Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:49 min.
Etichetta:Old Ones

Tracklist

  1. SHADE ONE: ONTROSPECTION
  2. UNDER GREY SKIES
  3. QUAGMIRE
  4. SHADE TWO: WAR OF FRAGMENTS
  5. BLACK NARROW EYES
  6. REFLECTION
  7. SHADE THREE: INTO THE GOLDEN FIELDS
  8. MY REWARD
  9. INQUIETUDO ANIMI
  10. SHADE FOUR: DESPER-HATE
  11. PROUD
  12. SHADE FIVE: POINT OF CONTACT
  13. RELEASE
  14. REAL EASE
  15. SHADE SIX: ...SHADES

Line up

  • Gianmaria Carneri: vocals, guitars
  • Peter Calmasini: guitars
  • Ivano Dalla Brea: bass
  • Stefano Torregrossa: keyboards, programming
  • Marco Piran: drums

Voto medio utenti

Gli Aneurysm non sono una novità per Eutk, visto che il buon Pirazzoli recensì più che positivamente il loro precedente lavoro (era il 2002), intitolato "Aware", sull'allora Metal.it. Da allora son passati diversi anni, ma le qualità messe in mostra da questa formazione veronese sono rimaste intatte, così come l'indirizzo musicale intrapreso, un thrash metal articolato e ricco di influenze, dai Nevermore ai Meshuggah, lambendo i Brainstorm ed i Symphony X più cattivi e sperimentali.
Ed è quindi ancora maggiore la sorpresa di trovare come ospite su "Shades", il cantante dei Blind Guardian, Hansi Kursch, con che marchia con la caratteristica timbrica vocale "Reflection", dove gli Aneurysm non si lasciano tentare dalle "sirene power", ma insistono sul loro thrash veloce ed articolato, e fatta salva "Real Ease" (malinconica ballad incentrata su chitarra acustica e voce, e con un bell'assolo finale), concedendo un minimo di melodia solo a livello del refrain. Ed in questo campo fa un'ottima figura anche il cantante di ruolo del gruppo, Gianmaria Carneri, che denota anche una spiccata personalità.
"Shades" sembra essere un concept album suddiviso in cinque movimenti, con nove canzoni, raccordate tra loro da brevi strumentali (tutte le tracce "Shade..."), che si svolgono senza problemi di sorta tra sonorità thrash, progressive e sonorità più moderne, anche avvicinabili al nu metal ed all'industrial, tra continui cambi di tempi, spunti interessanti ed un intenso, ma accorto, impiego dell'elettronica. Sin da "Under Grey Skies" sono sicuramente da annotare il dinamismo e l'intraprendenza di una sezione ritmica devastante, che si ripete sugli stessi livelli sui brani successivi, ma anche le atmosfere frenetiche, vorticose e futuristiche messe in campo. Va da se che "Shades" non sia quindi quello che può essere definito un album "facile", ma tra le sue pieghe ha davvero molto da offrire.
Bravi, ma sopratutto coraggiosi. E vanno premiati!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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