Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:33 min.
Etichetta:Costa Ovest Records
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. PAZZIA
  2. MI FERISCI
  3. SENTO IL BISOGNO
  4. SEI MILIONI DI STELLE
  5. TV
  6. SETTIMO GIORNO
  7. PAROLE CATTIVE
  8. SONO UN RE
  9. SOLO LACRIME

Line up

  • Marco Biuller: vocals
  • M*a*m*O: guitar
  • Alex “Pirate to hell” Saladini: guitar
  • Vale “Gigolo” Sereni: bass
  • Simone “Colpo” Buratti: drums

Voto medio utenti

J27… con un monicker (e un disco) richiamante alla memoria uno dei tanti miti “maledetti” di cui si nutre l’immaginario culturale del più “temibile” e seducente dei generi musicali (Janis Joplin, Jim Morrison, Jimi Hendrix, tre personaggi fondamentali del settore, “eccessivi” in ogni loro manifestazione, defunti “misteriosamente” tutti a 27 anni), un altro gruppo di “belle speranze” tenta di affermarsi nel difficile mondo del rock duro (in) italiano.
Iniziamo dai testi, spesso nota dolente di questo particolare ambito artistico: il giudizio è senz’altro positivo, le parole vengono scelte con cura, discreta arguzia e anche la loro calibrazione metrica appare adeguata e fluida.
Dal punto di vista musicale, assistiamo ad un melange piuttosto ben congeniato tra cultura “classica” e tendenze più “moderne” (seventies hard rock, grunge, street e qualche inflessione tipicamente alternative), il quale si manifesta attraverso vibranti strutture vocali applicate su un viscerale tessuto chitarristico e su persuasive architetture melodiche. Gli esiti complessivi sono, dunque, piuttosto apprezzabili, soprattutto grazie a “Pazzia” (intensa e strisciante), “Sento il bisogno” (notturna e lacerata), “Settimo giorno” (una perla di malinconia e intensità, assai interessante anche sotto il profilo concettuale) e “Solo lacrime” (drammatica e dolorosa), seguite a ruota da “Mi ferisci” (istantanea e persuasiva), “Tv” (irruente e randagia) e “Parole cattive” (trascinante e groovy), per un dischetto dal rilevante gusto espressivo globale.
Tecnicamente ed “attitudinalmente” piuttosto adeguati, i J27 per vedere schizzare verso l’alto le proprie quotazioni alla “borsa” del rock tricolore, dovrebbero probabilmente solo incrementare di un pizzico la caratterizzazione delle loro composizioni, ma nonostante ciò il titolo appare già abbastanza solido da garantire plausibili soddisfazioni a chi deciderà fin da ora di accordargli la sua fiducia “d’investitore”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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