Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:43 min.
Etichetta:Ukdivision Records
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. BACK INTO MY LIFE
  2. SHADOW
  3. LIKE AN ANGEL'S SCREAM
  4. INSIDE THE TUNNEL
  5. RIDE INTO THE FOG
  6. LIKE IT WAS YESTERDAY
  7. THROUGH THE DESERT
  8. THE GOLDEN BEAMS ISLAND
  9. WHAT I WANT
  10. UNDER THE SAME GOD

Line up

  • Carmelo Sgroi: guitars, vocals
  • Ignazio Cannavò: bass
  • Claudio La Rosa: drums

Voto medio utenti

Se siete amanti della natura selvaggia, delle passeggiate alla ricerca di sé stessi, della voglia di perdersi in paesaggi pieni di colore allora gli Sky In Land fanno assolutamente per voi! D'altronde con un titolo come "Through The Desert" e una copertina che sprizza voglia di viaggiare da ogni pixel non è possibile pensare ad altro... sono sicuro infatti che il loro rock scanzonato ma intelligente colpirà il vostro grigiore! Peccato che seguire le liriche della band sia abbastanza difficile a causa della discrepanza tra la tracklist riportata nel booklet e il vero ordine delle canzoni... ma tant'è, anche dal punto di vista musicale di carne al fuoco ce n'è davvero molta. Non sono solitamente un grande amante di questo genere, ma devo ammettere che gli Sky In Land giocano alla grande le loro cartucce, grazie all'ottimo lavoro della chitarra sempre alla ricerca delle migliori armonizzazioni e di una sezione ritmica precisa e spesso anche sopra le righe. Non solo mid-tempos, comunque, ma anche pezzi (come l'opener "Back In My Life) più ritmati e pieni di vitalità, quasi punk-rock oserei dire! Un pizzico di amaro in bocca me l'ha lasciato invece la prestazione vocale, ottima quando si tratta di salire ai piani alti, ma un po' carente e sgraziata sulle tonalità basse, che il cantante predilige nei momenti più introspettivi e intimisti. Ma sempre di peccatucci veniali si parla, visto che per il resto la musica degli Sky In Land è ben congegnata e "accattivante" al punto giusto grazie a ritornelli e melodie di facile presa. D'altronde, se l'uscita di "Through The Desert" è avvenuta per un'etichetta inglese possiamo dedurne due fatti: 1) le produzioni nostrane sono sorde nei confronti dei talenti italici; 2) le capacità del gruppo sono tali da giustificare una distribuzione a livello europeo. Dopo tutto questo ben parlare, come spiegare il voto non eccelso? Beh, solo per la presenza di pezzi che mi sono sembrati dei semplici filler rispetto a quelli che sono gli episodi migliori del lavoro (la già citata opener, per esempio), e tirano giù di molto la qualità complessiva. E' la mia opinione personale, comunque... nessuno vieta di apprezzarle tutto e di perdervi in quel posto dove il cielo è sempre blu e il mare è sempre verde!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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