Symphony X - The Divine Wings of Tragedy

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Info

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Anno di uscita:1997
Durata:65 min.
Etichetta:InsideOut

Tracklist

  1. OF SINS AND SHADOWS
  2. SEA OF LIES
  3. OUT OF THE ASHES
  4. THE ACCOLADE
  5. PHARAOH
  6. THE EYES OF MEDUSA
  7. THE WITCHING HOUR
  8. THE DIVINE WINGS OF TRAGEDY
  9. CANDLELIGHT FANTASIA

Line up

  • Russell Allen: vocals
  • Michael Romeo: guitars
  • Michael Pinnella: keyboards
  • Jason Rullo: drums
  • Thomas Miller: bass

Voto medio utenti

Un intro di chitarra lontano, quasi volesse emergere dalle profondità degli abissi, pochi secondi, poi… la storia.

Inizia così “The Divine Wings of Tragedy”, capolavoro assoluto di una delle bands più brave, preparate e sottovalutate degli ultimi anni. I Symphony X del mostruoso Michael Romeo, del talentuoso Michael Pinnella, degli ottimi Jason Rullo e Thomas Miller, e dell’inarrivabile, strepitoso Russell Allen: una voce come nessuna prima, un redivivo R.J. Dio con molto, molto di più da offrire.
Una band, insomma, dalle virtù quasi infinite, per un lavoro che segnerà la scena power/prog in maniera pressoché definitiva, entrando di diritto tra i classici del genere. Un CD, il terzo per il quintetto del New Jersey, che spazzerà via ogni e qualsivoglia concorrenza, collocando i nostri nell’olimpo delle heavy metal bands. Ma entriamo nello specifico di questi 9, meravigliosi gioielli.

1. Of Sins and Shadows – Punto. La Canzone Metal. Davvero, 4 minuti e 58 di assoluta immensità: un riffing indemoniato, una sezione ritmica galoppante e angosciante, le keys di Pinnella danno le ultime pennellate ad uno scenario oscuro e potente, sul quale si staglia, come un monolite, la voce inarrivabile di Russell Allen. Potente, maestoso, un ritornello con batteria modello ‘schiacciasassi’ ed un break centrale da brivido: i nostri si concedono un coro gotico, sembra quasi come se Bohemian Rhapsody fosse cantata da uno sciame di demoni! Il tutto fa da preludio ad uno strepitoso botta e risposta in assolo di Romeo e Pinnella, altra costante del platter. Un pezzo semplicemente immenso, che da allora ha il posto fisso come ultimo bis di ogni concerto dei Symphony X.
2. Sea of lies – Altro pezzo tritaossa, stavolta cominciato dal basso indiavolato di Thomas Miller. Un pezzo power dalla potenza devastante, headbanging assicurato!
3. Out of the Ashes – Sono le tastiere di Pinnella a introdurci alla terza mazzata di fila di questo disco strepitoso, per poi lasciare spazio ad un fraseggio di stampo Malmsteeniano che completa l’intro del pezzo. Ancora una volta immensa la prova di Russell Allen, ma è l’intera band che si muove all’unisono con la sicurezza che solo i Grandi possono avere.
4. The Accolade – Come fare a descrivere tale brano come la prima ‘perla’ del CD, dopo i tre brani appena passati? Eppure…. Romeo imbraccia la chitarra acustica, le atmosfere si fanno un po’ più rarefatte, la storia del giovane cavaliere si racconta e si dipana tra le meravigliose pieghe del piccolo capolavoro che è questa song, che peraltro vedrà un seguito in ‘Accolade II’ presente in “The Odyssey”, targato 2003. Poesia Metal allo stato puro.
5. Pharaoh – Vi eravate rilassati un attimo? Si torna a picchiare, con un mid-tempo dai colori e dalle tematiche tutte orientali ed egiziane, la maledizione del faraone colpisce, e lo fa con un altro brano pieno di sfumature prog e di finezze, da apprezzare ascolto dopo ascolto.
6. The Eyes of Medusa – Allacciate le cinture, i Symphony X non hanno proprio intenzione di lasciarci rilassare un secondo: ‘The Eyes of Medusa’ ricomincia a macinare in maniera furiosa, Russell Allen si arrampica su acuti impossibili con una voce graffiante, selvaggia eppure acutissima… davvero senza parole. Si poga, cari amici, si poga di nuovo.
7. The Witching Hour – Ancora echi di Malmsteen nel riff iniziale di Romeo, un assolo strepitoso al centro, mille cambi di tempo, un bassista ed un batterista che chiunque vorrebbe in line-up: anche questa song non fa prigionieri.
8. The Divine Wings of Tragedy – Incredibile. Cosa vi aspettereste dopo una tale sequela di songs? Beh, per gli increduli, per chi davvero crede che un disco si faccia con due idee raffazzonate alla meno peggio, eccovi lo schiaffo morale definitivo. All’ottava traccia, i nostri piazzato una suite di VENTI MINUTI E QUARANTUNO SECONDI, sissignori, che da sola farebbe recensione a sé. La cosa che sorprende più delle altre, al di là delle meravigliose atmosfere, delle parti tiratissime alternate a momenti più sognanti, dei cori magniloquenti e degli assoli inarrivabili, è l’estrema fruibilità del pezzo: giuro, mai 20 minuti sono passati così velocemente: una struttura armonica e melodica finemente cesellata per supportare una storia meravigliosa…. Alla fine, commossi, premerete di nuovo il tasto numero 8. Capolavoro.
9. Candlelight Fantasia – Davvero, non si può. Dopo tutto questo, dopo una suite insuperabile da ogni punto di vista, cosa aspettarsi ancora dai Symphony X? Una Fantasia, appunto, quasi un commiato romantico e malinconico, un sogno ad occhi aperti di un poeta (e potrebbe essere uno qualsiasi dei Magnifici 5), un ritornello che resterà tatuato sul cuore, tanto da scapparci quasi una lacrima… Davvero incredibile, come si riesca a creare ancora magia dopo una suite lunga e densa come la track n°8. Ma Candlelight Fantasia vale da sola il prezzo del disco, da brividi.


Che dire? Questo disco non è classificabile, troppo fuori concorso, a mio modesto parere. Non nascondo di certo la mia opinione di parte, ma chi ha visto i Symphony X dal vivo sa che quella magia, spesso così difficile da trovare su un CD, viene perfettamente ricreata ad OGNI serata live, cosa davvero rara. In barba ad ogni paragone con bands più blasonaDTe, qui la classe si taglia col coltello. Permettetemi di presentarvi i cinque artefici di tutto ciò:

Michael Romeo – Guitars La mente (geniale) dietro una buona metà del disco, produttore oltre che funambolico chitarrista. Ispirato chiaramente da Malmsteen, da qui in poi prende nettamente il largo per uno stile tutto suo, ascoltare i riff per credere: sembra ci sia Dimebag Darrell alle ritmiche! Fenomeno.
Michael Pinnella – Keyboards L’altra metà del cielo (compositivo) dei Symphony X: suoni inusuali, molto ‘gotici’ se volete, operistico e pomposo come pochi tastieristi metal, mai solo un riempitivo. Grandioso.
Thomas Miller – Bass Sto ancora cercando un disco power/prog dove il suono del basso sia così presente, dinamico, slegato dal riffing e funambolico nei suoi fraseggi. Peccato sia uscito dalla band, lo considero uno dei 5 bassisti metal più forti di tutti i tempi. Mostruoso.
Jason Rullo – Drums Un destino nel nome: vera macchina da guerra, la dimostrazione che non serve avere tre casse e 44 tom per suonare il genere in maniera strepitosa. Quest’uomo si è permesso di farsi tutti i tour col DOPPIO PEDALE e una cassa sola!!! Prendete nota, presunti fenomeni! Inarrivabile.
Russell Allen – Vocals Non ho davvero parole per esprimere l’enormità della scala tonale, armonica ed espressiva di quest’uomo. Potente, rauco al limite delle growls o cristallino come una donna, acuti spaventosi misti a dei bassi da vero bluesman (ascoltare il recente progetto solista, Atomic Soul, per credere), questo è un cantante che sta sotto a pochissimi. Da non credere le esibizioni live: canta più alto che nei CD, chiedete a chi c’era!!! Immenso.

Penso che abbiate chiaro, cari amici, cosa ne penso di questo CD. Per ovvie ragioni di serietà professionale, mi asterrei dal darne un voto, mi piacerebbe lo faceste voi con i vostri commenti. Ma visto che mi è toccato in sorte di recensire “The Divine Wings of Tragedy”, io il mio giudizio ve l’ho dato. Se fossi ricco sfondato, giuro, ne manderei uno a casa ad ognuno di voi.
Consigliato a chi conosce il significato della parola MUSICA.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino
IN ginocchio prostrati

E c'era chi nel 1997 li sbeffeggiava su diverse riviste, davvero, sembra incredibile ma è così. E invece, come dice il buon Pippo nella sua recensione, un disco talmente immenso che è quasi riduttivo parlarne... ma in fondo immensi lo saranno tutti gli album dei SX da qui in poi, anche se spesso loro andranno in direzioni diverse spiazzando le nostre aspettative. Uno dei più grandi gruppi metal della storia!

The Divine Music!

il migliore dei Symphony X, grazie alla lunga suite che porta il nome del disco, alla semi-ballad The Accolade e alle massicce Out Of The Ashes, Sea Of Lies, Of Sins And Shadows. Chiude l'album uno dei lenti metal più belli di sempre, ossia Candlelight Fantasia, con un immenso Russell Allen alla voce.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 mag 2020 alle 23:34

Forse uno dei dischi piu' belli della storia della musica. Sicuramente il TOP del prog metal. Di qualsiasi decade. IMHO.

Inserito il 06 dic 2019 alle 16:42

Mamma mia che disco! Mi viene la pella d'oca solo a pensarci. L'avrò ascoltato qualche centinaio di volte e non mi ha ancora mai stancato!

Inserito il 03 apr 2011 alle 21:41

Uno dei dischi più belli che siano mai stati pubblicati

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