Copertina 7,5

Info

Demo
Genere:Black Metal
Anno di uscita:2008
Durata:24 min.

Tracklist

  1. INTRODUZIONE
  2. MEHMET IL CONQUISTATORE
  3. COSTANTINOPOLIS
  4. ALLAH HUMANA
  5. EPILOGO

Line up

  • Farz: vocals, guitars, bass, keyboards
  • Argoth: drums

Voto medio utenti

Dopo la parentesi dell'avulso "Requiem Of A Dream" i siciliani Exultet si riaffacciano sulla scena con un nuovo lavoro che riprende il discorso iniziato con "Urbs Felix" ormai ben tre anni fa. Per chi non si ricordasse quell'ottimo demo (la recensione la trovate sempre su queste pagine), stiamo parlando di un black metal spirituale (!) con una forte connotazione storica radicata nella terra d'origine dei due musicisti. Anche se in realtà in questo caso la scena si è spostata fino a Costantinopoli, dove si sta per consumare il tragico assedio che porterà la città a diventare la capitale dell'impero Ottomano, guidato da Maometto II. Molto curata come sempre quindi la parte concettuale, e ovviamente anche quella prettamente musicale non è da meno. Il black metal sinfonico della band è infatti sempre e continuamente infarcito di atmosfere orientaleggianti, che unite al gusto melodico delle chitarre formano un insieme ben riconoscibile, oserei dire un vero e proprio marchio di fabbrica! Purtroppo queste ottime idee sono un po' vanificate da una produzione certamente non all'altezza: i suoni sono grezzi e impastati, non in grado di rendere giustizia alle mille sfaccettature che compongono "Constantinopolis". Lo stesso discorso vale per la voce, che diventa spesso un puro accessorio perdendo la forza espressiva che dovrebbe avere. Devo ammettere di non essermi accorto del cantato in italiano finché non ho letto i titoli dei brani. Questo è sicuramente un merito da ricondurre alla band e alla sua ricerca continua di soluzioni pregiate e innovative, che sfocia anche nei numerosi samples atti a condurre l'ascoltatore nel vivo della battaglia. Ma non messi a caso, intendiamoci, bensì in maniera accurata e sempre sensata. Peccato per la registrazione un po' troppo approssimativa, ma forse non è responsabilità completa di questi ragazzi. D'altronde se i mezzi economici sono quelli che sono e in cinque anni di onorata attività solo un'etichetta iberica si è accorta di loro, di chi è la colpa?
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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