Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2008
Durata:37 min.
Etichetta:Dark Essence Records

Tracklist

  1. THE SPIRIT OF MASCULINITY
  2. BORN IN A GRAVE
  3. DETONATE
  4. MAN TO MAN (WARFARE)
  5. VICTIMS
  6. SMOKE EM OUT
  7. HATE AT LAST SIGHT
  8. TENSION IN THE STRONGHOLD
  9. MARCH OF THE VETERANS
  10. PROVE YOUR PAIN
  11. LAST DAWN

Line up

  • Stud Bronson (Tore Bratseth): vocals, guitar
  • Lust Kilman (Ole Walaunet): guitar
  • Colt Kane (Kai K. Lie): bass
  • Morden (Tormod Haraldson): drums

Voto medio utenti

Ho conosciuto The Batallion assolutamente per caso… l’anno scorso ero ad Oslo e li ho visti suonare al Maiden Club di spalla agli Audiopain. Ricordo che rimasi molto colpito dal loro show, tanto che tornato in Italia decisi di informarmi per capire chi si celasse dietro quel progetto, oltre naturalmente a Tore Bratseth, che i più attenti di voi ricorderanno per il suo passato negli Old Funeral, cult band norvegese dove militarono, tra gli altri, Varg Vikernes, Demonaz e Abbath. E proprio con quest’ultimo Tore ha messo su i Bombers, tribute band dei Motorhead. Un personaggio di un certo spessore, quindi, che ha scelto per la sua nuova band membri di Borknagar, Deathcon e Grimfist, una sorta di supergruppo norvegese, in pratica…
Con queste premesse “Stronghold of men” non poteva che essere un ottimo cd, e infatti così è. Ovviamente questo è un lavoro riservato quasi esclusivamente agli amanti delle sonorità black/thrash primordiali, quindi se siete cresciuti a pane e Celtic Frost avrete di che godere ascoltando l’album. Pezzi semplici e dalla struttura lineare, che però nascondono riff che colgono nel segno, ma a colpire ancora di più è la voce di Tore, assolutamente old style, come un album di questo tipo richiede. Niente scream acido o esagerato quindi, ma solo tanta malvagità nelle sue corde vocali. Nel cd troviamo di nuovo tutti e quattro i pezzi contenuti sull’omonimo EP di esordio, più un’altra manciata di ottimi brani, sette per la precisione. Tra questi segnalerei senz’altro “Victims”, con il suo strano riff iniziale, che già durante il concerto al Maiden mi colpì, la successiva “Smoke em out” e “March of the veterans”, classico brano che farebbe la felicità di Fenriz. Ed è proprio a chi ragiona come lui che è consigliato questo cd. Se amate le sonorità grezze e dirette con “Stronghold of men” farete un salto tra la fine degli ’80 e l’inizio dei ’90. Infatti se non fosse per la produzione, più moderna e definita, non fatichereste molto a collocare quest’album proprio in quel periodo lì. Per il resto poco altro da aggiungere… Tore Bratseth si dimostra personaggio di spicco della scena black norvegese, che disco dopo disco sta riscoprendo sempre di più l’essenza primordiale di questo genere, il che non è affatto male, dopo l’abboffata di finte black metal band tutte face painting e borchie ma prive del vero spirito nero.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.