Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:47 min.
Etichetta:Low Frequency
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THE NORTHEN CROWN
  2. AMONG THE STARS
  3. KINGS OF GRIM
  4. MORNINGSTAR
  5. LEARN THE DARK
  6. FLAMING EMBER
  7. BRING OUT YOUR DEAD
  8. FOREST REMAINS VICTOR
  9. WREATH OF SEVEN STARS
  10. TURMION TAIVAL

Line up

  • Sami Aarnio: vocals
  • Nina Laakso: vocals
  • Georg Laakso: guitars
  • Tino Aliola: guitars
  • Jukka-Pekka Miettinen: bass
  • Kimmo Miettinen: drums
  • Antti Ventola: keyboards

Voto medio utenti

Mi piace parlare subito chiaro. Se prendiamo questo dischetto e cerchiamo di analizzarlo per l’originalità del lavoro, il discorso si chiuderebbe subito su un 4 fisso, senza troppi patemi e senza perdere troppo tempo nell’ascolto e tantomeno nella recensione. Se invece lo si vuol considerare analizzando la qualità della proposta, senza soppesare (troppo) la questione dell’originalità del lavoro, allora ne possiamo parlare. Sarete voi i giudici della proposta musicale di questo ‘Corona Borealis’(come dovrebbe sempre essere, poi), decidendo cosa scegliere. Dunque, i Cada Cross, combo finlandese, si propone sul mercato con un platter ben prodotto e ben lavorato, che subito dopo l’epicissima apertura strumentale di ‘The Northen Crown’ si sprigiona in un Melodic (Heavy) Death Metal di ottima fattura, molto, molto, molto, molto simile ai Children Of Bodom, con l’unica differenza dal combo di Alexi & Co. per l’epicità molto più accentuata che giace in seno ai C.C.(questi ragazzi devono aver ascoltato a lungo i primi Rhapsody…). Voce tra lo screaming ed il growl (devo dire ottima, per onestà…alcune volte il buon Aarnio si avvicina parecchio allo Stanne di qualche anno fa, indiscusso leader dei Dark Tranquillity), songs per lo più tirate con svariati duelli nei solos tra le chitarre e le keyboards, che spesso si rincorrono in perfetto stile Stratovarius, una colata di riffs taglienti, ora Power ora più Heavy, ma spesso conditi con divagazioni (sempre in stile Metal, non Folk) epiche e melodico – medievali (che comunque non stancano) ed una punta di filosofia armageddoniana in stile Symphonic Black Metal. Che dirvi di più…il dardo è già tratto…l’album fila via liscio, senza intoppi, ma devo dire che la pregevole caratteristica (assolutamente non da sottovalutare) di far venire voglia di riascoltarlo non appena terminato l’ascolto. La conclusione? Semplice…benvenuti a Piccoli Fans in versione finlandese…ma dov’è Sandra Millo? Eh, già…piccoli Children Of Bodom crescono…non sottovalutateli troppo, però; potrebbero comunque rivelarsi una lieta sorpresa alle vostre orecchie! Per chi vuole stare sul sicuro. Non si scappa.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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