Questi Grenouer provengono direttamente dalla Russia, e a ben guardare negli anni hanno pubblicato una buona dose di albums, tanti abbastanza da consentirgli una pesante evoluzione sonora, che li ha portati dal Thrash/Death Metal iniziale fino all'odierno Crossover/Nu/Industrial Metal, insomma un calderone ricco di influenze. Alla luce di questa doverosa introduzione è però giunto il momento di parlare di questo nuovo Lifelong Days, ossia il classico disco che dal punto di vista della forma risulta ineccepibile grazie ad una produzione veramente ottima e al passo con i tempi, peccato però che il rovescio della medaglia sia più crudo. I Grenouer mancano di idee, e si vanno arrampicando sugli specchi di una presunta vena artistica fatta di groove, riffs e ritmiche contorte che ricordano i Meshuggah, come in Take Off The List, oppure i Korn di metà carriera. Non tutto è da buttare, e mi riferisco alle capacità tecniche dei musicisti coinvolti, ma questo non è un fattore che può bastare, perchè ascoltando canzoni come With No Concern, Finding The One e Indecent Loyalty sembra che tutto si fermi, tutto diventa immobile, la musica sembra non riuscire a scorrere via, si appesantisce tremendamente. La ricerca del groove a tutti i costi purtroppo per i Grenouer non paga affatto, ma li condanna in qualche modo a fare la figura dei cloni (Meshuggah, Korn...). Ripeto, ottimamente registrato e suonato, ma inutile sotto tutti gli altri punti di vista.
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