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Info

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Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1995
Durata:71 min.
Etichetta:EMI

Tracklist

  1. SIGN OF THE CROSS
  2. LORD OF THE FLIES
  3. MAN ON THE EDGE
  4. FORTUNES OF WAR
  5. LOOK FOR THE TRUTH
  6. THE AFTERMATH
  7. JUDGEMENT OF HEAVEN
  8. BLOOD ON THE WORLD'S HANDS
  9. THE EDGE OF DARKNESS
  10. 2 A.M.
  11. THE UNBELIEVER

Line up

  • Blaze Bayley: vocals
  • Dave Murray: guitars
  • Janick Gers: guitars
  • Steve Harris: bass
  • Nicko McBrain: drums

Voto medio utenti

Come ricordato in homepage, oggi è il compleanno di Blaze Bayley, e mi vedo d'accordo con quasi tutto quanto riportato.

Quasi...

Infatti, continuo a considere "The X Factor", un ottimo album, e ne approfitto per rispolverare una mia vecchia recensione che apparse a suo tempo sull'indimenticao Metal.it

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Dopo la separazione con il singer che li aveva accompagnati negli anni della loro completa affermazione, abbiamo dovuto aspettare ben tre anni per un nuovo studio album da parte degli Iron Maiden. Alle vocals troviamo l'ex Wolfsbane Blaze Bayley, che onestamente non riesce nell'intento di far dimenticare il precedente singer, ma sinceramente non so quanti sarebbero stati in grado di farlo, ed a dir la verità a me è piaciuto, almeno su disco, dato che nel tour che ha seguito l'uscita dell'album l'ho visto e sentito spesso in difficoltà. Altra novità è la copertina, se per "Fear of the Dark" avevano abbandonato Derek Riggs ma non si erano allontanati dal loro stile, con "The X Factor" il vecchio Eddie viene sottoposto a "torture grafiche" da parte di Hugh Syme.
E' la strutturata e teatrale (con tanto di Canto Gregoriano) "Sign of the Cross" ad aprire il CD, un vero capolavoro, e trovo adatta la voce rauca a profonda di Blaze in questo contesto. Non male anche la seguente "Lord of The Flies" un brano energico ispirato dall'omonimo racconto di William Golding, che preferisco al pezzo successivo, uscito come primo singolo: "Man On The Edge", ma è la seguente "Fortunes of War" a proporsi come uno dei pezzo forti dell'album. "Fortunes Of War" è facilmente accostabile ad "Afraid To Shoot Strangers" sia per il contenuto del testo (ovviamente una condanna alla guerra) sia sul piano musicale. L'inizio lento e meditativo, e le chitarre acustiche sfociano prima in un riffs cupo per poi indurirsi nella parte cantata (e bene!) da Blaze. I toni cuoi e malinconici continuano lungo l'intero album, ma sono più marcati su "Look For The Truth" e "2 A.M.". Più cattive invece "Judgment of Heaven" e "The Edge Of Darkness" ben sorrette dal basso di Harris e con belle parti di chitarra. Ancora due parole su una delle mie canzoni preferite dei Maiden (e non solo di questo album!), la stupenda "Blood on the World's Hand" cantata con grinta e feeling da Blaze, un pezzo dal mood scuro ed oppressivo che riesce sempre a farmi venire i brividi... "Sometimes it makes me wonder..."
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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
The X-Factor

Poco brillante la prova dietro al microfono dello "scorbutico"Blaze Bailey. Lo stile non è quello dei trascorsi releases, ma i contenuti cambiano grazie all'incredibile bravura di songwriting del gruppo che riesce a creare composizioni rocciose rendendole allo stesso tempo melodiche ma varie nei riffs sorretti da una batteria terremotante.Peccato che 3/4 dei brani del secondo lato non abbiano la stessa presa dei precedenti

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diciamo subito che ho grande affetto per questo disco per il periodo in cui e uscito comunque dickinson manca e come anche se sign of the cross lord of the flies man on the edge aftermath blood worlds hands non sfigurano affatto 20 minuti in meno e una produzione migliore potevano essere un passo ulteriore di undisco comunque sufficiente sicuramente superiore di quanto molti hanno sempre detto discreto blaze non ancora costretto a imitare bruce come poi in virtual

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 giu 2009 alle 12:28

per me il PIU' BRUTTO disco dei Maiden. ma le chitarre dove sono????!?!? se le sono mangiate a merenda?poi tutti quegli arpeggini!mah.a me non piace....le canzoni sarebbero state FORSE apprezzabili con una produzione degna degli Iron Maiden. Preferisco Virtual XI.

Inserito il 29 mag 2009 alle 19:21

lo reputo il disco migliore nella penosa decade che va da No Prayer a Brave New Ceppa

Inserito il 29 mag 2009 alle 13:55

Il disco migliore di tutti i tempi della band più inutile di tutti i tempi.

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