Yearning - Merging into Landscapes

Copertina 6

Info

Anno di uscita:2007
Durata:47 min.
Etichetta:Holy Records

Tracklist

  1. PROLOGUE: NASCENTES MORIMUR
  2. KALEIDOSCOPIC INSCAPE
  3. SPHERE OF DISGUST
  4. RETURN
  5. DATURA STRAMONIUM
  6. OCTOBER RAIN
  7. LETHEAN WATERS
  8. MERGING INTO LANDSCAPES
  9. DEAD
  10. THE DYING MORN
  11. EPILOGUE: NEMO ANTE MORTEM BEATUS

Line up

  • Juhani Palomaki: guitars, vocals, keyboards, bass, programming
  • Aki Kuusinen: drums

Voto medio utenti

Giungono al quinto studio album i finlandesi Yearning, dopo un lungo periodo di pausa dovuto, tra l'altro, a problemi contrattuali mal gestiti. Il 2007 ce li presenta con un lavoro nuovo di zecca, questo Merging into Landscapes, in cui il singer/mastermind Juhani Palomaki fornisce una prova creativa di buon livello, pur rimanendo spesso, troppo spesso, invischiato nei cliché di un gothic metal scandinavo, debitore per molte sonorità ed atmosfere a quel disco immenso che è e sempre sarà, a parere di chi scrive, Wildhoney dei Tiamat. Il sound è molto potente e ben prodotto, sorretto da una convincente prova dietro le pelli di Aki Kuusinen; le canzoni si snodano in un alternarsi di chiari e scuri, mettendo in luce l'anima più cattiva e quella più melanconica di un platter che ruota intorna ad atmosfere melanconiche ma robuste, sorrette talvolta da death metal vocals, talaltra da eteree apparizioni di una voce femminile, ovviamente nei momenti più rarefatti e delicati. Un disco, dunque, a fasi alterne, come a corrente alternata è l'attenzione di chi ascolta, convinto e deliziato in pezzi come Kaleidoscopic Inscape, October Rain o la decadente The Dying Morn, un pò meno in altri brani che, pur non essendo paragonabili a veri e propri fillers, tuttavia lasciano il palato incerto, confuso dalla mistura di sapori un pò troppo banali e, talvolta, demodè.
E' un lavoro che aggiunge al gothic metal poco più di niente, in quanto ad intensità emotiva e innovazione. Ma stiamo parlando di un genere che molto spesso ha fatto della continuità sonora una bandiera: gli stilemi della musica malinconica e metallosa andrebbero forse ricercati altrove, nell'ispirazione, nella sapienza nel tessere arabeschi sonori tristi e decadenti, nella consumata esperienza nel saper rendere un colore in note. E questo Merging into Landscapes ti lascia lì, a chiederti quanto tempo è passato dall'ultimo tè allo Psilocybe...
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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