Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2008
Durata:52 min.
Etichetta:Napalm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SEASONS APART
  2. WHEN I WAKE
  3. EARTHBOUND
  4. NOT BREATHING
  5. THE FAILURE EPIPHANY
  6. MORPHINE CLOUD
  7. BLOODFLOWER
  8. THE EMPTY STARE
  9. SEPTEMBER ASHES

Line up

  • Anders Jacobsson: vocals
  • Lisa Johansson: vocals
  • Johan Ericson: guitar
  • Daniel Arvidsson: guitar
  • Fredrik Johansson: bass
  • Jerry Torstensson: drums

Voto medio utenti

I Draconian stanno diventando noiosi.
E non musicalmente. Non si può iniziare le loro recensioni ogni due anni ripetendo quello che si è detto la volta precedente.
Grandiosi, disco stupendo, top album, death gothic di gran classe ecc ecc...sempre la solita solfa che non può essere evitata per descrivere questo "Turning Season Within", quarto album della band svedese in uscita in questo Marzo 2008, ancora per la label austriaca Napalm che, a quanto pare, si è adeguata alla patetica rottura di coglioni dei promo con il voice-over, quindi magari mentre sta partendo l'assolone epico maestoso e tu sei lì pronto ad addentrarti al meglio ti arriva il vocione che ti ricorda che è un promo...e che palle. E' mai possibile che uno per lavorare tranquillamente si deve scaricare il disco da internet, pur avendo il promo a casa? Pazzesco, queste sono le follie di oggi.

Tornando ai Draconian, non cambiano le atmosfere proposte, il death doom gothicoso dei sei svedesi è ormai un inconfondibile marchio di fabbrica, e per fortuna non cambia nemmeno la qualità di quanto proposto dalla band: non un cedimento, una banalità, un brano sotto la media, tutti molto drammatici ed intensi nell'atmosfera, un'atmosfera triste e sofferente, come la musica dei Draconian vuole comunicare.
L'alternanza della voce in growl (fantastica...una delle migliori voci death mai sentite) e quella pulita femminile è ancora una volta di grande effetto e lasciatemi ancora una volta lodare la prestazione vocale di Lisa Johansson che è veramente preziosa ed arricchisce con la sua prova mai melensa un disco veramente spettacolare. Come al solito, peraltro.

Ottima la produzione, ottimo l'artwork, ottima la cover...non ottima la chiusura dell'album, affidata ad un poco convincente outro di poco più di un minuto, ma è l'unica macchia di un lavoro pazzesco che vede la propria summa nell'opener "Seasons Apart", quando i migliori My Dying Bride si incrociano con i vecchi Katatonia, prima della loro follia.
Raccomandatissimo e letale per la sua tristezza interiore.
Al prossimo capolavoro, ovviamente.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 mag 2008 alle 21:41

niente melodie all'acqua di rose,qui troverete solo del vero gothic metal!

Inserito il 18 apr 2008 alle 03:14

concordo col graz... sto seriamente pensando di recuperare anche gli altri, se sono simili a questo!

Inserito il 09 apr 2008 alle 19:45

sono pienamente d'accordo. Al prossimo capolavoro.

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