Copertina 7

Info

Anno di uscita:2002
Durata:71 min.
Etichetta:Record Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. TOUGH SITUATION
  2. HANG ON
  3. STUMP JUMPIN’
  4. SOUTHBOUND
  5. ROCK & ROLL DREAMS
  6. TOO FAR GONE
  7. THE HILL
  8. DANGER ROAD
  9. SEEIN’ MY FRIENDS
  10. MESSIN’ WITH MY LIVIMG
  11. MAN ON A LONELY MOUNTAIN
  12. SEE YOU IN YOUR DREAMS
  13. THIS BROKEN HEART
  14. SOMEDAY WE’LL ALL BE FREE

Line up

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Una copertina davvero pessima nasconde quella che si può definire senza esagerazioni una piccola enciclopedia del Southern rock. Basta scorrere la lista degli ospiti che hanno contribuito alla realizzazione di questo disco per restare sbalorditi, uno schieramento gigantesco che comprende disparate generazioni di musicisti del Sud. Si va da Tom Grain, fido compagno di Charlie Daniels, a Dan Toler (Allman Brothers. passando per il Molly Hatchet Jimmy Farrar, una buona metà di Muscle Shoal Rythm Section e Amazing Rythm Aces, Mike Estes dei Lynyrd e molti altri ancora. Tutto questo movimento ha una ragione di essere, in quanto i Southern Rock Allstars sono loro stessi un supergruppo di quelli che vanno per la maggiore in quest’era musicale. L’ex chitarrista/cantante dei Molly Hatchet Dave Hlubek, il drummer dei Blackfoot Jackson Spires, Jay Johnson della Rossington Band e Charles Hart dei Radio Tokio, età media sopra i cinquant’anni, peso medio oltre il quintale, carriere trentennali in un settore che in Europa non ha mai sfondato ma che negli States è un icona come il McDonald’s o il Superbowl, con “Danger road” si propongono di dare seguito al successo ottenuto in patria con il primo album e per farlo non mutano di una virgola il loro stile ultratradizionale. Coloro che conoscono ed amano il southern sanno perfettamente ciò che vogliono e cosa aspettarsi da una band come questa, ed i S.R.A. provvedono a fornire un diluvio di chitarre gemelle, riffs robusti, assoli pieni di “good vibrations”, cori catchy ed anthemici, liriche a base di whiskey, Smith & Wesson ed orgoglio a stelle e striscie, coriste ispirate e tutto il classico bagaglio che questo sound si porta dietro dalla nascita, imperturbabile ed immutabile al trascorrere del tempo.La formazione sfrutta la propria magistrale esperienza per costruire un prodotto di ottima qualità, canzoni come “Tough situation”,”Danger road”,”Messin’with my living” e “The hill”, con la sua strepitosa sfida tra la lead ed il violino elettrico di Donny Carpenter, potrebbero essere state scritte negli anni ’70 da un Toy Caldwell o da un Allen Collins, vista la loro sagace mistura di furore chitarristico, respiro melodico e “mood” drammatico che sono il vero sale di questo genere. C’è da dire che i canuti cow-boys non disdegnano brani di stampo più radiofonico, che si avvicinano notevolmente ad un certo AOR americano commerciale, “Rock & roll dreams”,”See you in your dreams”,”This broken heart” paiono studiate per finire in qualche colonna sonora o come sottofondo negli enormi stores di provincia, ma d’altronde ad una certa età non si può pretendere la carica esplosiva adolescenziale e così il disco scivola via tra alti e bassi, un po’ di Marshall Tucker Band ed un po’ di Bob Seger e Charlie Daniels ed il loro country spruzzato di elettricità. Ultime annotazioni per una cover di “Southbound” (Thin Lizzy). piuttosto mollina ed una ghost-track invece dal taglio molto energico seppur non trascendentale. In sostanza un disco consigliato solo a veri appassionati di southern che ne saranno soddisfatti e da parte mia un sentito ringraziamento a questi maturi suonatori che tengono in vita uno dei più longevi stili di rock music.

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