Copertina 6,5

Info

Demo
Genere:Black Metal
Anno di uscita:2007
Durata:26 min.

Tracklist

  1. INTRO
  2. VACUUM
  3. BURNING TEARS
  4. CURSED BLAZON
  5. CLAIMED THRONE

Line up

  • Ghnorth: guitars
  • Nachfolger: bass
  • Morgoth: vocals
  • Saevus: keyboards
  • Infrusta Druido: drums

Voto medio utenti

Posso solo immaginare quanto sia difficile emergere per un gruppo attivo nell'underground della scena black metal. Passato l'hype degli anni Novanta, finita in un certo modo la ricerca musicale insita nel genere (spostatasi verso altre direzioni), affollatosi il mercato di cloni di infimo livello... la situazione non può certo dirsi rosea, anche per chi ha talento da mostrare. Come avrete già capito dal preambolo è proprio questo il caso dei pugliesi Chaos Age, attivi solamente da un paio d'anni ma già arrivati a padroneggiare un più che discreto livello compositivo. Tutte le quattro tracce comprese in "Claimed Throne" (esclusa la trascurabile intro) mostrano elementi degni di nota, e si fanno apprezzare per una buona varietà di fondo. "Vacuum" è aggressiva e veloce, ma non rinuncia a momenti sinfonici grazie all'apporto delle tastiere, che nella musica dei Chaos Age rivestono un ruolo di primissimo piano. Da notare anche l'ottimo break di chitarra che non può non riportare alla mente gli Immortal, sicuramente una delle fonti d'ispirazione principale per la band barese. La successiva "Burning Tears" si fa apprezzare in particolare per l'ottimo attacco, in cui il gruppo mostra anche buone capacità tecniche, e per l'imprevedibile apparizione di una voce femminile che regge con estrema dolcezza la parte centrale. Molto interessante anche la parte pianistica, in stile Dimmu Borgir di "Stormblast". Si continua con "Cursed Blazon", più lenta e cadenzata, ma allo stesso tempo meno coinvolgente degli episodi precedenti, anche a causa di una prestazione vocale un po' troppo approssimativa. Meglio di sicuro la conclusione affidata alla title track, che con alterna esplosioni di violenza a parti più cadenzate, sempre accompagnate dal riuscito tappeto di tastiere. Tutti i venticinque minuti risultano comunque ben riusciti e mantengono vivo l'interesse nell'ascoltatore, anche grazie a una produzione niente male. Resta sicuramente qualcosa da migliorare sotto il profilo della personalità, ma le premesse ci sono, eccome!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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