Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:40 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. FELONIES OF THE CHRISTIAN ART
  2. AGONY OF FALLEN GRACE
  3. BLACK SEEDS ON VIRGIN SOIL
  4. IN DEFIANCE OF EXISTENCE
  5. SACRIFICE OF VENGEANCE
  6. THE SOUL RECEIVER
  7. IN QUEST OF ENIGMATIC DREAMS
  8. THE UNDERWORLD DOMAINS
  9. LIFE DEPRIVED

Line up

  • Galder: vocals, guitars, bass, keyboards
  • Jardar: guitars
  • Nicholas Barker: drums

Voto medio utenti

Quinta release per il combo capitanato dal mastermind factotum Galder, che segue, a tre anni di distanza, l’interrogativo ‘Revelation 666 – The Curse Of Damnation’, facendo tornare alta la bandiera degli Old Man’s Child. ‘In Defiance Of Existence’ è un platter ispirato, nel quale sfuriate Black Metal si amalgamano con partiture più Modern Thrash oriented e con lampi di puro Death Metal, creando così un substrato maligno ed accattivante, sul quale – e penso che fosse inevitabile, visto la oramai consolidata militanza di Galder nei Dimmu Borgir – le tastiere creano atmosfere horror, sulfuree ed inquietanti, a volte sinfoniche ed a volte più, come dire…Evil. Grandissime sono le due songs di apertura, ‘Felonies Of Christian Art’, sulla quale compare, come su ‘Life Deprived’, come ospite il guitar wizard Gus G. – già con Dream Evil ed Firewind – e ‘Agony Of Fallen Grace’, che rendono pienamente il significato globale dell’album, così come grandissima è la prestazione di Nicholas Barker alla batteria (per chi non lo conoscesse, drummer dei Dimmu Borgir, Lock Up ed ex Cradle Of Filth…), preciso come un orologio svizzero, maledettamente perfetto sulle sfuriate più violente e semplicemente mostruoso sulle partiture mid tempo, che riesce ad impreziosisce con sopraffini passaggi di pura tecnica cristallina…mamma mia che macchina…penso che l’aggettivo giusto sia impressionante! Un album dunque convincente e lavorato, prodotto ottimamente da Galder agli Studio Fredman (Fredrik Nordström è stato comunque della partita, questa volta come ingegnere del suono), dotato di un sound pieno e graffiante, di ottima pasta e tanta spinta, ove anche la front cover è in linea perfetta con il sound infernale del platter…a proposito della front cover…una delle migliori di questo periodo: sensuale, estremamente fine e carica di sentimento: se da una lato, quindi, non mi resta che fare i complimenti vivissimi all’artista australiana Shannon Hourigan, dall’altro ne faccio senz’altro meno alla puerile e sorpassata immagine del combo…sangue dappertutto e vesti bianche non fanno più notizia…Mi sa che Galder deve ancora imparare qualcosina da Shagrath e soci…
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.