Buona produzione per questo duo tedesco, non c’è che dire; suoni particolari e arrangiamenti in sottofondo, inseriti così bene che si possono distinguere tra loro solo in cuffia. E ancora campane, violini e improvvisamente sequencing, accostando in un tutto armonico elementi diversi, formando una mistura dall’attitudine elettronica classica in ambito gothic. Un momento però, produzione e suoni escludendo, è della creatività e della struttura dei brani che si deve parlare. Premettiamo che non è disponibile notizia alcuna riguardo al duetto in questione, quindi non possiamo stabilire se si tratti del primo lavoro né se ci siano stati cambiamenti o miglioramenti di qualche genere. Dobbiamo basarci esclusivamente su tutto quello che abbiamo tra le mani e a volte, a malincuore, nonostante sia tutto sommato un buon prodotto, si presenta qualche caduta di tono. Alcuni brani sono sostenuti da un ritmo andante e stranamente energico (malgrado il genere non lo richieda), e per questo sono particolarmente indicati per la dance floor. All’improvviso, però, si passa da brani vivaci, come “Ein Boser Scherz”, melodici e facili da memorizzare, a brani prolissi e a volte noiosi. E’ proprio quando cercano di riprodurre le atmosfere alla Sopor Aeternus (queste ambientazioni riescono solo a lui/lei) che scadono nel noioso e pesante, come in “Ruckgrat” e “Dein Zweck”. Decisamente troppo ripetitivi e lamentosi. In compenso, ci sono ottime trovate vocali e in fatto di elettronica; del resto, le qualità non mancano. Peccato, però, che i testi siano tutti in tedesco e che quindi non sia possibile conoscere il loro contenuto. Sigh!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?