ME
  2. TIRED OF YOU
  3. TOO DRUNK...
  4. DREAMS
  5. TALK TO ME
  6. A CHILD CALLED "IT"
  7. DON'T GO AWAY
  8. FALLOUT
  9. ROSE
  10. ALL OF ME
  11. IMMINENT BAIL OUT
  12. CREAM

Line up

  • Josh Todd: vocals
  • Keith Nelson: guitar
  • Jimmy "Two Fingers" Ashhurst: bass
  • Stevie D.: guitar
  • Xavier Muriel: drums

Voto medio utenti

Con "Black Butterfly", i rinnovati Buckcherry danno un seguito a "15", il loro ritorno discografico pubblicato due anni fa con ottimi risultati di vendita.
Pur essendo lievemente inferiore a "15", il nuovo album ne ricalca abbastanza fedelmente il sound, confermando l'alternanza fra graffianti episodi di street rock e delicate ballad con un occhio alla classifica.
Senza mai lasciare la melodia da parte, "Black Butterfly" è senz'altro un disco piacevole ed energico, anche se non troppo originale: le citazioni a Guns N'Roses ed Aerosmith, infatti, si sprecano in canzoni come le trascinanti "Tired Of You", "Talk To Me" e "Rescue Me". Tracce di blues e country affiorano di tanto in tanto a completare lo spettro sonoro di Josh Todd e compagni, garantendo una varietà sufficiente a non annoiarsi durante l'ascolto. "All Of Me", per esempio, sembra davvero un brano d'altri tempi, con la sua atmosfera acustica e rilassata, mentre il singolo "Too Drunk To Fuck" è una "politically INcorrect song" dal testo sessista, declamato su una cadenzata e viziosa base musicale che ricorda i fumosi night club di Los Angeles.
Le ballate, una su tutte la convincente "Rose", sono piuttosto canoniche ma gradevoli e ognuna di esse potrebbe tranquillamente ripetere il successo di "Sorry", l'unica vera hit dei Buckcherry.
Troviamo anche un paio di brani, nella fattispecie "A Child Called IT" e "Imminent Bail Out" che sfiorano l'irruenza del punk e contribuiscono a tenere alto il livello di energia presente nell'album.
Tutto sommato "Black Butterfly" è un buon disco di hard rock stradaiolo, pesantemente influenzato dagli anni '70 e '80 e quindi adatto a tutti i fans "nostalgici". Ciò che manca è sostanzialmente una certa dose di originalità ma d'altra parte, l'hard rock è soprattutto volume, sudore e attitudine, tutte cose che su almeno metà di "Black Butterfly" sono molto ben rappresentate.
Recensione a cura di Michele 'Freeagle' Marando

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