Copertina 5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:46 min.
Etichetta:Rockville Music

Tracklist

  1. DOMINATOR
  2. TRIGGER
  3. R.I.P. (REST IN PIECES)
  4. SPRINGTIME INDEED
  5. PLEASURE
  6. NAKED SONG
  7. WHORE
  8. I BELIEVE (SOME HEADS OUGHTA ROLL)
  9. HAIL YOU (ROCK ‘N’ ROLL)
  10. WORD OF MOUTH

Line up

  • Billy Itch: vocals
  • L. X. Gainanides: guitars
  • F. Sudden: drums
  • Martin Motnik: bass

Voto medio utenti

Non sono ancora riuscito a capire se i The Roxx “ci sono” o “ci fanno”. Nella prima ipotesi ci sarebbe di che preoccuparsi, perché se un gruppo dopo ventitré anni di “storia” (ammesso che sia reale!) non trova di meglio che affidarsi ad un disco dall’arwtork perlomeno discutibile e a dei testi di una banalità pressoché suprema, pieni zeppi di cliché “metallari”, tra l’altro nemmeno ben congeniati, beh, forse c’è qualcosa da rivedere nel “progetto”.
E qui non si tratta di “fede” metallica, di fiera “appartenenza” o cose simili, siamo al cospetto di una situazione al limite del ridicolo e del paradossale.
Ecco perché alla fine sono più propenso a dare credito alla seconda possibilità, ma anche in questo caso l’eventuale componente ironica e derisoria appare pacchiana e priva d’arguzia, lontanissima, per esempio, dalle invenzioni degli Spinal Tap o dalle discrete qualità “imitatorie” dei Fozzy.
Fin qui l’aspetto, come dire, visual-concettuale.
Dal punto di vista musicale, abbiamo a che fare (quasi inevitabilmente, viste le premesse) con un dischetto pesantemente ispirato all’hard ‘n’ heavy dei mid-eighties (Judas Priest, Alice Cooper, Ozzy Osbourne, AC/DC, ...), con il supporto di sporadici contributi vagamente attualizzati, ed il risultato, pur non completamente “disastroso”, è assolutamente trascurabile, discretamente suonato, accettabile in alcune “familiari” costruzioni armoniche (“R.I.P.”, “Springtime indeed”, “Naked song” e “Hail you”) e tuttavia anche mancante di un vero spessore artistico e di quel fattore “vocazionale”, imprescindibile per chi decida nell’anno 2007 di dedicarsi a questi suoni.
Billy Itch è un dignitoso seguace di Rob Halford e di “zio” Ozzy, e i suoi The Roxx mi fanno lo stesso effetto di una appena decorosa pub cover band dedita al sound ottantiano, con l’aggravante che l’ascolto di “Unleash your demon” non è mitigato dalla sostanziosa dose di alcol che solitamente si accompagna a tali manifestazioni.
Se siete dei “nostalgici” del genere, rivolgetevi ai suoi fondatori o a chi sa veramente assimilare quella “gloriosa” attitudine e lasciate perdere questi The Roxx, sia che stiano “scherzando”, sia che facciano sul serio … ci sono modi davvero più costruttivi per impegnare il proprio tempo e il proprio denaro.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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