Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:55 min.
Etichetta:Steamhammer
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE DIAMOND OVERTURE
  2. WARRIOR (RIOT)
  3. BEAUTIFUL DAY (U2)
  4. STONE (CHRIS REA / THE LAW)
  5. LOVE GUN (KISS)
  6. FOOLS GAME (MICHAEL BOLTON)
  7. HEARTBREAKER (FREE)
  8. ROCK THE NATION (MONTROSE)
  9. IN THE AIR TONIGHT (PHIL COLLINS)
  10. LIKE A CHILD AGAIN (THE MISSION)
  11. WON'T GET FOOLED AGAIN (THE WHO)

Line up

  • Johnny Gioeli: vocals
  • Axel Rudi Pell: guitars
  • Ferdy Doernberg: keyboards
  • Volker Krawczak: bass
  • Mike Terrana: drums

Voto medio utenti

Nella sua lunga carriera solista, iniziata nel 1989 con "Wild Obsession", l'ex Steeler Axel Rudi Pell ha già affrontato di tutto: studio e live albums, compilation assortite, un DVD, e così all'appello mancava solo raccolta di cover. Eccola qua.
"Diamonds Unlocked" vede il talentuoso chitarrista tedesco, accompagnato da una formazione ormai stabile dal 2000 (inaugurata su "The Masquerade Ball"), alle prese con brani di musicisti che sicuramente apprezza ma che non sempre fanno parte della scena Hard & Metal.
E così dopo l'intro "The Diamond Overture", troviamo canzoni che se da una parte omaggiano i Riot, i Montrose o i Kiss, dall'altra appartengono al repertorio di gruppi come The Who, Free, U2 e The Mission ma anche a quello di Phil Collins, Chris Rea e Michael Bolton.
Niente da dire, gusti piuttosto vari, ma la più grossa sorpresa è la totale assenza di brani di Rainbow, Jimi Hendrix, Deep Purple, formazioni che hanno sicuramente avuto una grossa influenza su Axel Rudi Pell.
Forse sarebbe stata una scelta fin troppo prevedibile, e cosi dopo una tiratissima "Warrior" (Riot) incalzata dal drumming di un devastante Mike Terrana, spunta a sorpresa "Beautiful Day" degli U2, riarrangiata in chiave Hard Rock (quasi alla Bon Jovi) con in bell'evidenza il basso martellante di Volker Krawczak e la chitarra di Axel Rudi Pell, anche se quest'ultimo non esagera, evitando di snaturare le composizioni originali, lasciando però sempre il segno. Sulla successiva "Stone" si sente distintamente la mano di Chris Rea, mentre inaspettatamente un classico come "Love Gun" viene rivisitato come una sentita ballad acustica.
Vengono invece sottoposte ad un deciso trattamento Hard Rock l'anthemica "Fools Game" (Michael Bolton), la seventies "Heartbreaker" (Free), la rocciosa "Rock the Nation" (Montrose) e pure l'hit "In the Air Tonight", canzone che non mi è mai piaciuta più di tanto, e nemmeno la versione di Axel Rudi Pell riesce a farmi cambiare idea, anche se il sempre più bravo Johnny Gioeli è autore di un'ottima performance che dona al pezzo potenza e spessore. Sono poi i tasti di Ferdy Doernberg a caratterizzare una "Like a Child Again" (The Mission) ricca di pathos, prima della conclusione assegnata alla rockeggiante "Won't Get Fooled Again" dei grandissimi The Who, rimessa a lucido ed energizzata a dovere per l'occasione.
Un album non imprescindibile, ma molto meglio di quanto ci si potesse aspettare.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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