Copertina 7,5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2008
Durata:43 min.
Etichetta:Mascot Records
Distribuzione:Edel Italia

Tracklist

  1. SOUNDS OF IMPALEMENT
  2. HERETIC'S FORK
  3. NOISEMAKER'S FIFE
  4. PITY BELT
  5. CLEANSING THE SOUL
  6. THE JUDAS CRADLE
  7. PEAR OF ANQUISH
  8. THE LEAD SPRINKLER
  9. SCAVENGER'S DAUGHTER
  10. REQUIEM

Line up

  • John 5: all guitars, banjo, bass
  • Tommy Clufetos: drums

Voto medio utenti

Arriva il quarto album solista per John 5, chitarrista noto ai più come ex "discepolo" di Marylin Manson, ma che in realtà sfoggia un curriculum di tutto rispetto, avendo partecipato a produzioni di tutto rispetto, da David Lee Roth ai 2wo di Rob Halford, dai Lynyrd Skynyrd (per cui sta attualmente componendo) a Rob Zombie, con il quale collabora ormai da anni. E forse, al "reverendo", il buon John deve più per l'immagine horror/gothic (e di certo, per la fama internazionale) che non per una effettiva crescita artistica, visto che quello con Manson può ormai tranquillamente essere considerato come un passaggio tra i tanti nella carriera di questo bravissimo chitarrista.

Passiamo adesso a parlare di questo Requiem, e facciamolo cominciando dall'involucro. La copertina, così come le foto all'interno del booklet, ancora una volta richiamano a quell'immaginario orrorifico tanto caro a Manson e soci, ed anche a dare una lettura veloce ai titoli, le tematiche sembrano perfettamente coincidere con questo scenario. Ma, tolta la scorza, questo altro non è che un eccellente dischetto di rock strumentale e, precipuamente, chitarristico, suonato quasi per intero da John (c'è il solo Tommy Clufetos alla batteria), nel quale il nostro si cimenta con un heavy rock sostenuto e veloce, intervallato qua e là con delle divagazioni da vero amante dello strumento: parlo, udite udite, di inserti bluegrass, momenti al banjo, stacchi in puro fingerpicking (Chet Atkins è proprio dietro l'angolo); ma, ovviamente, sono solo piccole ciliegine disseminate su una torta di solido rock muscoloso, dove lo stile di John non fa fatica a ricordare Marty Friedman, Paul GIlbert in un certo uso dello sweep picking, il tutto condito con piccole dosi di salsa elettronica che infarcisce, senza snaturarne il sapore, questo prodotto.

Inutile, a parere di chi scrive, un'analisi track-by-track, in un prodotto interamente strumentale dove le tracce, spesso e volentieri, si incastrano l'una all'altra senza soluzione di continuità, creando, spesso volutamente, atmosfere inquietanti. Utile, invece, sottolineare l'enorme bagaglio tecnico di John, che in questo platter riesce a fondere le sue doti allo strumento con composizioni davvero azzeccate, mai banali e molto varie, sia nello stile che nella "messa in opera", grazie alla sicura padronanza e all'utilizzo di più tecniche chitarristiche, che vengono abilmente mischiate senza però mai perdere di vista la dimensione d'insieme della struttura-canzone, che da questa operazione ne esce rafforzata e non appesantita.

Insomma, il ritorno di John 5 è decisamente un ritorno in gran spolvero, con un disco dannatamente bello, mai banale e dimostrativo del variegato stile di uno dei più talentuosi chitarristi in giro sulla scena al momento.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.