Eisheilig - Auf dem Weg in Deine Welt

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:49 min.
Etichetta:Drakkar Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WIR LEBEN
  2. DEIN STERN
  3. AUF DEM WEG IN DEINE WELT
  4. STEH AUF
  5. DIE DUNKELSTE STUNDE
  6. ICH HALTE DICH
  7. GOLD
  8. KEIN LAND IN SICHT
  9. WIRD ALLES GUT
  10. GEH DURCHS FEUER

Line up

  • Dennis Mikus: vocals
  • Till Maiwald: guitars
  • Niklas Peternek: bass
  • Dominik Sapia: drums

Voto medio utenti

Per ogni band arriva il momento, prima o poi, di staccarsi dalle proprie principali influenze per cercare un qualcosa di più personale ed introspettivo, pena la fine della band stessa (a parte qualche caso isolato ed escludendo i mostri sacri fedeli solo a loro stessi). I tedeschi Eisheilig non sono da meno.
'Auf Den Weg In Deine Welt', quarta fatica della band, si stacca notevolmente dal precedente 'Elysium', album copia carbone di Rammstein, per esplorare territori più morbidi ed introspettivi. La principale caratteristica del presente dischetto è l'intreccio melodico tra le chitarre e la tastiera, pronte a dipingere armonie profonde e melanconiche, spesso ricche di pathos, capaci di far calare il mood generale del dischetto in un suono profondo ed intimista.
Anche se moooolto meno evidente in rispetto al precedente lavoro, la base Rammstein è molto presente e spiccata, ma la scelta da parte di Dennis di cantare praticamente tutti i brani in voce pulita fa compiere una sonora sterzata al dischetto, non facendo gridare allo scandalo per la somiglianza con il combo teutonico per eccellenza, ma dimostrando che con un minimo di intelligenza e qualche buona idea gli Eisheilig possono scriversi la propria storia senza chiedere in prestito altrui cose. Tornando alla musica, 'Auf Den Weg In Deine Welt', presenta 10 songs medio tempo, morbide, calde e ben arrangiate (ottimi gli archi, così come ottima risulta la produzione a cura del padre di Dennis), con preziosi innesti a volte Pop ed a volte Easy Listening ma sempre a carattere, passatemi il termine, teatrale, breakkati spesso da chitarroni ruvidi e spianati.
Gli Eisheilig finalmente stanno trovando la propria dimensione personale, ancora vicina a quella di Rammstein, vero, ma allo stesso tempo sensibilmente distante.
Un dischetto fondamentalmente romantico ed oscuro che merita la giusta attenzione.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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