Valerian Swing - Draining Planning For Ears Reflectors

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:45 min.
Etichetta:Rising Works Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. THE LITTLE PRINCE FINALLY EXPLODES
  2. NEVER ENDING ACCUSATIVE - STORM IN A SPACE LOO
  3. MR. “I NEVER LAUGH” LAUGHS
  4. IT IS DIFFICULT FOR US TO EXPLAIN OUR WAY OF DECONTEXTUALIZING MUSIC, EXPECIALLY BECAUSE OF A CONUNDRUM: WHAT IF SKIN SUDDENLY GETS PERMEABLE?
  5. ALSOSUPERHEROESENDPARTTWO.A.P.
  6. SHITTY PUDDING PEARL
  7. FRACASSIUS AND HIS WAY OF COPYING AND PASTING
  8. TERROR FROM THE APPLE SIDE ONCE MORE

Line up

  • Raffaele Marchetti: vocals
  • Stefano Villani: guitars
  • Alan Ferioli: bass
  • Davìd Ferretti:drums

Voto medio utenti

Dalla patria di Ligabue, Correggio, arrivano questi Valerian Swing, qui al debutto, anche se all’attivo hanno anche un demo.
Questo “Draining Planning For Ears Reflectors” è sostanzialmente un disco emocore, anche se la melodia è comunque di tipo intimista, mai prona a qualsivoglia forma di easy-listening. C’è un’atmosfera malinconico (forse sarebbe meglio dire melanconica) in questo disco che non sfigurerebbe in un lavoro gothic, e spesso la musica suggerisce visioni oniriche, dilatate, psichedeliche.
Dicevo che è un lavoro sostanzialmente emo perché possiamo dire che buon 75% disco è basato su queste liquide digressioni, che pur tuttavia lasciano il posto alla rabbia cieca della band, che si manifesta attraverso le più svariate forme dell’hardcore estremo, sia esso math, noise o postcore, quando non attraverso stacchi free jazz.
La band mostra buone capacità anche se, a mio modesto parere, non sfruttate a fondo, con un songwriting troppo sbilanciato verso la melodia, la qual cosa fa sembrare i momenti più violenti come il tentativo estemporaneo della band di sembrare cool, mostrando i muscoli. I muscoli, oltre che mostrati, vanno usati.
La band lo fa bene in “It Is difficult For Us…”, canzone dal titolo wertmulliano e lunga ben 11 minuti, duranti i quali la band sciorina tutto la propria scienza e il proprio talento.
In defintiva un buon debutto, con qualche ingenuità di troppo, ma che lascia ben sperare per il futuro.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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