Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:62 min.
Etichetta:Bad Reputation
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. BLACK SHEEP FIDDLE
  2. DRAG YOU DOWN
  3. REACH FOR THE LINE
  4. PAYIN’ MY DUES
  5. FREESTYLE
  6. MAGIC MAN
  7. FREE TO FEEL
  8. KILLING TIME
  9. ANGEL EYES
  10. NOTHING RIGHT
  11. FALLING AWAY
  12. DON’T SAY GOODBYE
  13. UP IN SOKE
  14. WHEN WILL I SEE YOU AGAIN
  15. LONELY AVENUE (LIVE)
  16. HANGOVER BLUES (LIVE)

Line up

  • Lee Stone: vocals, harmonica
  • Ben Bartlett : guitars, vocals
  • Mark Buckler: guitars, vocals
  • Matt Birch: bass
  • Dave Ballard: drums, percussion

Voto medio utenti

I Rattlesnake Remedy sono degli esordienti, ma suonano l’hard rock ‘n’ roll come degli autentici veterani.
I cinque inglesi si appropriano con sorprendente naturalezza dell’immenso patrimonio ispirativo offerto da Zeppelin, AC/DC, Aerosmith e Rolling Stones, realizzando un calderone incredibilmente coinvolgente ed efficace, in cui il feeling dell’interpretazione è l’unica questione veramente fondamentale.
I suoni sono ovviamente orientati ad un’attitudine visibilmente old-fashioned e tuttavia la freschezza di questo “Magic man” non è mai messa in discussione, grazie ad un’urgenza comunicativa che sono certo non potrà che accattivare, oltre i favori delle nuove generazioni di rock fans, magari più agevoli da “conquistare”, anche quelli dei più “vecchi” e smaliziati sostenitori del genere, ormai un po’ scettici di fronte al continuo proliferare di spesso sedicenti “new sensation”.
La musica è costantemente intensa e dinamica al tempo stesso, tra spaccati di r’ n’ r’ che aggrediscono l’ascoltatore e momenti di catalizzante lirismo melodico, sviluppati su magnetici ritornelli e brucianti riff che denotano un’incisività e una profondità espressiva di grande livello, praticamente imprescindibile per chi decida di cimentarsi in un “confronto” con i classici tanto arduo quanto, giunti a questo punto, pure altrettanto praticato.
I Rattlesnake Remedy dimostrano di avere le “idee” giuste anche in una situazione piuttosto codificata ed è questo un altro aspetto essenziale a rendere vincente la loro proposta, talmente pregna di luci e fuochi d’artificio da far diventare superflua ogni qualsivoglia menzione specifica.
Non c’e molto da aggiungere, se non per una volta dare credito alla stampa specializzata britannica che li considera, anche se con il consueto esagerato narcisismo nazionalistico, come gli ennesimi “salvatori della patria”, e gioire dell’ascolto di “Magic man”, immaginando altresì cosa potrà essere, se ci sarà una “naturale” ulteriore crescita della band, il suo follow-up.
Sono persuaso che sentiremo ancora parlare a lungo dei Rattlesnake Remedy, una formazione capace di farci vivere grandi emozioni e che con un pizzico d’indispensabile fortuna (e nel caso in cui non cambino repentinamente gli orientamenti commerciali del business discografico!), sarà piuttosto difficile da “frenare” nella sua ascesa all’Olimpo del Rock duro.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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