Copertina 9

Info

Anno di uscita:2008
Durata:80 min.
Etichetta:Dockyard 1

Tracklist

  1. WE RULE THE NIGHT
  2. I’M ON FIRE
  3. THY KINGDOM COME
  4. IMAGE OF A FAUN AT TWILIGHT
  5. NOBLE SAVAGE
  6. FIGHT TOOTH AND NAIL
  7. THE EVIL IN HER EYES
  8. ROCK ME
  9. DON’T CLOSE YOUR EYES
  10. THE ANGEL OF LIGHT
  11. OBSESSION (IT BURNS FOR YOU)
  12. LOVE AND DEATH
  13. WHERE ARE YOU RUNNING TO
  14. COME ON AND LOVE ME
  15. THE SPIRIT OF STEELE
  16. THE PYRE OF KINGS
  17. FIGHT TOOTH AND NAIL (ROMAN SWORD RE-MIX)
  18. NOBLE SAVAGE (EARLY TAKE & MIX)

Line up

  • David DeFeis: vocals, keyboards, orchestration and …sword
  • Edward Pursino: guitars
  • Joe “O” Reilly: bass
  • Joey Ayvazian: drums

Voto medio utenti

Come “forse” già sapete, qui ad Eutk siamo parecchio affezionati al concetto di “Gloria”.
Non posso che essere molto felice, quindi, di poter parlare della ristampa di uno dei dischi che ritengo maggiormente “gloriosi” dell’intera storia dell’heavy metal statunitense.
“Noble savage” è un po’ il manifesto dell’arte suprema dei Virgin Steele, una band che condivide con i mitici Manowar (indimenticabile fu un loro storico tour in comune, che purtroppo non toccò l’Italia, dove accanto a DeMaio e soci si esibirono gli Skanners … ah, quanti ricordi!) lo scettro di propugnatori del metallo epico ed eroico elevato alla sua massima potenza, quello splendido suono forgiato in una lega incontaminata ed indistruttibile, pronta a sfidare senza timori il trascorrere del tempo e la successione delle mode.
Non è un caso, infatti, che la bellezza di questo Nobile Selvaggio si sia conservata intatta negli anni, potente e prepotente nel suo inattaccabile lirismo enfatico e magniloquente.
Quando uscì la prima volta, nel 1985, licenziato dall’indie canadese Cobra (segno che le majors non erano poi così lungimiranti nemmeno negli eighties!), i Virgin Steele arrivavano da due album sicuramente di livello (l’omonimo acerbo debutto del 1982, anche, se non erro, primo parto della fortunata produzione della Music For Nations, e “Guardians of the flame”, del 1983, decisamente più maturo), ma avevano anche destato qualche apprensione nei loro fans, vista la decisione di separarsi da Jack Starr (il guitar hero d’origine francese aveva manifestato una certa insoddisfazione sull’andamento musicale del gruppo e presumibilmente non era troppo disposto a sottostare ai voleri del carismatico DeFeis), per assoldare Edward Pursino, un chitarrista praticamente sconosciuto che aveva maturato un minimo d’esperienza in formazioni dal taglio progressive.
E’ sufficiente ascoltare “We rule the night” e il suo riff rapace per fugare ogni dubbio: Pursino si dimostra immediatamente un musicista d’inestimabile talento e la classe compositiva dell’Acciaio Vergine raggiunge vette stratosferiche, con l’eccelso David che sfoggia una forza interpretativa praticamente strabiliante.
Da qui in avanti assistiamo ad un continuo susseguirsi di momenti memorabili, per i quali sarebbe necessaria una dettagliata e lunga dissertazione singola, a partire dall’inarrestabile fierezza di “I’m on fire”, passando per il clima drammatico e maestoso di “Thy kingdom come”, per la corposa espressività della title-track, l’attacco titanico di “Fight tooth and nail” e finire con la grandiosità di “Don’t close your eyes” e “Angel of light”, due affreschi d’irretente magnificenza, dipinti con i colori dell’enfasi e dell’emozione, come solo dei grandi Maestri del Metallo sanno fare.
Qui si concludeva il programma originale di quel leggendario Ellepi (e già c’era di che essere ampiamente soddisfatti!), ma questa della Dockyard 1 è in realtà la riedizione della variante del disco pubblicata nel 1996 dalla T&T Records, la quale prevedeva l’aggiunta di ben sei bonus-tracks, alle quali oggi vengono aggregate pure due nuove tracce inedite: “Fight tooth and nail” in un remix denominato “Roman sword” e una “Noble savage” resa in “Early take & mix”.
Se queste ultime, abbastanza simili alle loro versioni già note, ben poco aggiungono ad un lavoro assolutamente fondamentale, sicuramente all’altezza della sua monumentale statura appaiono gli altri brani extra, con le scintillanti “Obsession (it burns for you)” e “The spirit of steele” ad incarnare il ruolo di ulteriori letali armi nella strenua lotta contro il “False Metal”, mentre “Where are you running to” si rivela come un gradevole spaccato melodico di notevole suggestione.
Le ultime notazioni di “cronaca” vanno spese per un booklet piuttosto curato (anche se preferisco l’immagine di copertina del vinile!), impreziosito da alcuni commenti scritti dallo stesso DeFeis e da un tipico collage fotografico d’epoca dagli effetti abbastanza emozionanti, soprattutto per chi vede stimolata attraverso questa visione un pizzico d’inevitabile nostalgia.
I rockers newyorkesi in seguito sapranno produrre altri lavori importanti e significativi e anche tentando una “distaccata” analisi a largo spettro ritengo, però, che lo “stato di grazia” evidenziato in questo “Noble savage”, il suo fervore senza uguali, la sua passione autentica per la “causa”, per i temi avventurosi, l’animus pugnandi, i trionfi e l’alone poetico e arcano ad essi legato, senza dimenticare la prospettiva “positiva” dei suoi contenuti essenziali, non saranno più replicati, almeno non con la stessa pienezza espressiva.
Qualora non fosse ancora presente nella Vostra collezione, l’occasione per “redimersi” non deve sfuggirvi … gli Dei del Metallo sono benevoli e tuttavia non si deve abusare troppo della loro indulgenza.
Recensione a cura di Marco Aimasso
Non necessaria

Operazione inutile per chi possiede già questo piccolo grande capolavoro(tra l'altro priva della sua magnifica cover"dorata").Giusto per neofiti(anche se tra l'altro quest'etichetta,prosecuzione della mitica T&T&/Noise,fallì subito dopo).Meglio la versione con cd bonus della SPV.

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