Copertina 8

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2008
Durata:54 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:EMI

Tracklist

  1. SHOUTING AT A FUNERAL
  2. OPULENT MAELSTROM
  3. JATO UNIT
  4. AZURE HAZE
  5. CASHMERE SHIV
  6. RACE AGAINST DISASTER
  7. SACRISTY
  8. DEVIL THEORY
  9. MILES OF MACHINES
  10. DEPARTURE

Line up

  • Jeff Loomis: guitars
  • Michael Manring: bass
  • Mark Arrington: drums
  • Ron Jarzombek: guitars
  • Pat O'Brien: guitars

Voto medio utenti

Esordio solista del chitarrista dei Nevermore Jeff Loomis, musicista di prim’ordine molto vicino alle sonorità di Yngwie Malmsteen e Jason Becker. Esecutore d’eccezione Loomis ha nella tecnica d’esecuzione il suo marchio di fabbrica e in questo cd strumentale, grazie anche alla collaborazione di musicisti di peso come Ron Jarzombek (Watchtower), Michael Manring (bassista degli Skol-Patrol e Attention Deficit), Pat O’ Brien (Cannibal Corpse), Mark Arrington e il produttore Neil Kernon, realizza un formidabile lavoro di qualità.
Registrato ai Robert Lang Studios a Richmond Beach Washington, Zero Order Phase ci permette di apprezzare le immense qualità di un grande professionista della scena metal, uno shredder strabiliante.
L’album si apre con l’heavy "Shouting At A Funeral" e le affinità vicine ai Nevermore sono evidenti, un pezzo dal tiro micidiale. Grande ritmica con "Opulent Maelstrom" momento in cui si esaltano ed evidenziano con decisione le immense doti di un chitarrista superbo, tutte qualità che si riflettono nella fantastica Jato Unit impreziosita dall’apporto dell’eccellente chitarrista Ron Jarzombek noto per essere uno dei più innovativi musicisti progressive metal. La melodia si fà largo con dirompente abilità grazie alla magica "Azure Haze" fino ad arrivare a "Cashmere Shiv" sicuramente una delle situazioni musicali più interessanti e creative di Loomis, condita da cambi ritmici spettacolari. "Race Against Disaster" dall’atmosfera cupa, è senza dubbio il motivo che esalta ed evidenzia le eccelse doti del guitar hero, grandi le emozioni anche nella seguente "Sacristy" ricca di atmosfere suggestive e dall’intrigante dolcezza. "Devil Theory" si impone per la compattezza e corposità dei suoni che risultano ben articolati e di grande effetto, particolarità che ci conducono all’ascolto di "Miles Of machine" in cui convergono le svariate anime compositive del musicista di Seattle. "Zero Order Phase" si conclude con l’introspettiva "Departure" eseguita con delicatezza e ricca di accurati e minuziosi arrangiamenti.
Inutile rimarcare lo spessore di questo bellissimo lavoro, realizzato con grande professionalità da un musicista semplicemente talentuoso in grado di distribuire con classe tutto il suo potenziale e riuscendo a rendere l’ascolto sempre vivo. Un artista da non perdere di vista e in grado di appagare totalmente i palati più fini e tutti gli appassionati dell’intera scena metal.
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 ott 2008 alle 08:17

Bello ma difficile. Si ascolta tutto godendo ma se non si è amanti dei dischi strumentali e soprattutto chitarristici, beh... è tosta arrivare in fondo.

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