Copertina SV

Info

Anno di uscita:2002
Durata:49 min.
Etichetta:Escape
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SHUFFLE OFF THE BUFFALO
  2. DIG IT
  3. HALF OF THE TIME
  4. A SONG FOR WHILE I'M AWAY
  5. TRACKS IN THE SNOW
  6. I REMEMBER
  7. WELCOME TO MY NIGHTMARE
  8. SPEND THE NIGHT
  9. NOBODY LOVES AN ICEBERG
  10. CAN'T STOP FALLING
  11. THE BROOKLIN ALPHABET
  12. PUBLICITY

Line up

  • Ronnie Le Tekrø: vocals, guitars
  • Frode Lamoy: drums
  • Morty Black: bass
  • Ken Ingwersen: additional guitars, bass
  • Dag Stokke: keyboards

Voto medio utenti

A molti di voi il nome Ronni Le Tekrø dirà poco o niente; ma la vecchia guardia, appena letto il nome dell'autore di quest'album avrà sicuramente lanciato una fugace occhiata verso i propri vecchi e polverosi vinili alla ricerca di quei due capolavori del 1982 e del 1984 che rispondono al nome di "TNT" e "Knights of the New Thunder". Ebbene sì, si tratta proprio di "quel" Ronni Le Tekro, il grande chitarrista e fondatore degli inossidabili TNT, che approda finalmente anche in Europa con il proprio progetto solista. Già, perché questo "Extra Strong String" risale ormai al 1998, anno in cui uscì negli States; abbiamo dovuto attendere ben quattro anni prima che, grazie alla Escape Music, l'album in questione sbarcasse anche nel Vecchio Continente. Che sia chiara una cosa: non aspettatevi un album sulla scia di quanto fatto con la propria band principale, né tanto meno un coacervo di virtuosismi da guitar-hero. "Extra Strong String" è quanto di più lontano ci sia da tutto questo, tanto che mi chiedo a quali lettori di EUTK possa interessare un album di un genere così distante da quello che generalmente trattiamo. Già da "Shuffle off the Buffalo" si capisce la direzione su cui si muoverà l'intero lavoro, che unisce sapientemente un rock indubbiamente leggerino con soluzioni funky e passaggi jazz sincopati, condendo il tutto con scelte moderne quali campionamenti e pattern di batteria elettronica; ad impreziosire il tutto troviamo una voce unica, sempre imprevedibile ed eccentrica, che a tratti potrà persino ricordarvi quella di Bono degli U2. Musicalmente si tratta di un lavoro composto da musicisti di altissimo valore tecnico, che vanta soluzioni innegabilmente geniali, come nell'ottima "The Brooklyn Alphabet" o nella pur pop-ish "Spend the Night". I momenti migliori arrivano però quando Ronni alza il tiro lanciandosi in assoli squisiti e degni del suo nome, o in riff più rocciosi, come in "Welcome to my Nightmare", il pezzo più riuscito del lotto, o nella conclusiva "Publicity". Si tratta dunque di un lavoro estroso, intelligente, che fonde con perizia rock, funky, episodi acustici, brani quasi AOR e atmosfere ricercate, in un lungo viaggio musicale che esplora ogni angolo dell'universo musicale, abbattendo qualunque confine.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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