Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2007
Durata:45 min.
Etichetta:Restrain Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PRAELUDIUM
  2. SYPHILISATION
  3. DEKADENCIA
  4. TUM HIEMS CARMEN EXTULIT HORRIDULUM
  5. UNANTASTBAR
  6. HIEMS ATRA
  7. ALS OB ES EINEN MORGEN GEBE
  8. VATER, ICH BRENNE
  9. STORGERAUSCH
  10. SERUM 144
  11. EXTRODUCTIO

Line up

  • Dennis: guitars
  • Florian: bass
  • Danny: guitars
  • Andreas: vocals
  • Hussein: drums

Voto medio utenti

La biografia degli Hyems strappa più di un sorriso. Va bene la moda di andare indietro nel tempo con le proprie origini, ma farle risalire a metà degli anni Novanta quando il debutto è uscito solo a fine 2007 forse è veramente troppo! Anche io una dozzina di anni fa ho strimpellato due riff nella solitudine della mia cameretta, chissà che magari in futuro non mi tornino utili per posizionare un mio gruppo ai tempi dei roghi delle chiese in Norvegia! Ma torniamo ai nostri Hyems. Purtroppo ascoltare "Antinomie" è come guardare un discreto film, girato come si deve, interpretato con il giusto piglio degli attori, con una fotografia interessante... ma che alla fine non ti lascia nulla dentro. Il debutto della band tedesca è freddo e calcolato: rispetta in pieno i canoni di quel genere stilistico che si posiziona a metà strada tra il black e il death metal, cercando se possibile di catturare l'attenzione dei fan di entrambi gli schieramenti. L'impressione è proprio quella di una band dotata sia tecnicamente che dal punto di vista del songwriting. Tutto in "Antinomie" è preciso come da tradizione teutonica, cambi di tempo e accelerazioni improvvise sono posizionati nei punti giusti, con riff di sostanza a reggere composizioni anche piuttosto veloci e intricate. L'alternanza tra screaming e growling vorrebbe essere nelle intenzioni della band un altro punto di varietà, ma in realtà non rappresenta nulla di nuovo e si pone anch'essa tra le caratteristiche più convenzionali dell'album. I brani di apertura, "Syphilisation" e "Dekadencia", hanno un tiro abbastanza buono e permettono di catturare in maniera abbastanza netta l'attenzione dell'ascoltatore. Caratteristica che si perde procedendo lungo la tracklist, con pezzi semplicemente mediocri o privi di qualsiasi spunto che emerga dal grigiume. Non si può certo parlare di un brutto album, ma purtroppo neanche di qualcosa da ricordare nei secoli dei secoli. Se posso permettermi un ultimo paragone, "Antinomie" è una Golf del metal estremo, perfetta e garanzia di affidabilità. Ma ciò non toglie che qualcuno potrebbe preferirle ugualmente una bella 147, pur con tutti i suoi difetti!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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