Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:40 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. CHAPTER I - THE REVELATION
  2. 666 (MARK OF THE DEVIL)
  3. GOD IS DEAD - SATAN ARISE
  4. SERVANTS OF TWILIGHT
  5. CHAPTER II - THE OMEN
  6. KINGDOM OF BLASPHEMY
  7. THE SEVENTH SIGN
  8. ARMAGEDDON WAR
  9. CHAPTER III - THE DEDUCTION
  10. UNHOLY ALLIANCE
  11. IMAGE OF THE ANTICHRIST

Line up

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Attivi sin dall'inizio degli anni '90, i Mystic Circle sono una formazione che in Germania ha raggiunto da tempo lo status di cult band, grazie soprattutto a numerosi tour intrapresi in passato con nomi celebri del calibro di Limbonic Art e Marduk. Giunti al quinto album, della formazione originale rimane ben poco; fortunatamente anche il sound, in principio veramente troppo ingenuo e naif, è andato maturando negli ultimi tempi dando modo alla band di produrre dischi convincenti come il penultimo "The Great Beast" e questo "Damien". E' opportuno aggiungere che, a parere di chi scrive, l'apice della produzione targata Mystic Circle sia stato toccato con "Infernal Satanic Verses", lavoro minato dai difetti sopra elencati ma pregno di ottimo black metal arricchito da tastiere. "Damien" convince sin dalle prime note, anche se l'assoluta mancanza di eterogeneità fra le canzoni non passa inosservata, resa evidente soprattutto dalla "geniale" decisone di mettere in sequenza "God Is Dead - Satans Arise" e "Servants Of Twilight", due pezzi dall'inizio eccessivamente simile, per non dire uguale. Per il resto è impossibile negare i progressi che il gruppo ha compiuto dal passato, arrivando ad arricchire il proprio sound con influenze mutuate dal death metal e da thrash e mettendo in secondo piano quelle tastiere che una volta caratterizzavano la maggior parte dei brani. Sicuramente "Damien" non è il disco che la Massacre stava cercando per risollevare le proprie sorti, nè vedremo i Mystic Circle in tour con gli Slayer a causa dell'estremo successo di questo album, nonostante ciò bisogna riconoscere come il terzetto tedesco sia riuscito a partorire un lavoro gradevole, degno di più di un ascolto e decisamente coinvolgente. Get ready for the kingdom of blasphemy!
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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