Copertina 8

Info

Anno di uscita:2008
Durata:59 min.
Etichetta:ProgRock
Distribuzione:ProgRock

Tracklist

  1. TIME PIECES
  2. FUTURE AWAITS
  3. 11
  4. AUTUMN
  5. EL DIABLO SUELTO
  6. COMING DOWN AGAIN
  7. VOICE OF THE STORM - PART 1
  8. VOICE OF THE STORM -PART 2

Line up

  • Felix Duque: vocals
  • Eric Baule: guitars
  • Rafael Paz: keyboards
  • Pedro Misle: bass
  • Eduardo Benatar: drums

Voto medio utenti

Scelti da Mike Portnoy come supporto al tour sudamericano 2008 dei Dream Theater, i venezuelani RC2 nascono dalle ceneri dei Radio Clip, autori di 4 dischi dal discreto successo in patria nel periodo 1988-94. Trasferitasi in Spagna a causa della cattiva situazione politica, la band ha passato i restanti anni nel tentativo di raffinare e rinnovare un sound che dopo "RC2" (2003) combina ora in modo perfetto il prog più classico e sinfonico con il prog metal alla Dream Theater, felici incursioni nelle ritmiche sudamericane e nello stile chitarristico di Santana. Composizioni ed arrangiamenti molto sofisticati e pieni di gusto per la melodia fanno da cornice a brani della durata medio-lunga in cui predominano le parti strumentali sul cantato in perfetto stile La Brie di Felix Duque, cascate di Hammond e Mellotron si alternano a tastiere più moderne e cambi di tempo sempre ben riusciti, in particolare nell'opener "Time pieces", 10 minuti sospesi tra atmosfere sognanti, passaggi di piano, parti strumentali di alta scuola prog metal. La successiva title track parte con toni soffusi ed esplode dopo un minuto e mezzo in una poderosa parte strumentale dal ritmo alterno in cui le dolci atmosfere guidate da voce, cori, piano e chitarra vengono interrotte da un guitar solo elettrico.
"11" è aperta da un corposo duetto basso-batteria, anticipo di un brano che farà la piena gioia dei fans di Rush e Dream Theater condito da una parte centrale strumentale zeppa di cambi di tempo e tastiere dal sound vintage (Yes, Uriah Heep), ancora prog metal sofisticato e tecnico in "Autumn", un lungo intro strumentale su cui domina una chitarra alla Santana, un cantato che si avvale di un'atmosfera calda e soffice (Beatles) alternato a forti slanci strumentali tra cui un poderoso solo di Hammond. La strepitosa bravura tecnica unita alle influenze rock neoclassiche e latino americane (chitarre acustiche e banjo) è il fiore all'occhiello della strumentale "El diablo suelto", sintesi di perfetta armonia unita alla voglia dei singoli di non eccedere mai in forzati virtuosismi, mentre il suono del synth unito ad un cantato filtrato dà a "Coming down again" un tocco di modernità ad un brano di hard prog melodico che non avrebbe sfigurato in "Images and words" o "Awake". La suite "Voice of the storm" è divisa in una prima parte strumentale che vede l'alternarsi delle ritmiche sudamericane ai virtuosismi prog con particolare attenzione ad un guitar solo finale in stile Pink Floyd che incontrano i Dire Straits, preludio ad una seconda parte inizialmente debitrice alle tastiere dei Marillion di "Market square heroes" e poi riportata su binari prog metal più melodici e lineari con arpeggi di chitarra e poderosi drumming, una struttura che viene spezzata nella parte centrale tra assoli di tastiere new prog e chitarre, nel finale una forte accelerazione di ritmo conclusa da un'atmosfera più calma (piano, voce, batteria dal ritmo lento) omaggio in ricordo degli Yes di "Tales of topographic ocean" ("Ritual, le son de soleil").
Niente di nuovo sotto il sole, ma il disco è suonato con grande passione, ben prodotto e combina due stili difficili da unire nelle strutture di un singolo brano.
Acquisto obbligato per i fans delle bands già citate nonchè per quelli che amano le melodie sofisticate dei Sieges Even di "Art of navigating by the stars".
Recensione a cura di Carlo Viano

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