To Kill - When blood turns into stone

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:29 min.
Etichetta:GSR Music
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. ABYSS
  2. TO LIVE AND DIE IN VAIN
  3. HOLLOW
  4. WHEN BLOOD TURNS INTO STONE
  5. GOLEM
  6. NOW OR NEVER
  7. KINGDOM COME
  8. NUMBERS SAY I SHOULD BE GONE BY NOW
  9. DEEP BLUE
  10. ANY GIVEN DAY
  11. RUINS

Line up

  • Joshmosh: vocals
  • U-Go: guitar
  • Camilla: guitar
  • Tommi: bass
  • Jai: drums

Voto medio utenti

Continuano ad arrivare sorprese dalla GSR, etichetta olandese che sta sfornando una serie di dischi hardcore davvero notevoli, uno dietro l’altro. Questa volta tocca ai To Kill, e ancora una volta ci troviamo davanti ad una band romana, come gli Strength Approach, recensiti un mesetto fa. Anche in questo caso i punti di riferimento sono quelli dell’hardcore americano, con richiami agli Youth Of Today, e con i brani che si snodano secondo i canoni classici del genere, quindi con alternanza di sparate in up-tempo e rallentamenti più carichi e rocciosi.
Il sound risente di una leggera metallizzazione, specie per il suono delle chitarre e per alcune parti di doppia cassa, senza però snaturare la proposta finale del combo capitolino. Detto ciò, mi sembra giusto sottolineare come, però, i To Kill pecchino leggermente rispetto ad altri loro compagni di merenda, in quanto alla lunga il cd tedia un pochino. Certo l’impatto sonoro c’è, la rabbia pure (non è un caso la loro appartenenza al movimento straightedge), e penso che in sede live la band abbia più di qualcosa da dire, però in studio manca quel quid in più che ti fa sobbalzare dalla sedia, quel coro che ti si stampa in testa, quel riff assassino che ti frulla il cervello.
Il gruppo punta tutto sull’impatto sonoro, e fin qui ci siamo, però una proposta leggermente più differenziata forse avrebbe giovato al risultato finale. Con questo non voglio affatto dire che “When blood turns into stone” sia un brutto disco, ma il rischio è che resti infangato nella moltitudine di uscite simili, proprio per la mancanza di quel qualcosa in più di cui parlavo prima. Quindi, se in un album cercate solo la violenza per sfasciarvi una mezz’oretta i To Kill fanno al caso vostro. Se oltre all’attacco cieco cercate anche qualche soluzione armonica più particolare potreste restare leggermente delusi dopo aver ascoltato il cd.
Per dovere di cronaca segnalo, come brani migliori del lotto, la opener “Abyss”, “Hollow”, la più variegata “Kingdom come” e “Ruins”. Un cd per hardcore maniacs e fans di Terror, Intergrity, Have Heart…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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