Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:50 min.
Etichetta:Mascot
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. BLACK ROOM
  2. KRUX
  3. NIMIS
  4. SIBIRA
  5. OMFALOS
  6. ENIGMA EZB
  7. POPOCATEPETL
  8. EVEL RIFAZ
  9. LUNACHOD

Line up

  • Mats Leven: vocals
  • Jorgen Sandstrom: guitar
  • Peter Stjarnvind: drums
  • Leif Edling: bass

Voto medio utenti

E Leif Edling colpì ancora. Non pago di avere resuscitato i Candlemass in formazione “epica”, di aver infuocato i palchi nell’estate del 2002 e di aver dato alla luce un paio di titoli, un live ed una raccolta di inediti et similia, il vulcanico bassista/compositore svedese ha anche trovato il tempo di divertirsi insieme a Peter e Jorgen degli Entombed in compagnia del singer Mats Leven. Il risultato è questo primo omonimo disco di una band che, diciamolo subito, è molto più che un semplice side project. Arrivando al contenuto di “Krux”, va precisato immediatamente che l’intero lavoro è stato scritto, come quasi sempre è accaduto quando vi è Leif Edling di mezzo, dallo stesso bassista, ovvio quindi che alcuni rimandi alle band passate e presenti del mastermind dei Candlemass siano riscontrabili. Non vi aspettate però nulla che suoni come una fotocopia dei primi Candlemass, degli Abstrakt Algebra o dei Candlemass mark II, visto che in fin dei conti i Krux mostrano fin da subito un’identità propria ben marcata. Musica metal, pesante ma non opprimente come il doom, forse si potrebbe dire Candlemass meets Entombed (ultimo periodo), ma ciò servirebbe solamente a descrivere una delle facce dei Krux. Una volta tanto i molti nomi che la biografia allegata al cd cita (si va da King Diamond ai Judas Priest) possono essere condivisibili, almeno se si pensa che un paio di riferimenti non bastano assolutamente a far chiarezza. Malgrado sia da molto un amante di tutto quello che ha composto Leif Edling, non è per me facile descrivere l’operato dei Krux, diciamo quindi che in questo esordio degli svedesi convivono le varie anime del suo autore, e che non sarà difficile che alcuni di voi possano pensare agli Abstrakt Algebra (band metal progressiva di Leif) o che altri vengano trasportati in “spaziali”atmosfere nell’ultima lunghissima traccia “Lunachod”. In fondo sorprendente, anche perché rivela un musicista che dopo vent’anni di carriera e dopo aver dato il là al doom epico riesce ancora a trovare spunti degni di nota cimentandosi con un nuovo gruppo. L’omonimo Krux è allo stesso tempo un platter che farà la gioia di molti fan dei Candlemass ma che potrebbe risultare gradito anche a tutti coloro che sono amanti dell’heavy metal in genere.
Recensione a cura di Alessio Giampà

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