Escono dalle foreste per la seconda volta nella loro vita anche i Tedeschi Nordafrost, un quartetto agguerrito e devoto al più classico del Black Metal, appesantito però ogni tanto da inserti tipicamente Thrash Metal in sede ritmica, per non parlare di certe soluzioni stilistiche che richiamano gli Immortal del periodo Blizzard Beasts e giù di li. Ovviamente (come penso riusciate ad immaginare) questo Back To The Shores Of Grey non inventa proprio nulla, semmai consolida un immaginario che è entrato ormai di diritto nei sogni di qualsiasi metallaro del globo, a partire dalla tipica copertina in bianco e nero, con quale soggetto? Un paesaggio freddo e invernale, ma dai?! Le apparenze ingannano, e se al primo contatto sembrano l'ennesima band clone (per alcuni versi questo sono) riescono a farsi apprezzare per un Black Metal comunque sia vivo, che trasmette ottime sensazioni e fila via liscio senza neanche troppi intoppi. Le migliori canzoni vengono poste in apertura, e non credo nemmeno sia una scelta casuale, ed ecco quindi le varie Feverish Phantasmagoria, Cursed Despot e Carnal Worship. In Germania in fatto di Black Metal esce decisamente di meglio, ma questi Nordafrost sanno il fatto loro, semmai vi consiglio di sbrigarvi, il disco è limitato a sole 2000 copie, proprio "tru ivol black metal questi ao!".